venerdì 1 luglio 2011
RATZINGER E L'ARIANESIMO
Il pontefice Joseph Ratzinger (Benedetto XVI), durante la sua visita ad Aquileia, in Friuli-Venezia Giulia, nel mese di maggio 2011, ha colto l'occasione per attaccare nuovamente l'estinta eresia ariana – comportamento quanto mai sgradevole se si considerano le passate persecuzioni cattoliche ai danni degli ariani per il semplice motivo che i seguaci del vescovo Ario (aggredito durante il Concilio di Nicea del 325 d.C.) credevano a miti, dogmi e miracoli per alcuni versi differenti.
«A Costantinopoli, [infatti] durante l'episcopato di Giovanni Crisostomo (345-407), scoppiarono violenti conflitti fra ariani e niceni nei quali rimasero uccise molte persone»1.
«L'Imperatore Teodosio I, salito al trono nel 378, condannò subito le dottrine ariane nei territori in Oriente […].In seguito, quando Teodosio estese il proprio dominio anche sui territori d'Occidente, l'arianesimo fu bandito su tutto il territorio dell'Impero e il cristianesimo niceno [poi cattolico] divenne la religione ufficiale del mondo romano.
Naturalmente la messa al bando non significò automaticamente l'estenzione dell'eresia ariana che dovrà scontare, oltre un secolo più tardi, la persecuzione da parte di Giustino prima, e di Giustiniano poi2»3.
«Alla fine del VIII secolo l'arianesimo era ormai scomparso, e il credo niceno trionfò come l'unica vera Chiesa.
E tutto questo in nome di Dio.
E da tutto questo ancora oggi la Chiesa di Roma non si distacca...
BIBIOGRAFIA
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