Si riportano le analisi di Edoardo (Agostino) Gemelli (1878-1959), psicologo e medico, circa il caso di Padre Pio, da lui studiato ed esaminato personalmente1. L’obiettività di gemelli è provata dal fatto che fu frate francescano, fondatore dell’Università Cattolica del sacro Cuore di Milano e intellettuale cattolico, il che lo “salva” da ogni ipotetica accusa di anticlericalismo. Scrive Gemelli:«[…] Padre Pio non presenta […] nessuno degli elementi caratteristici della vita mistica. Sembra piuttosto un uomo a ristretto campo della coscienza, abbassamento della tensione psichica, ideazione monotona, abulia […]»2.
«Altro fatto importante […] è che nel convento si è formata, attorno al Padre Pio, una atmosfera di suggestione nella quale vengono attratti molti di coloro che vi arrivano»3.
Si riflette inoltre svariate volte nei tre rapporti di gemelli al Sant’Uffizio su come i medici incaricati di esaminare Padre Pio abbiano evitato di compiere la quasi totalità degli esami e degli accertamenti necessari.
«Le piaghe di padre Pio sono come quelle negli autolesionisti: tendono a chiudersi e sono artificialmente tenute aperte…»4.
«Si faceva in quel tempo [nel 19205] gran chiasso intorno a Padre Pio e si raccontavano cose meravigliose; lo scetticismo che mons. Vescovo non celava gli era causa di gravi noie»6.
«Basta che taluno faccia uso di sostanze profumate perché il profumo pervada tutti gli oggetti che esso usa […]. Non può quindi essere questo fatto proposto come prova del carattere soprannaturale del profumo»7.
«Le piaghe del dorso della mano e del cavo della mano […] sono di un colore strano […]; onde immediatamente mi è sorto il sospetto che esse fossero trattate con sostanze chimiche [effettivamente poco tempo fa furono trovati resti di sostanze chimiche corrosive provo dove si sarebbero dovute trovare le presunte “stigmate”; al momento della morte (dopo che per un po’ di tempo il debole e malato Padre Pio non fu in grado di trattarsi con le sostanze corrosive) le fantomatiche “stigmate” erano infatti svanite]; forse con più di una […]. Chi ha pratica di medicina legale e soprattutto dell’infinita varietà di piaghe che, durante la guerra, hanno presentato i soldati autolesionisti, non può sottrarsi al giudizio che si tratti di piaghe dovute alla erosione praticata mediante caustici. Il fondo delle paghe, la forma di esse è in tutto simile alle piaghe osservate in soldati che se le erano procurate con l’azione di sostanze chimiche. In tale senso depone soprattutto il colore del fondo, la forma dei margini, i lloro ispessimento, ecc. È noto che è possibile tenere aperte delle piaghe anche per anni.
Il fatto che le piaghe […] sono […] sterili […] depone per questo artificiale trattamento […]. Note osservazioni di autolesioni osservate da autori di medicina legale ricordano queste lesioni del costato; per la direzione della lesione […] questa piaga del costato assomiglia stranamente a certe autolesioni descritte nei manuali; tale direzione si spiega con la difficoltà di produrre lesioni in altro senso […].
Dall'esame adunque delle lesioni del Padre Pio sorge il legittimo sospetto [di fatto però Gemelli non riteneva ciò un semplice “sospetto”] che si tratti di caratteristiche e note autolesioni. Che se invece si vuole domostrare che esse sono divinamente e soprannaturalmente prodotte allora è necessario apportare qualche fatto in prova [provando per prima cosa anche l'esistenza di un'entità soprannaturale in grado di menomare in tal modo i suoi seguaci in segno di... “gratitudine”...]»9.
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