Il professore Ranieri Razzante, presidente dell' Associazione italiana responsabili antiriciclaggio e consulente della commissione antimafia, ha condotto un esame tecnico della norma e a breve invierà una nota alla nuova Authority vaticana per chiedere i chiarimenti in uno spirito di collaborazione. Spiega all' Ansa luci ed ombre della riforma vaticana.
DOMANDA - Professore questa legge avrebbe evitato gli scandali del passato?
RISPOSTA - In economia e nel diritto dell' economia non ci sono rischi azzerabili: i rischi si possono contenere. E questa è certamente una norma di contenimento.
R- La norma vaticana, a differenza di quelle italiana ed europee, indica tra i soggetti tenuti agli obblighi antiriciclaggio anche chi opera nella negoziazione di beni, ossia le imprese commerciali, assoggettandole a tali obblighi solo quando ricevano pagamenti in contanti pari o superiori a 15 mila euro. Questo a mio avviso può consentire un uso molto disinvolto del contante. In Italia e in Europa il pagamento in contanti non è permesso oltre i 5 mila euro. Si tratta di valutare se tale misura possa favorire infiltrazioni. Ritengo che questo meriti un approfondimento, anche in vista del giudizio del Gafi (Gruppo azione finanziaria internazionale) sulla legge, che peserà sull'ingresso nella white list dei paesi virtuosi. C'è poi l'aspetto dei reati 'presuppostò all'origine del riciclaggio, perchè tra i 'reati gravì la legge non cita i delitti fiscali e tributari, ossia quelli principale fonte di riciclaggio, che sembrerebbero così restare esclusi. Questo potrebbe essere in parte un limite di fronte all'ipotetico ingresso di capitali frutto di evasione provenienti da altri Stati. Sottolineo che il Gafi esorta ad attuare provvedimenti che sanzionino il riciclaggio specie se frutto di frode fiscale. C'è anche un altro aspetto: il metodo di archiviazione dei dati sui controlli antiriciclaggio da parte dell'Authority vaticana, perchè non figura l'obbligo di dotarsi di un archivio unico informatico, che invece abbiamo in Italia ed è considerato un grande aiuto dalla Guardia di Finanza.
D - Peserà sul giudizio del Gafi e quindi sulla possibilità di entrare in white list, l'inchiesta che coinvolge i vertici dello Ior avviata a settembre dalla procura di Roma?
R - Il Gafi non fa sconti e non valuta solo l'impianto della legge, ma la sua tenuta come presidio antiriciclaggio. Quando si trattò di San Marino, le inchieste aperte ebbero un peso.
D - Il presidente dell' Aif è il cardinale Nicora che già guida l' Apsa, l' amministrazione del patrimonio apostolico. È vero che si asterrà dalle riunioni Aif quando riguardassero l'Apsa. Ma c'è conflitto d'interesse?
R - Non entro nel merito. Da tecnico esprimo una perplessità. La valutazione di merito spetterà al Gafi.
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