Segue un dettagliato elenco, che documenta come la sponsorizzazione del Pirellone sia stata promossa dalla componente ciellina. A cominciare dallo stesso Formigoni. «Centosessantottomila di questi fondi destinati al Meeting, infatti, di competenza della direzione centrale relazioni esterne che fa capo a Formigoni. Cinquantamila di competenza della direzione generale della Famiglia di suo cognato Giulio Boscagli e altri 16mila 200 della direzione generale delle Infrastrutture che dipende dall’assessore regionale ciellino Raffaele Cattaneo».
Se il governatore tace, replica per lui il capogruppo del Pdl in Regione, Paolo Valentini: «Siamo orgogliosi che la Lombardia sia presente da anni alla più importante manifestazione culturale, giovanile e non solo, d’Europa. Un evento che fa registrare ottocentomila presenze da tutto il mondo e al quale intervengono ogni anno le più significative personalità del mondo contemporaneo. Sicchè, altro che spreco: è un investimento ben fatto: il 70 per cento di questi visitatori sono lombardi. Probabilmente è stato un errore in passato aver accettato che assessori leghisti abbiano finanziato iniziative come il centro studi delle tradizioni orali delle donne del Garda o le varie celebrazioni dell’orgoglio celtico. Ma forse Galli e i suoi suggeritori vogliono che le Regioni non investano più in cultura».
Nei corridoi del Pirellone si sussurra che la nuova offensiva della Lega sia scattata dopo due nomine cielline fatte alla Cal, la società autostradale mista Anas-Regione. Caustica la reazione del capogruppo del Pd in consiglio regionale, Luca Gaffuri: «Sfidiamo i rappresentanti della Lega in giunta a comportarsi di conseguenza rispetto alle dichiarazioni del loro capogruppo e a togliere i soldi al Meeting di Rimini»
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