venerdì 22 luglio 2011
LA REGIONE LOMBARDIA APPROVA L'OBBLIGO AD ESPORRE IL CROCIFISSO NEGLI UFFICI PUBBLICI
"Il provvedimento - ha spiegato il relatore Alessandro Marelli - dispone l'esposizione del crocifisso in tutte le sale istituzionali e di ingresso di ogni edificio di Regione Lombardia. Si tratta di una battaglia di civiltà e di difesa dei nostri valori, perché il crocifisso non è solo un'icona spirituale e religiosa del Cristianesimo ma rappresenta altresì la nostra identità storica-culturale e i concetti di fratellanza, di pace e di giustizia". Ma dall'opposizione sono arrivati commenti severi sul via libera a un progetto di legge controverso, soprattutto nel metodo. Il Partito Democratico ha, infatti, ipotizzato l'illegittimità del provvedimento che non spetterebbe alla Regione. Per di più, ha osservato il Pd Fabio Pizzul, pur "non facendo male a nessuno" l'esposizione del crocifisso, "sottolineando che la Regione ha il diritto di esporre ciò che vuole nei suoi locali, come avviene per la Rosa Camuna o altri simboli civili, la Lega ha inteso promuovere la presenza del crocifisso come simbolo laico di fratellanza e tolleranza, spogliandolo di gran parte del suo significato". Sinistra Ecologia e Libertà, con Giulio Cavalli, ha addirittura parlato di un "cattolicesimo da marciapiede, un medievale e preoccupante passo avanti nel campo del feticismo religioso, che preferisce icone da martellare al muro piuttosto che valori da esercitare: non sarà sicuramente un caso il voto redento della consigliera Minetti". Sel ha annunciato che, qualora la legge fosse approvata definitivamente dall'Aula, esporrà "l'immagine di Santa Sarah, protettrice dei Rom".
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