Padre Vlasic |
martedì 14 giugno 2011
Scandalo sessuale a Medjugorje La guida spirituale Vlasic se ne va
Minacciato di scomunica il frate Tomislav Vlasic, "padre spirituale" di Medjugorje, ha chiesto la riduzione allo stato laicale. Le accuse: eresia, manipolazione delle coscienze, misticismo, e aver fatto sesso con una suora
Medjugorje - Accusato di eresia, manipolazione delle coscienze, misticismo, e di aver fatto sesso con una suora, il frate francescano Tomislav Vlasic, guida spirituale dei veggenti, rischia la scomunica dal Papa. Nel 1981 fu lui a lanciare il fenomeno "Medjugorje" come "padre spirituale" dei sei ragazzini che, improvvisamente, raccontarono di vedere ogni giorno la Madonna. Spinto da accuse pesantissime, e circostanziate, Vlasic ha giocato d’anticipo, dando le dimissioni nel marzo scorso, anche se la notizia è trapelata solo in questi giorni.
Colpo d'immagine Senza dubbio è stato un brutto colpo per l’immagine di Medjugorje, piccolo paese dell’Erzegovina divenuto famoso dagli inizi degli anni Ottanta. Oggi è uno dei santuari mariani più frequentati del mondo, anche se la Chiesa non l'ha mai riconosciuto. Anzi il Vaticano ha sempre guardato con diffidenza a quelle apparizioni così puntuali, ogni giorno alle 17, che continuano tuttora.
Le accuse contro il frate Attraverso la Congregazione per la Dottrina della Fede, le accuse mosse dal Vaticano contro Vlasic sono gravissime: "Diffusione di dubbia dottrina, manipolazione delle coscienze, sospetto misticismo, disobbedienza verso gli ordini legittimamente costituiti e atti contro il "sextum" (contro il Sesto comandamento di non commettere adulterio)".
Stato laicale Il quotidiano di Sarajevo Dnevni Avaz ha scritto che il frate è stato espulso dal suo ordine. Da Roma, i francescani negano però che il decreto sia mai diventato esecutivo, in quanto Vlasic, di fronte alla minaccia di scomunica, ha chiesto la riduzione allo stato laicale. Con l’uscita di Vlasic, il santuario mariano chiude un altro capitolo nella sua storia, scandita dai successi e dal fascino esercitato sui credenti e dai sospetti suscitati nella Chiesa.
Le indagini e il verdetto finale Nel 1985, Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, proibì ogni pellegrinaggio ufficiale, diocesano o parrocchiale al sito religioso. Lasciò tuttavia la libertà ai singoli cattolici di recarsi a Medjugorje anche in compagnia di preti. Divenuto papa, Raztinger ha proseguito le indagini fino al verdetto finale contro il grande regista dell’ultima epopea mistica balcanica.
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