giovedì 30 giugno 2011

PAPI CRIMINALI: PIO XII



IL PAPA AMICO DI FASCISMO E NAZIFASCISMO

Con la guerra che era alle porte si elesse subito il nuovo Papa nella persona del cardinale Eugenio Pacelli che assunse il nome di Papa Pio XII (1939-1958). Era il cardinale preferito dal Terzo Reich. Prima di diventare Segretario di Stato nel 1930, Pacelli era stato nunzio in Germania dal 1917 al 1929 e, tra gli altri concordati, fece quello con la Germania di Hitler, il Reichskonkordat, il 20 luglio 1933, concordato che dava credibilità internazionale al regime di quel pazzo già noto nel mondo e che già aveva messo fuori legge il partito cattolico tedesco, il  Zentrumspartei.
Nell'aprile del 1939, subito dopo la sua elezione, con l'infinità di problemi in sospeso ed impellenti, fu cura di Pio XII far togliere dall'Indice i libri del fascista Maurras di Action Française (organizzazione molto apprezzata dai cattolici di destra francesi), vecchio amore di Pio X, che erano smaccatamente antisemiti oltreché anticomunisti.

Il discorso sulla Guerra Mondiale e sui silenzi di Pio XII sarebbe lungo per la quantità di episodi da citare. Mi limiterò a cose essenziali. Intanto funzionavano in tutte le nunziature ed anche in collegi soprattutto di Gesuiti delle organizzazioni di preti che lavoravano per la propaganda antisovietica (si pensi al Russicum a Roma). Ciò serve per capire che nella mente di Pio XII vi era il raggiungimento dell'obiettivo primario: la distruzione della Russia Sovietica. Ogni azione quindi del Terzo Reich era vista in questa ottica ed in questa ottica, al di là di flebili voci mai chiare, non potevano esservi condanne nette. Già quando il 23 agosto del 1939 Hitler e Stalin annunciarono la spartizione della Polonia vi fu l'accorato appello dell'ambasciatore francese presso la Santa Sede a chiedere la condanna di quella operazione, anche perché la Polonia era un Paese cattolico. Il Papa rispose che non era il caso di condannare perché in tal modo si sarebbero incoraggiati gli aggressori. Quando, dopo le più diverse sollecitazioni, il 20 ottobre del 1939 si decise a scrivere in proposito un'enciclica, la Summi Pontificatus, fu vago sugli invasori della Polonia e non li citò direttamente. Parlò di statolatria delle dittature. A posteriori sappiamo che non avrebbe avuto problemi a denunciare il comunismo sovietico se fosse stato il solo ad invadere la Polonia. Ma vi era anche Hitler e non si poteva mettere in un calderone con i comunisti. Qui inizia ciò che va sotto il nome di silenzi di Pio XII. Lo stesso Osservatore Romano in una edizione speciale del 13 dicembre 1981 scrisse: "è vero che Pio XII, accusato di essere 'un Papa diplomatico', non esercitò 'la grande diplomazia'. Non fece un appello ai belligeranti per la cessazione della guerra, come aveva fatto Benedetto XV nell'agosto 1917, non bandì crociate, non lanciò scomuniche, né  pronunziò quella solenne, clamorosa 'denuncia', con l'elenco dei crimini e dei criminali nazisti, richiestagli da Hochhuth nel dramma Il Vicario". Ma vi è di più, vi è addirittura la sua testimonianza contro se stesso. Dopo che l'ambasciatore italiano Alfieri tornò nel maggio 1940 da Varsavia e riferì delle crudeltà viste Pio XII ebbe a dire: Dovremmo dire parole di fuoco contro simili cose e solo cin trattiene dal farlo il sapere che renderemmo la condizione di quegli infelici, se parlassimo, più dura. Era passato un anno da quando di fronte ad eventi drammatici disse le stesse cose e il Vicario di Cristo continuava incoscientemente, colpevolmente e in atteggiamento complice a dire le stesse stupide cose. Inoltre, cos'è più duro dello sterminio ? Cosa della deportazione di bambini, donne, anziani ? Cosa di più di vedere le proprie figlie deportate dalla Cecoslovacchia, perché ebree, in case in cui divenivano le prostitute dei soldati del Reich ? Pio XII era incapace di intendere e di volere o era complice ? Non aveva informazioni ? Ma scherziamo ? Grazie alle relazioni particolari, a devoti che per fede si farebbero uccidere, ai curati con diffusione capillare che  ascoltano informazione da fedeli sparsi ovunque nel territorio, ad un semplice sistema di trasmissione di notizie semplice e rapido, i Papi sono tra i politici più informati al mondo. La sciocchezza della disinformazione fu tirata in ballo dagli sciocchi servi docili al fine di giustificare dopo la guerra. Si scomponeva l'alto prelato solo quando era in gioco la Chiesa, la politica religiosa, il concordato. Non si scompose per i campi di concentramento in Germania, per il disprezzo brutale di ogni diritto umano, per lo sterminio di liberali, socialisti e comunisti, per quello degli ebrei, dei gitani, degli infermi mentali, degli intellettuali, ... tutto questo lo lasciò indifferente perché era solo preoccupato delle offese di Hitler alla Chiesa. Se la Polonia veniva distrutta era fatto meno grave di qualche sacerdote polacco ammazzato. Ogni nota di protesta al governo del Reich era sempre e solo una rivendicazione della libertà della Chiesa e solo di quella cattolica. Un cattolico polacco scrisse al Papa queste parole: Le chiese sono profanate o chiuse; i fedeli sono decimati; le funzioni religiose sono cessate nella gran parte delle chiese; i vescovi sono cacciati; centinaia di sacerdoti sono assassinati o imprigionati; le suore sono violentate; non passa giorno senza fucilazioni di ostaggi innocenti davanti agli occhi dei propri figli. La popolazione è privata degli elementi indispensabili per sopravvivere e perché non muoia di fame: ed il Papa sta zitto come se si disinteressasse del suo gregge. E questi sentimenti erano ripresi continuamente dalla stampa clandestina polacca (Wie's i Miasto) dove Pio XII è definito come un semplice vescovo italiano seguace di Mussolini. Un altro giornale clandestino cattolico, Glos Pracy, così scriveva il 15 agosto 1943: Il Papa è commosso per la sorte della Polonia, ma non si è udita una sola sua parola di condanna della condotta degli invasori. Le dichiarazioni ingenue furono inventate dagli incaricati d'affari del Vaticano. La vera condotta di Pio XII ... era quella dell'ardente sostenitore della politica dell'asse. Politicamente, Pio XII si è allineato con l'Italia di Mussolini e di conseguenza con i nazisti. Riporto un'ultima citazione da altra stampa clandestina e lo faccio relativamente alla Polonia per i maggiori disastri in quel Paese e perché era nella quasi totalità cattolico da secoli. Il Wólnosc scriveva il 6 aprile 1943: Quando le bombe distruggevano le città polacche ... il Vaticano, verso il quale tutti dirigevano i loro occhi, stette i9n silenzio come se non sapesse ciò che accadeva in Polonia, Danimarca, Belgio,  Olanda, Francia, Norvegia, Grecia, Yugoslavia, ... Il Vaticano si chiuse in un silenzio tenace ed i vescovi italiani consacravano gli stendardi fascisti e benedicevano i soldati nazisti che, diretti in Africa, visitavano il Vaticano. Mi fermo qui, anche se la lista è lunghissima e riguarda solo voci di cattolici. Sulla drammatica verità di quanto letto vi è ancora la testimonianza dello sciocco Papa su se stesso quando nel 1943 confessò ad un agente del servizio segreto tedesco che portiamo da sempre il popolo tedesco nel profondo del nostro cuore e che è questo popolo, tanto provato dal dolore, quello che esige, prima di qualunque altra nazione, i nostri speciali sentimenti di affetto e solidarietà. Insomma un essere indegno come uomo e schifoso come Vicario di Cristo.
        Strettamente connessa alla guerra merita un cenno anche l'altra questione, quella ancora del silenzio di questo Papa criminale quando vi fu la rappresaglia nazista delle Fosse Ardeatine a Roma, la città della quel un Papa è vescovo ed in quanto vescovo di questa città è Papa della cristianità. La prima reazione a chi gi chiedeva un qualche intervento prima che la strage fosse consumata fu il solito osceno non sapere. Ma poi fu informato dal suo cameriere segreto e cappellano al carcere romano di Regina Coeli, il cardinale Nasalli Rocca. Costui venne a sapere cosa stava accadendo nella notte tra il 24 ed il 25 marzo 1944 e riferì immediatamente tutto al Papa. Il Santo Padre, dopo aver detto che non poteva crederci, inviò il prete Pancrazio Pfeifter, che teneva i rapporti tra occupanti e Vaticano, a chiedere clemenza al comando tedesco. Vi fu una risposta in stile nazista, del tipo che occorreva ringraziare Dio che si era moltiplicato solo per 10 e non per 100 le persone da giustiziare in rappresaglia. Fine della storia. E dov'è il Papa ? dov'è la persona che non scende per strada a gridare contro questa mattanza crudele ? perché qui non gridare al mondo l'orrore del nazismo ? Opportunismo e basta ! Sopravvivere e basta ! Una Chiesa che serve solo ai gerarchi per ingrassarsi alla faccia dei fedeli. Aveva ragione Leone X, la favola di Gesù è stata una vera pacchia per il clero.
        E pensare che anche i preti, quelli in prima linea e senza le babbucce, morivano ammazzati dalla furia nazista e fascista.
        Ma ormai la guerra finiva ed il Papa, dopo di essa poté esercitarsi a parlare. A lanciare invettive, come no ?, contro i comunisti che impedivano la libertà religiosa nei Paesi che l'URSS inserì nella sua orbita. Come spiegare agli allocchi che lo sono stati a sentire che quei Paesi erano alleati dei nazisti, che inviarono truppe ad invadere l'URSS, che furono complici del massacro di 21 milioni di sovietici (a fronte, ad esempio, degli USA che, su tutti i fronti, ebbero meno di 300 mila morti e degli eroici connazionali che, pur avendo contribuito a scatenare la guerra, ebbero solo 400 mila morti), e che per buon peso, su questi crimini, come già detto, non vi fu mai una parola della Chiesa perché quando si ammazzano i comunisti va tutto per il meglio. Alla fine di questa vicenda i cattivi sono stati i comunisti, scomunicati come vedremo, di fronte alla splendida immagine di Fascismo e Nazismo.
        E così, dalla fine della guerra fino alla fine del pontificato, Pio XII poté esercitarsi in una campagna anticomunista ed antimarxista con Anni Santi, con il Dogma dell'Assunta, con oculate canonizzazioni, con l'Anno Mariano, con il becero intervento in politica tramite Padre Riccardo Lombardi (il microfono di Dio) che con Luigi Gedda ed Enrico Medi (un indegno fisico) costruirono i Comitati Civici, una sorta di appendice Post Fascista. Inutile dire che nel suo Reich questo Papa non prese neppure in considerazione dei laici oculati e pronti a comprendere la realtà del dopoguerra ed il bisogno di pacificazione. Personalità come La Pira e Dossetti furono relegate ai margini della Chiesa.
        Non entrerò nella polemica su Pio XII accondiscendente con le deportazioni di ebrei a sua conoscenza. Certo è che non risultano documenti in cui egli abbia detto una sola parola su, ad esempio, Fossoli. Il fatto che migliaia di cattolici, tra cui moltissimi parroci, abbiano salvato materialmente molti ebrei è certamente vero ma in questa operazione la Chiesa ufficiale, quella del Papa non c'entrò che molto marginalmente. Ma neppure disse qualcosa in termini di carità cristiana sulle migliaia di antifascisti al confino o in galera. Era il Papa migliore che il Nazifascismo potesse desiderare.
        Finita la guerra si schierò sfacciatamente con la Democrazia Cristiana contro il Fronte Popolare favorendo la vittoria della peggiore reazione. Tentò anche di convincere De Gasperi di schierarsi con i partiti dell'estrema destra, praticamente i fascisti in abito differente, ma De Gasperi rifiutò. Il suo gesto più odioso, che rese la Chiesa ridicola di fronte al mondo, fu la scomunica di tutti i comunisti (vedi anche qui). Si sta parlando di milioni di persone che in Italia erano credenti ma aspiravano a condizioni di lavoro e vita migliori. Scomunicati da un Papa indegno che entra a pieno diritto nella classifica dei criminali della Chiesa. Anche per l'operato che egli coprì in silenzio durante il suo pontificato: l'aiuto fattivo ai criminali nazisti di mettersi in salvo in Argentina e Brasile con falsi passaporti. E' la storia di Ratlines, la linea di fuga dei topi (letteralmente la corda che unisce una nave al molo) nota anche come Odessa. Si era costituita una rete di alti prelati che fornivano passaporti della Croce Rossa ai ricercati per crimini contro l'umanità. Uno dei porti in cui i criminali nazisti imbarcavano era Genova ed uno dei più attivi organizzatori delle fughe era monsignor Montini, futuro Paolo VI.
        Dal punto di vista strettamente dottrinale indicò ai giovani sposi la Sacra Famiglia come modello da imitare. Ma questa, a rifletterci sembra una boutade di un buontempone. La donna deve essere vergine ed avere un impianto eterologo per avere un figlio. L'uomo deve essere un padre putativo e basta. Tutto contro natura per maggiore gloria di Gesù.
        Nel 1958 questo infame e perfido Papa se ne andò lasciando, oltre ad un incredibile tanfo intorno alla sua salma, un qualche rimpianto solo nell'estrema destra italiana.

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