Vi ricordate di Monsignor Bertoldo,quello che disse "le donne inducono in tentazione i loro stupratori e fanno più vittime dei preti pedofili"?Ebbene digitando il nome nome su google ho trovato altre "deliranti dichiarazioni".Oggetto,perdon,soggetto dell'invettiva è questa volta Nichi Vendola,definito ,udite udite, "contro natura".E quale peccato avrà mai commesso il dotto Nichi,vi starete chiedendo?Me lo sono chiesto anch'io,scoprendo ancora una volta,con ribrezzo,che si stava parlando di omosessualità.Vi riporto l'articolo originale apparso su Agora Vox che ricorda le deleterie dichiarazioni del Monsignore,che si scaglia contro Vendola che,giustamente, sul caso Ruby ruba cuori prese delle nette posizioni contro il nostro primo ministro Silvio Berlusconi. Ma il nostro caro Monsignore,cosa fece?Richiamò agli ideali cattolici il premier(che senza pudore li richiamo spesso quando gli fa comodo),gli chiese di cambiare condotta o gli fece la morale per i suoi dubbi comportamenti?Niente di tutto questo.In un'intervista a Pontifex,difese il cavaliere,definendo i suoi errori delle "ragazzate": “Ora non dico che Berlusconi meriti un premio e la sua condotta é quanto meno superficiale e contraria ai doveri del cattolico, magari si pentirà e confesserà. Ma che alla fine giudizi etici li debba dare Vendola, siamo alla frutta”. Ossia?: ” Vendola chiede a Berlusconi di cambiare stile di vita. ma lui si é guardato? Almeno Berlusconi nel peccato, non offende la regola naturale, segue la natura. Vendola offende sia il peccato che la natura e dunque sta messo molto, ma molto peggio e taccia”.
Dunque, il concetto che pare emergere dalle sue parole è qualcosa di molto simile al "meglio put**nieri che gay" e "basta essere eterosessuali e una confessione sistema tutto".Ritengo queste parole gravissime.Si è di nuovo superato il limite.Vediamo ora l'articolo di Agoravox che ricostruisce pienamente i fatti.
Monsignor Bertoldo: "Vendola è contro natura"
Se è vero che Dio è morto, la Chiesa di certo non sta tanto meglio. Nell’inferno scatenato dallo scandalo Ruby, Mons.Arduino Bertoldo è intervenuto nel dibattito pubblico a porgere l’altra guancia a B. Il Vescovo Emerito di Foligno ha rilasciato infatti una dichiarazione che trasuda razzismo omofobico. Partendo dal presupposto che “chi critica Berlusconi ignora il Vangelo di Giovanni, ovvero chi non ha commesso peccati tiri la prima pietra”, riserva tuttavia a se stesso l’esclusivo diritto di ignorarlo, attaccando direttamente Nichi Vendola, Governatore della Puglia.Probabilmente Mons. Bertoldo ritiene di non aver mai commesso peccati nella sua vita, quando dice che se Vendola si concede il lusso di dare giudizi etici, “siamo alla frutta”. Ma il non aver commesso peccati forse è riduttivo per un uomo come lui, dal momento che esprime con assoluta sicumera il suo Giudizio Universale sul Governatore: “Vendola chiede a Berlusconi di cambiare stile di vita. Ma lui si è guardato? Almeno Berlusconi nel peccato non offende la regola naturale, segue la natura. Vendola offende sia il peccato che la natura e dunque sta messo molto, ma molto peggio e taccia.”Tuttavia bisogna riconoscere l’abilità di Mons. Bertoldo di essere riuscito a distruggere con poche frasi la precaria credibilità che la Chiesa stava cercando di raccattare in questi giorni prendendo, con le dovute esitazioni, le distanze dalla condotta di Berlusconi. Non si fa problemi, L’Emerito Vescovo, se il Segretario di Stato vaticano Bertone invita la politica a “più moralità, più giustizia, più legalità”. O se il Papa ritiene che si stiano indebolendo “i principi etici e gli atteggiamenti morali” della politica. Per Mons. Bertoldo viene prima di tutto la regola naturale, e Berlusconi se n’è guardato bene dall’infrangerla. Quella stupida, ottusa, demenziale regola vecchia di duemila anni, secondo cui l’omosessualità è immorale, perché contro natura.Ma in un certo senso, il Vescovo di Foligno andrebbe ringraziato. Perché aiuta anche i più miopi a vederele immense contraddizioni in cui la Chiesa versa. Quella Chiesa per la quale qualsiasi peccato venga commesso, si trova sempre la possibilità di contestualizzarlo. Quella Chiesa per la quale la presenza dipreti pedofili non va denunciata, ma nascosta. Quella Chiesa per la quale la tangente Enimont, i soldi della mafia o della P2 non vanno allontanati dalla propria banca, ma vanno riciclati. Quella Chiesa che, nonostante tutto, pretende ancora di imporsi come guida morale del nostro paese, nell’attesa che questo venga folgorato sulla via di Damasco prendendo coscienza dell’ipocrisia vaticana.Mons. Bertoldo, tuttavia, non è nuovo a uscite di questo genere. Non molto tempo fa infatti affermò, in merito alla violenza sessuale sulle donne, che a volte possono intervenire delle attenuanti etiche, delle attenuanti che rispondono alla coscienza. In effetti se una donna viene violentata, secondo l’Emerito, non è colpa esclusivamente del violentatore. “Se una donna cammina in modo particolarmente sensuale o provocatorio qualche responsabilità nell'evento la ha e voglio dire che dal punto di vista teologico anche tentare é peccato”. Se è vero che tentare è peccato, non si capisce perché Mons. Bertoldo tenti sempre chiunque l’ascolti inducendolo a provare quello sprezzo e quel ribrezzo che le sue fandonie meritano. Mistero della fede.Suonano quindi come contraddittorie le parole di Mons. Bertoldo quando dice: "Viviamo nel tempo in cui tutto sembra permesso, tutto pare lecito e in cui le regole etiche svanite nel nulla, persino il buon senso, la prudenza". Di certo il buon senso sembra averlo smarrito lui stesso, che si ostina a incoraggiare il bigottismo cattolico e l’arretratezza del pensiero della Chiesa, ma al tempo stesso prende le difese di Berlusconi, definendo la sua condotta una “ragazzata”. È quindi doveroso notare quanto il moralismo bacchettone del “chi è senza peccato scagli la pietra” sia fuori luogo, soprattutto se espresso da lui .
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