martedì 28 giugno 2011

A MONACO, EX DIOCESI DEL PAPA, I CATTOLICI PER LA PRIMA VOLTA IN MINORANZA


Diocesi di MonacoUn' indagine rileva come nella diocesi della ricca Baviera che fu guidata da Ratzinger e considerata caposaldo del cattolicesimo tedesco, quasi 25 mila fedeli hanno lasciato la chiesa di Roma.
Andrea Tornielli - Roma.
A Monaco di Baviera, nella diocesi che ebbe Joseph Ratzinger come arcivescovo, i cattolici per la prima volta diventano minoranza. È quanto emerge dal bilancio della curia di Monaco e Frisinga: i fedeli della Chiesa di Roma sono attualmente 1,77 milioni, pari al 49 per cento dei residenti. Il dato, in linea con l’andamento generale degli abbandoni che interessano tutte le confessioni cristiane tedesche, colpisce perché riferito a una zona del Paese, la Baviera, storicamente «cattolicissima». [...]
Nel 2010 i fedeli della diocesi che hanno lasciato la Chiesa cattolica sono stati 23mila, 80mila negli ultimi dieci anni.
Secondo alcuni analisti, la causa dell’emorragia di fedeli sarebbe da ricercare negli scandali degli abusi sessuali che ha scosso l’anno scorso la Germania e in particolare Monaco, per il caso di Peter Hullermann, il sacerdote ripetutamente coinvolto in abusi e successivamente per lo scandalo dell’abbazia benedettina di Ettal. Questa spiegazione rischia però di risultare troppo semplicistica. L’abbandono di fedeli è un fenomeno diffuso: nel 2009, a fronte di 123mila cattolici tedeschi che si sono chiusi alle spalle la porta della Chiesa di Roma, ce ne sono stati 148mila evangelici che hanno fatto lo stesso.
In Germania non esiste di fatto una vera separazione tra Stato e Chiesa. Ed è in vigore un sistema grazie al quale ogni fedele devolve alla propria Chiesa una tassa annuale pari al dieci per cento delle imposte che paga allo Stato. È quest’ultimo che si fa carico di riscuotere questa tassa per poi distribuirla alla Chiesa di appartenenza del contribuente. È ancora lo Stato che sovvenziona il capitolo metropolitano delle diocesi e questo sistema ha fatto sì che la Chiesa tedesca, oltre a essere molto ricca e strutturata, abbia anche sviluppato una considerevole burocrazia. Il fedele è tenuto a versare la tassa annuale calcolata sulle imposte che paga allo Stato e se vuole esserne esentato deve recarsi in una sorta di tribunale amministrativo e firmare una dichiarazione in questo senso. Da quel momento, è come se fosse «scomunicato» e il suo nome viene cancellato dagli elenchi dei battezzati. Non è detto dunque che dietro gli abbandoni vi siano soltanto posizioni polemiche o alte questioni di principio, ci possono essere anche essere motivi economici, legati alla crisi e dunque alla possibilità di tenere più soldi in tasca.
Il sistema attuale, frutto di un concordato, viene difeso indistintamente da tutti i vescovi tedeschi, che identificano l’adesione formale alla Chiesa con il pagamento della tassa. Una posizione, questa, non pienamente condivisa dalla Santa Sede, che ritiene invece non si debbano far coincidere le due cose. C’è chi si dice favorevole all’abolizione dell’obbigatorietà dell’imposta annuale per mettere un freno agli abbandoni. Un’idea non consivisa dal nuovo arcivescovo di Monaco e Frisinga, il cardinale Reinhard Marx, che in un’intervista al mensile cattolico 30Giorni aveva detto: «Personalmente non ritengo sbagliato il fatto che le persone siano chiamate a decidersi, a dire: “Sì, io faccio parte della Chiesa, e sono disposto a pagare per sostenere le sue opere”. Certo, molto è migliorabile, ma io non penso che questo sistema sia superato. Ogni Chiesa ha le sue vicende particolari, la sua storia particolare, e occorre tenerne conto e rispettarla. E poi la tassa la paga solo chi gode di un reddito da lavoro, ossia un terzo della popolazione, ed è proporzionata al reddito».
Anche il cattolicesimo bavarese non è più monolitico come un tempo, nella stessa diocesi che l’allora giovane arcivescovo Ratzinger guidò dal 1977 all’inizio del 1982, prima di essere chiamato in Vaticano come Prefetto dell’ex Sant’Uffizio, ci sono gruppi in dissenso con la linea di Roma: contestazioni sul celibato sacerdotale e sulle posizioni della Chiesa in materia di etica sessuale. La secolarizzazione avanza e Benedetto XVI lo sa. Sul volo che nel settembre 2009 lo portava a Praga, nella capitale più scristianizzata d’Europa, ha affermato: «Normalmente le minoranze creative determinano il futuro. In questo senso direi che la Chiesa cattolica deve comprendersi come minoranza creativa e ha un’eredità di valori che non sono cose del passato, ma sono una realtà molto viva e attuale e devono essere attualizzati e resi presenti nel dibattito pubblico».

NUMERI
- Cattolici nella diocesi di Monaco: 1,77 milioni
- Percentuale rispetto ai residenti: 49 per cento
- Fedeli che hanno abbandonato la Chiesa cattolica nel 2010: 23mila
- Fedeli che hanno abbandonato la Chiesa cattolica in Germania nel 2009: 123mila
- Fedeli che hanno abbandonato la Chiesa evangelica in Germania nel 2009: 148mila
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