La causa del dissesto delle finanze vaticane nell'800 è, in ultima analisi, da ricercare nell'incapacità dello Stato pontificio di partecipare al profondo processo di modernizzazione che investì la società e l'economia italiana ed europea dopo il '48.
I violenti traumi subiti dallo Stato pontificio nel 1831 e nel 1848 furono occasioni mancate per un' approfondita riflessione sui mali economici che stavano conducendo il potere temporale dei papi verso l'inevitabile declino. Il governo pontificio rimase agganciato a un modello amministrativo inadeguato, respingendo le istanze delle classi medie, specie quelle delle regioni più progredite del Nord, insoddisfatte per l' opprimente sistema fiscale e doganale. La mancanza di un consenso profondo spinse i governanti pontifici a tessere una vasta rete clientelare, in particolare al Sud, rafforzando la tradizionale struttura assistenziale, con funzioni di ammortizzatore dei conflitti sociali.
Lo squilibrio nei conti pubblici divenne sempre più profondo. Tale squilibrio venne finanziato da un crescente indebitamento verso l'interno, in una prima fase; successivamente, il suo aggravarsi rese necessario ricorrere a crescenti finanziamenti internazionali, che i Rothschild furono pronti a mettere a disposizione. In questo modo l'indebitamento diventò una gabbia sempre più stretta per la società e l'economia pontificia. Ciò a differenza degli altri Stati europei, che, nella fase della rivoluzione industriale, seppero ricorrere all'indebitamento come strumento per lo sviluppo, sostenendo la crescita degli investimenti nel settore industriale e ferroviario.
Lo Stato pontificio non giunse all'insolvenza o alla necessità di adottare misure straordinarie; prima che ciò avvenisse, i bersaglieri a Porta Pia posero fine al potere temporale del Papa; che
Valuti il lettore quali insegnamenti trarre da queste considerazioni. E in particolare valuti il lettore se sfogliare il volume di Daniela Felisini alla ricerca di spunti per meglio valutare le radici lontane, culturali prima ancora che economiche, dell'Italia di oggi, del suo assistenzialismo così poco europeo, della sua finanza pubblica dissestata.
Ma con una differenza: oggi non si può più contare sulla certezza del lieto fine. Oggi non esistono bersaglieri disposti a salvare l' Italia risolvendo i problemi che spetta alla sua classe di governo
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