lunedì 6 giugno 2011
CROAZIA, LA PROTESTA DI GAY E LAICI
Contestazioni a Zagabria per la visita di Benedetto XVI. Anche una rassegna di film dedicati alla posizione della Chiesa sull' omosessualità.
Sono state tre finora a Zagabria le manifestazioni contro la visita di papa Benedetto XVI, ad opera di gruppi e movimenti di atei e di organizzazioni per la tutela dei diritti di gay e lesbiche. Venerdì, alla vigilia dell' arrivo del Pontefice, vi era stata la prima manifestazione di questo tipo mai avutasi in precedenza a Zagabria, con gli organizzatori che hanno espresso il proprio disappunto per la politica della Chiesa cattolica, criticando in particolare Benedetto XVI, accusato di non rispettare i diritti umani. Alcune delle settanta persone radunatesi nel centro di Zagabria hanno mostrato cartelli con scritte quali "I preservativi salvano la vita", "La Chiesa senza politica - lo Stato senza prediche".
Ieri una quarantina di persone, su invito di una ong denominata "'Non sono credente'', nel momento in cui papa Benedetto XVI è giunto in territorio croato, ha donato il sangue nel centro per le trasfusioni di Zagabria. "Per la società non c'é atto più umano e socialmente più utile della donazione del sangue", hanno detto i contestatori spiegando che "l' appartenenza a una religione e la preghiera non possono sostituirsi di per sé alla partecipazione attiva e responsabile alla società". L' organizzazione per la difesa dei diritti di gay e lesbiche "Queer Zagreb" ha allestito dal canto suo una mini-rassegna di film che tematizzano la controversa posizione della Chiesa cattolica verso l'omosessualità. L'evento si è tenuto ieri sera in un cinema a pochi passi dalla piazza centrale di Zagabria, in concomitanza con la veglia del Papa con i giovani cattolici. Il festival è stato aperto con il film documentario italiano "All' improvviso l' inverno scorso", la storia di due ragazzi gay romani che nel 2007, nell'arco di pochi mesi, vedono svanire il loro sogno di regolarizzare la loro unione tramite la legge sui Dico, annunciata dal governo presieduto da Romano Prodi, ma naufragata a causa, come si lascia intendere chiaramente nel film, dell'intervento contrario della Cei e del Vaticano.
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