”E la cosa più eclatante è che alcuni di questi negozi si trovano in quelli che una volta erano dei veri e propri luoghi di culto. C’è,ad esempio,la profumeria Limoni di via D' Azeglio 30, ancora proprietà dell' Arcidiocesi di Bologna e data in affitto alla catena di profumerie.Ebbene la profumeria si trova in quella che una volta era la chiesa Santa Maria Rotonda dei Galluzzi.Di origine romanica,oggi risulta essere sconsacrata.Questo non è certo l’unico caso.”Praticamente nel “retro”della basilica di San Petronio,una delle chiese più grandi d' Italia, c' è la sede della Banca di Bologna, che ha la direzione in piazza Galvani 4, sempre in affitto dall' Arcidiocesi(2)”.C’è poi la Banca popolare del commercio e dell' industria di via Murri 77,che ha preso in affitto un locale dell’ Opera diocesana carità della verità per l' apostolo del Santo Vangelo.E come dimenticare i numerosi negozi di proprietà dei frati attorno alla chiesa di San Francesco.C’è “Il salone di parrucchieri «Bulli e Pupe», i cui proprietari versano l' affitto ai francescani(2)” e “la ferramenta di Davide Alberighi in piazza Malpighi e il vicino negozio di orologi(2).”Anche la gastronia è ben rappresentata.C’è il ristorante «Pane e Panelle» in via San Vitale, in affitto presso i locali della parrocchia di Santa Maria della pietà.E c’è il negozio di gastronomia «La Bottega di via Montegrappa»,che ha affittato un locale della parrocchia dei santi Gregorio e Siro.”Una specie di "città nella città" di proprietà della Chiesa, in una selva di parrocchie, confraternite, congregazioni, missioni, fondazioni, opere diocesane, seminari. In una lunga storia di lasciti, donazioni e benefici, il numero di case, negozi e garage ha superato quello delle parrocchie e delle chiese, che in città sono un centinaio. In tutta la diocesi, che comprende anche la provincia, le parrocchie sono più di 400, mentre le chiese sono quasi il doppio. Solo a Bologna, più di 60 edifici, tra cui l´unica abitazione schedata dal catasto come «signorile», sono di proprietà diretta dell´Arcidiocesi, mentre molte case e negozi fanno capo all´Istituto per il sostentamento del clero.(1)”
mercoledì 22 giugno 2011
Case, negozi, campi sportivi, cinema: il patrimonio immobiliare della Curia
Oltre 1200 immobili gestiti dall'Arcidiocesi o dall'Istituto per il sostentamento del clero. Un patrimonio immobiliare di oltre 1.200 tra case, negozi, uffici, box e garage, campi sportivi e teatri.
Un’inchiesta di Repubblica(1) fa luce sul patrimonio della Curia bolognese.Case, negozi, uffici, box e garage, campi sportivi e teatri.”Ma anche Ristoranti, banche, gioiellerie, bar, negozi di gastronomia, profumerie, saloni di parrucchieri, ferramenta, tabaccai e un fornitore di gas Gpl per uso domestico.(2)”Per un totale di oltre 1200 immobili.Tra questi vi sono oltre 100 locali ,di proprietà degli enti religiosi, dati in affitto a varie categorie commerciali. “Non ci sono solo le librerie specializzate come le Edizioni Paoline e la libreria Dehoniana, non ci sono solo negozi di commercio equo e solidale, ma tutti i tipi di esercizi(2).
”E la cosa più eclatante è che alcuni di questi negozi si trovano in quelli che una volta erano dei veri e propri luoghi di culto. C’è,ad esempio,la profumeria Limoni di via D' Azeglio 30, ancora proprietà dell' Arcidiocesi di Bologna e data in affitto alla catena di profumerie.Ebbene la profumeria si trova in quella che una volta era la chiesa Santa Maria Rotonda dei Galluzzi.Di origine romanica,oggi risulta essere sconsacrata.Questo non è certo l’unico caso.”Praticamente nel “retro”della basilica di San Petronio,una delle chiese più grandi d' Italia, c' è la sede della Banca di Bologna, che ha la direzione in piazza Galvani 4, sempre in affitto dall' Arcidiocesi(2)”.C’è poi la Banca popolare del commercio e dell' industria di via Murri 77,che ha preso in affitto un locale dell’ Opera diocesana carità della verità per l' apostolo del Santo Vangelo.E come dimenticare i numerosi negozi di proprietà dei frati attorno alla chiesa di San Francesco.C’è “Il salone di parrucchieri «Bulli e Pupe», i cui proprietari versano l' affitto ai francescani(2)” e “la ferramenta di Davide Alberighi in piazza Malpighi e il vicino negozio di orologi(2).”Anche la gastronia è ben rappresentata.C’è il ristorante «Pane e Panelle» in via San Vitale, in affitto presso i locali della parrocchia di Santa Maria della pietà.E c’è il negozio di gastronomia «La Bottega di via Montegrappa»,che ha affittato un locale della parrocchia dei santi Gregorio e Siro.”Una specie di "città nella città" di proprietà della Chiesa, in una selva di parrocchie, confraternite, congregazioni, missioni, fondazioni, opere diocesane, seminari. In una lunga storia di lasciti, donazioni e benefici, il numero di case, negozi e garage ha superato quello delle parrocchie e delle chiese, che in città sono un centinaio. In tutta la diocesi, che comprende anche la provincia, le parrocchie sono più di 400, mentre le chiese sono quasi il doppio. Solo a Bologna, più di 60 edifici, tra cui l´unica abitazione schedata dal catasto come «signorile», sono di proprietà diretta dell´Arcidiocesi, mentre molte case e negozi fanno capo all´Istituto per il sostentamento del clero.(1)”
”E la cosa più eclatante è che alcuni di questi negozi si trovano in quelli che una volta erano dei veri e propri luoghi di culto. C’è,ad esempio,la profumeria Limoni di via D' Azeglio 30, ancora proprietà dell' Arcidiocesi di Bologna e data in affitto alla catena di profumerie.Ebbene la profumeria si trova in quella che una volta era la chiesa Santa Maria Rotonda dei Galluzzi.Di origine romanica,oggi risulta essere sconsacrata.Questo non è certo l’unico caso.”Praticamente nel “retro”della basilica di San Petronio,una delle chiese più grandi d' Italia, c' è la sede della Banca di Bologna, che ha la direzione in piazza Galvani 4, sempre in affitto dall' Arcidiocesi(2)”.C’è poi la Banca popolare del commercio e dell' industria di via Murri 77,che ha preso in affitto un locale dell’ Opera diocesana carità della verità per l' apostolo del Santo Vangelo.E come dimenticare i numerosi negozi di proprietà dei frati attorno alla chiesa di San Francesco.C’è “Il salone di parrucchieri «Bulli e Pupe», i cui proprietari versano l' affitto ai francescani(2)” e “la ferramenta di Davide Alberighi in piazza Malpighi e il vicino negozio di orologi(2).”Anche la gastronia è ben rappresentata.C’è il ristorante «Pane e Panelle» in via San Vitale, in affitto presso i locali della parrocchia di Santa Maria della pietà.E c’è il negozio di gastronomia «La Bottega di via Montegrappa»,che ha affittato un locale della parrocchia dei santi Gregorio e Siro.”Una specie di "città nella città" di proprietà della Chiesa, in una selva di parrocchie, confraternite, congregazioni, missioni, fondazioni, opere diocesane, seminari. In una lunga storia di lasciti, donazioni e benefici, il numero di case, negozi e garage ha superato quello delle parrocchie e delle chiese, che in città sono un centinaio. In tutta la diocesi, che comprende anche la provincia, le parrocchie sono più di 400, mentre le chiese sono quasi il doppio. Solo a Bologna, più di 60 edifici, tra cui l´unica abitazione schedata dal catasto come «signorile», sono di proprietà diretta dell´Arcidiocesi, mentre molte case e negozi fanno capo all´Istituto per il sostentamento del clero.(1)”
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