domenica 5 giugno 2011

Aumenti Irpef, Vendola sotto attacco,Uil: "Più tasse per pagare don Verzè"


L’aumento imposto dalle regole sul piano di rientro dal deficit sanitario, scatena la guerriglia del Pd, rinvigorisce la polemica del centrodestra e frena l’opposizione responsabile dell’Udc. Il sindacato attacca: "Basta con la massacrante politica delle tasse, piuttosto si recuperino i fondi sborsati per l’ospedale “San Raffaele” di Taranto"

di PIERO RICCI
Ancora fuoco amico sul governatore pugliese, Nichi Vendola. Dopo l'attacco dell'Idv, l'aumento dell'addizionale Irpef imposto dalle regole sul piano di rientro dal deficit sanitario, scatena la guerriglia del Pd, provoca l'indignazione della Uil, rinvigorisce la polemica del centrodestra in crisi d'identità e di leadership dopo i ballottaggi, frena l'opposizione responsabile dell'Udc.
L'attacco concentrico, ieri, è partito dalla Uil. Aldo Pugliese, il segretario regionale, è stato rude: "Basta con la massacrante politica delle tasse, piuttosto si recuperino i fondi sborsati per l'ospedale "San Raffaele" di Taranto. Quei 60 milioni di acconto appaiono inspiegabili",
insiste il sindacalista riprendendo il caso sollevato, dopo il vertice di maggioranza di martedì scorso, è stato l'Italia dei Valori col capogruppo Orazio Schiavone. Anche nel Pdl, a infrangere il muro del silenzio sull'operazione di don Verzè "amico di Berlusconi" è stato Nino Marmo, l'ala ex An del partito, che ha invitato i dipietristi ad agire di conseguenza in aula. Ma a preoccupare di più il governatore sono gli attacchi quotidiani che arrivano dal Pd. Non solo quello isolato, almeno fino a qualche tempo fa, del sindaco di Bari, Michele Emiliano. Gli attacchi dal Pd stanno diventando quotidiani. Dopo l'onorevole Grassi e il capogruppo Decaro, ieri sull'Aventino dell'Irpef, affollato di cecchini del centrodestra dove ha avuto modo di lanciare un paio di granate anche il ministro Raffaele Fitto, s'è appostato Ruggero Mennea: "Faccia di tutto per evitare l'aumento facendo emergere dal bilancio le spese improduttive". E tra quelle da evitare, ci mette anche quelle per il "San Raffaele". L'Udc osserva ma avverte: "La maggioranza  -  afferma il capogruppo Salvatore Negro  -  deve essere autosufficiente. L'Udc non supplirà ad eventuali defezioni nell'attuale governo regionale".

E Vendola? Dal suo staff raccontano di un governatore infuriato soprattutto per il fuoco amico che arriva dal Pd, esploso dopo la giunta che ha nominato Giancarlo Piccirillo a capo della neonata agenzia del turismo, "Pugliapromozione". Nomina che al vertice avevano considerato prematura ma che è stata fatta comunque, lasciando freddo anche Sel. "Non siamo contrari alla nomina di fiducia dell'assessore Godelli, ma non è in quota a Sel", ha detto ieri prendendo le distanze anche Michele Losappio, il capogruppo del partito del governatore. Ma Vendola non parlerà. Lo dovranno fare, volente o nolente, i suoi assessori in quota Pd. Tocca all'assessore Michele Pelillo provare a mettere ordine nella ridda di accuse, non ultima quella "sui 60 milioni di euro al "San Raffaele" di don Verzè". "Quelle risorse  -  ribatte subito l'assessore  -  non si possono più toccare perché fanno parte dell'assestamento al bilancio del 2010, invece le risorse sull'Irpef dobbiamo trovarle nel 2011".

E l'avanzo di amministrazione annunciato? "Quei 30 milioni  -  avverte Pelillo  -  non basteranno a coprire tutte le emergenze degli assessorati, una su tutte, per dare l'esempio: la stabilizzazione dei mille forestali che prenderà non meno di 15 milioni di euro". La coperta, insomma, è corta. Cortissima, altro che sprechi. La manovra sull'Irpef era insomma necessaria. "Ricordo che sono lo stesso assessore che l'ha tolta nel 2009. Ricordo anche che abbiamo limitato i danni perché siamo riusciti a strappare ai ministeri la possibilità di non applicare a tutti l'aumento massimo. Ma del "fuoco amico" non parlo". Preferisce parlare per ricucire il dialogo col governo centrale dopo le bacchettate di Fitto: "Spiace la doppia uscita del ministro sulla responsabilità dell'aumento  -  dice Pelillo  -  il mio non era un intento polemico, non voglio scatenare guerre ma solo spiegare che dal 2008 è il ministero che ci comunica quel gettito, che ce ne siamo avvantaggiati quando era in eccesso e che improvvisamente ci viene comunicato imponendoci l'aumento. È la prima volta che accade, tutto qui".


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