giovedì 23 giugno 2011

Ali Agca-Pietro Orlandi: il colloquio segreto."Questa storia nasce in Vaticano"


L'incontro a Istanbul fra l'attentatore di Wojtyla e il fratello della ragazza sparita 28 anni fa. Fra le grandi trame e il dolore immenso di una famiglia
Alì Agca e Pietro OrlandiIl 22 giugno di 28 anni fa scompariva Emanuela Orlandi, la figlia del messo vaticano il cui caso, spesso, è stato messo in rapporto con la scarcerazione di Mehmet Ali Agca, l' attentatore del Papa appartenente al gruppo nazionalista turco dei Lupi grigi. Da quel giorno maledetto, la famiglia di Emanuela non ha mai smesso di cercarla. A spendersi sono stati tutti i parenti e i fratelli, soprattutto Pietro, dopo la morte di Ercole Orlandi, l' attendente del Pontefice che per tutta la vita attese il ritorno della figlia. Invano.
Lo scorso anno, il 2 febbraio 2010, il nostro sito riferì dell'eccezionale incontro avvenuto a Istanbul, per la prima volta, fra Pietro Orlandi e Ali Agca. Quel colloquio, svoltosi in un' abitazione privata nella parte asiatica di Istanbul, 50 chilometri oltre il centro della città, [...] conobbe tuttavia un secondo dialogo, segreto, durato circa mezz'ora, quando il fratello di Emanuela e l'attentatore del Papa si appartarono da soli in un'altra stanza. Quello che segue qui è il resoconto registrato di quel secondo e finora sconosciuto colloquio.
In proposito è da segnalare che il Lupo grigio - il quale nella registrazione audio, di cui si trascrive qui il testo, si comporta in maniera del tutto normale, senza cioè recitare la parte del folle spesso usata durante i processi o nelle interviste fatte in tv  -  tocca alcuni aspetti sulla scomparsa della ragazza, che era cittadina vaticana. E più esattamente Agca dice che la sparizione di Emanuela fu dovuta a un rapimento: l'azione delittuosa sarebbe stata portata a termine congiuntamente da Sismi e Cia, cioè dai servizi italiani assieme a quelli americani. La regia, sostiene il turco - che al momento dell'incontro con Pietro Orlandi era stato ormai definitivamente scarcerato dalla prigione di Ankara da nemmeno due settimane  -  è individuata "in Vaticano". Agca afferma inoltre che a conoscere dettagli sulla scomparsa di Emanuela sarebbe addirittura il cardinale Giovambattista Re. L'alto prelato lavorava, all'epoca della sparizione della ragazza, nel cuore della Segreteria di Stato vaticana, e divenne successivamente, tra i molti incarichi importanti ricoperti, Sostituto per gli Affari generali, e infine prefetto per la Congregazione dei vescovi, ruolo avuto fino all'anno passato.
Nei giorni scorsi Pietro Orlandi ha deciso di informare lo stesso Re circa il contenuto del colloquio avuto con Agca. L'incontro si è svolto in Vaticano, e il cardinale, che non ha voluto ascoltare il resoconto registrato del dialogo tra il fratello di Emanuela e l'attentatore del Papa, ha smentito decisamente di essere a conoscenza di alcunché. Da ricordare che lo scorso anno, in un'intervista rilasciata a una tv turca, il Lupo grigio accusò l'allora segretario di Stato vaticano, cardinale Agostino Casaroli, di avere avuto a che fare con l'attentato a Giovanni Paolo II. Presso la Santa Sede è sempre stata nota la diversità di approccio, soprattutto nella politica internazionale, fra il Papa polacco e il suo braccio destro, che fu comunque scelto consapevolmente dal Pontefice. Ma è altrettanto riconosciuta la forte stima che c'era fra i due. Agostino Casaroli morì il 9 giugno 1998. Karol Wojtyla il 2 aprile 2005.
Un altro punto segnalato da Agca nel colloquio con Pietro Orlandi è l'ammissione che sulla vicenda della scomparsa di Emanuela furono compiuti in passato diversi depistaggi da parte dei servizi dell'Est Europa. Servizi che tuttavia, nel giudizio dell'attentatore del Papa, non sarebbero rimasti coinvolti nel sequestro della quindicenne cittadina vaticana. Oggi, per arrivare alla eventuale liberazione della donna (Emanuela, se viva, avrebbe ora 43 anni) - sostiene infine Agca - occorrerebbe attivare gli elementi cattolici all'interno dell'Amministrazione americana: il vice presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, l'ex speaker della Camera dei Rappresentanti, Nancy Pelosi, e l'attuale direttore della Cia, Leon Panetta. Gli ultimi due sono italoamericani. L'ex killer turco afferma infine che per ottenere un risultato occorrerebbe in ogni caso salvare la faccia al Vaticano, e buttare tutta la responsabilità sui Lupi grigi.
 Ecco, di seguito, il testo del colloquio segreto fra Ali Agca (il quale è contrassegnato dalla lettera A), e Pietro Orlandi (contrassegnato dalla P), avvenuto a Istanbul sabato 30 gennaio 2010, e svoltosi in lingua italiana:
 A: Ascolta, questa è un'occasione unica e ultima per parlare di questa storia. Non ho nessuna illusione, capisci, sono un uomo libero ormai, non ho bisogno di nulla, e nessun potere occulto... Allora, io vi dirò la verità assoluta. In poche parole sarà per voi una sorpresa inaudita... ma la verità.
P: Siamo abituati a tutto...
A: Ascolta: è stata rapita dal governo vaticano, ho delle prove indiscutibili. Hai capito? Soltanto per ottenere la mia liberazione. La decisione è venuta dal governo vaticano. Io non ti dico nessuno, però la *** (incomprensibile, ndr.) del piano è stata fatta in relazione tra la Cia, servizi segreti americani, e il Sismi, servizi segreti italiani. Hanno portato via, ma il Vaticano sa tutto. Hai capito? Qualcuno per il telefonista, l'amerikano, eccetera. Sapete tutto di questa storia: cani sciolti, i Lupi grigi, o dei capi bulgari. Questa storia è ormai finita, questa ormai è diventata storia, lasciamo perdere... Adesso come possiamo liberare Emanuela? Io dire: madre Maria (cioè Agca indica la madre di Pietro ed Emanuela, ndr.) andare in Vaticano. Io ti dico che chi sa il caso Emanuela, che sa chi ha fatto il rapimento, e sa che l'ha fatto il governo vaticano, si chiama cardinale Giovanni Battista Re. Lui sa...
P: Lo conosco...
A: Lo conosci? Giovanni Battista Re. Dovete andare, dovete dire: questa è la storia, un altro superiore dei domenicani, i domenicani hanno avuto un ruolo in questa storia. Hai capito? Loro sanno...
P: E come si chiama?
A: No, no come istituzione loro sono coinvolti. Dovete dire: fate una ricerca. Chi ha portato Emanuela, chi ha organizzato? ***** (nome incomprensibile, ndr.), che era un domenicano, ma lavorava per la Cia, per il Vaticano. Poi c'è un altro discorso: andate anche dal capo dell'Opus Dei, Villa Tevere, lo sapete. Adesso, come si farà, questo è l'indirizzo dove potete andare... dove dovete andare, come si farà, se il governo vaticano non interviene, Emanuela rimarrà dove sta, sotto il controllo.
P: Secondo te loro la tengono sotto controllo?
A: Certamente, certamente, il Vaticano è una potenza mondiale.
P: Perché questo?
A: Ma se torna Emanuela, se si saprà che è stato il Vaticano, sarà una terribile....
P: Ecco perché dicevi moralmente non possono sopprimerla.
A: Non possono farlo. Ascolta: adesso se il governo vaticano ***** (incomprensibile, ndr.), questo con chi si fa? Con la Cia, si fa con la Cia, non basterebbe neanche Sismi. Degli uomini più importanti del potere americano tre sono cattolici: uomo dell'America si chiama Joseph Biden, il vicepresidente, è cattolico. Terza persona si chiama Nancy Pelosi, è cattolica e in più è italoamericana. L'altra persona, il capo della Cia, si chiama Leon Panetta, è cattolico, molto molto cattolico e inoltre è italoamericano. Il Vaticano darà un compito a loro, come liberare, ha dato come rapire, come mantenere, come nascondere, come gestire l'operazione. Se noi andiamo dai  bulgari e Lupi grigi ci illudiamo, ci tradiamo la verità, la vita di Emanuela. Adesso la Cia verrà da me, io dirò: Emanuela Orlandi è stata rapita dai Lupi grigi. Noi liberiamo. Basta, addossiamo tutta la responsabilità sui Lupi grigi, così il Vaticano non subirà nessun danno, Cia non subirà nessun danno, Sismi non subirà nessun danno. Questo non è l'unico caso amico mio. Ascolta: il governo vaticano, i servizi segreti vaticani, i servizi segreti americani Cia, i servizi segreti italiani Sismi hanno rapito un'altra persona si chiama Lucenko, è il terzo uomo del Kgb, lo hanno rapito nei Musei vaticani, questo è il Vaticano. La Cia e il Sismi hanno rapito insieme il terzo uomo, uno degli uomini più importanti del Kgb, i servizi segreti sovietici. Lo hanno portato al quartier generale della Cia, hai capito? Questo è il discorso. Adesso devono intervenire come uomini e se diranno che questa vergogna eterna deve rimanere sulla nostra coscienza a me non importa, io non posso fare nulla, io voglio aiutare e voglio addossare la responsabilità sui Lupi grigi innocenti. Sì, innocenti, ma cani sciolti. Non importa. Il Vaticano è importante, la Santa Sede... non deve essere ferito nessuno...
P: E tu continuerai a mantenere questa cosa dei Lupi grigi, del Kgb, dell'Est...
A: Assolutamente, farò un sacrificio. Basta che il Vaticano dica: aiutiamo, ordiniamo al capo della Cia, un cattolicissimo, lo farà anche per Cia. Ha fatto un sacco di cose per ****** (incomprensibile, ndr.), ha utilizzato il Vaticano. Un sacco di cose, ma non posso raccontare tutto.
P: Ma tu dici: la responsabilità è del Vaticano. Cioè, l'hanno fatto per liberare te. E loro che ottenevano?
A: Eh questo... avevano una parola d'onore, capisci? Qualcuno mi ha dato parola d'onore dal Vaticano e hanno obbligato a farlo. Però oltre questo non andiamo perché...
P: No.
A: Loro hanno fatto questo. Quando non è stato più possibile, il discorso chiuso, rimasto così. Non è stata liberata Emanuela solo...
P: Questo è un altro discorso. Anche il primo ordine è arrivato sempre da dentro?
A: Non dico niente, il discorso è questo: siccome hanno fatto questo, devono ritornare al primo punto. Cioè *** (incomprensibile, ndr.), oppure dire: ha trovato un'occasione, è fuggita dalla villa. Può essere anche questo.
P. E questa sarebbe la speranza? Solo così?
A: No, il Vaticano lo fa, lo farà. Io garantisco: così la Cia può portare in Turchia. La Cia deve portare Emanuela in Turchia. Ma Turchia cos'è? Un burattino della Cia... un burattino americano, questo non è un Paese libero, una volta America, pardon, Italia, era una fattoria della Cia, capisci? Adesso Turchia è un Paese, un Paesino al servizio dell'America, quindi la Cia può portare Emanuela in Turchia. Liberiamo qua. Diciamo che i Lupi grigi hanno liberato, io dico sì, l'abbiamo noi rapita in Italia e liberata in Turchia. Gli unici responsabili si chiamano Lupi grigi, il Vaticano non vede nessun danno, lui non c'entra. Questa è unica cosa, altrimenti è impossibile quale (incompresibile, ndr.), non sanno niente
P: Allora il primo passo da fare qual è?
A: Giovanni Battista Re.
P: Convincerlo?
A: Eh...
P: E se lui mi dice: dai retta a queste cose? E se dice: non è vero niente, ma che scherzi?
A: Posso mandarvi qualche documento.
P: Lo mandi a me.
A: *** (incomprensibile, ndr.) Vaticano. Certo, tu dirai: ecco qua il responsabile.
P: Io devo avere qualcosa in mano: vado su e dico guardate qua.. che se loro... li conosci, se io vado così... loro mi dicono: no, no, sta farneticando.
A: Ah possono dire questo. Tu dici: quello è un potere,  la logica...
P: Però se io porto dei documenti, porto delle prove. Ti do l'indirizzo...
A: Sant'Anna... no?
P: No, sto fuori, poi ti dò l'indirizzo oppure li puoi mandare...
A: No, sarebbe....
P: Me li puoi dare adesso o no questi documenti? Prima che parto.
A: No, adesso non ce l'ho.
P: Non abiti qua?
A: No, io sono venuto, sono cento chilometri lontano. No, non ce l'ho adesso. Neanche là... qualcosa.
P: Hai qualcosa che riguarda proprio Emanuela o puoi riuscire a ottenerla?
A: *** (incomprensibile, ndr.) perché Emanuela...
P: No? Io dico: i primi tempi, anche qualcosa dopo il rapimento.
A: No, no, perché il Vaticano di questo non mi ha mai informato, non mi hanno detto sta qua o sta là, mi hanno detto ti abbiamo mandato un regalo.
P: Cosa ti hanno fatto sapere?
A: Avevamo qualche lettera, qualche.... adesso questo sarebbe un bene anche per il povero Papa polacco, questo era un uomo buono.
P: Anche per quel povero papà mio.
A: Il Papa non sapeva nulla,  il Papa polacco non sapeva nulla, ha sofferto per voi, ha sofferto tanto, ha fatto otto appelli, quindi la sua parola non deve cadere nel nulla, capisci, otto appelli, poi vi ha detto farò tutto il possibile, di lui si sa tutto...
P: E' stato vicino alla famiglia.
A: Quindi, anche nel rispetto del Papa devono fare un atto di carità, altrimenti questo sarebbe un tradimento contro il Vangelo: lasciare Emanuela là altri vent'anni... Io vi dico che... ecco io vi dico: ho portato Emanuela sia sotto controllo sul territorio vaticano. In mano ai giornali e televisioni sarebbe un disastro.
P: Perché Emanuela secondo te sa come sono andate le cose?
A: Certo.
P: Di chi è la responsabilità?
A: Certo, ci sono preti, suore... intorno.
P: Perché è in un ambiente di preti?
A: Preti, suore, non importa, lo sa a chi è in mano.
P: Potrebbe stare in un convento?
A: Eh sì, assolutamente, ma non è importante. Sa perfettamente che è in un ambiente religioso. Emanuela non sta male, non ha mai subito nessun maltrattamento. Sta benissimo, però non deve continuare, perché sarebbe un tradimento contro il Vangelo, contro il Cristianesimo, contro tutti, anche contro la vostra patria. Questo non serve a nessuno, deve finire... io voglio questo, non danneggerà nessuno. Io garantisco il Vaticano che ogni responsabilità finisca su di noi, basta che Emanuela venga liberata.
A: **** il principe **di Liechtenstein, Hans-Adam, è venuto in Vaticano. Questo principe è uomo dell'Opus Dei, è venuto******* e con alcuni  importanti personaggi del Vaticano, hanno deciso in quell'incontro di portare Emanuela in un Paese sovrano e impenetrabile, di tenere per un periodo Emanuela nel palazzo imperiale, quindi impenetrabile, uomini dell'Opus Dei l'hanno portata là. Dopodiché non so dove hanno portato Emanuela, non so se è rimasta là o l'hanno portata in qualche altro principato, qualche altro Paese dove regna il potere vaticano, o il potere dell'Opus Dei, o dei domenicani, non so. Però ho la certezza che Emanuela sta bene. La Cia ha organizzato come si deve fare, perché uno di quegli agenti della Cia in questa storia è coinvolto, si chiama *****, è uomo della Cia, **** in qualche modo coinvolto, ma è morto e quindi non possiamo chiedere niente. Lui sapeva qualcosa, era collegato anche con domenicani e Opus Dei. Questo l'inizio della storia, poi dove si è evoluto, dove è finito...
P: Non sai se in questo momento sta sempre in un Paese europeo o potrebbe stare anche fuori...
A: Secondo me in un Paese europeo sarebbe meglio sotto controllo, perché in un Paese straniero sarebbe difficile. Adesso rimane unica cosa da fare dal Vaticano per la carità cristiana, ora basta... La cosa più facile del mondo. A voi spetta una cosa importantissima: dovete garantire il Vaticano. Non garantite, non lasceranno. Al Vaticano dovete dare la parola d'onore e la garanzia che Emanuela non parlerà alla stampa. Oppure se parlerà, sarà sotto il controllo assoluto. ******* alcuni turchi o altri ***************. Questo deve essere fatto e lo farà la Cia, l'organizzazione del rapimento e la conduzione di queste telefonate, depistaggi, affari dei servizi segreti. Io ti dico: la Cia e Sismi insieme.
P: E i servizi segreti dell'Est?
A: Ah, qualche depistaggio può essere, per addossare...
P: Perché una volta è stato intervistato Bohnsack (Guenter Bohnsack, ex colonnello della Stasi, i servizi segreti della Germania Orientale, dirigente della Abteilung X, il dipartimento addetto ai servizi internazionali, talvolta impegnato in azioni di disinformazione, ndr.). Avevano mandato quelle lettere.
A: Qualche depistaggio per addossare responsabilità della trattative sui Lupi grigi.
P: Loro dicevano per proteggere...
A: Sì, ma questo.. non... altrimenti non si avrà nessun risultato, quest'illusione continuerà perché  la menzogna non paga. Soltanto, come dice il Vangelo: la verità vi renderà liberi, dal Vangelo di Giovanni. Sull'entrata della Cia, la verità vi renderà liberi, e la Cia è coinvolta in questa storia. Il capo della Cia, William Casey (direttore del servizio segreto americano dal 1981 al 1987, quando morì, ndr.). Capisci? Alla fine ha anche confessato, lui ha detto abbiamo *** (incomprensibile, ndr.) questa storia. Non c'è nessun segreto. Rimane soltanto il caso di Emanuela.
P: Possono avere, oltre al fatto della richiesta per la tua liberazione, avere anche altri scopi.
A: Qualche ricatto può essere contro il Vaticano. Per esempio parliamo di Sisde. Il Sisde sapeva, Vincenzo Parisi era un cattolico praticante, lo so, lui ha scritto un rapporto, parla chiaramente..
P: Sì, lui diceva che la mente era Marcinkus.
A: Il Vaticano. Lui dice: assolutamente questa è una storia vaticana. Però questo quando uscito fuori nel '94, quando il capo del Sisde, come si chiama, Malpica, e la sua banda hanno truffato 50 milioni di dollari, poi sono stati arrestati (Riccardo Malpica, ex direttore del Sisde, venne incriminato nel 1993 per lo scandalo dei fondi riservati e fu condannato a 3 anni e 3 mesi, ma si dichiarò innocente in un libro-intervista, ndr.). Quel tempo hanno chiesto aiuto al Vaticano: aiutateci. Quando il Vaticano non li ha aiutati, loro hanno dato alla stampa quel top secret del caso Orlandi, Vincenzo Parisi, quel rapporto. Hanno detto: Emanuela Orlandi rapita del Vaticano. Questo, qualche ricatto di questo tipo hanno fatto, hai capito? Questo è stato, ma nient'altro.
P: No, no, ma io dicevo proprio gli esecutori, il rapimento fatto esclusivamente per...
A: Assolutamente. Non c'è nient'altro. Tu dirai: com'è, questo è un qualcosa che supera anche la logica umana, capisci, come il Terzo segreto, come puoi spiegare quell'incontro mio con il Papa, è una cosa che... davanti alla stampa mondiale, è qualcosa di inaudito.... il caso Orlandi è una piccola...
P. Io pensavo che avevate parlato di Emanuela.
A: No.
P: Perché lui era venuto da poco a casa nostra...
A: No, questo noi dobbiamo farlo anche per la memoria del Papa, perché lui ha sofferto, lui ha fatto otto appelli, dove finirà? Nel nulla. Per il rispetto del Papa polacco, devono liberare. Lui non sapeva nulla. Non c'entra nulla. Ha sofferto tanto. Rispettate pure quell'uomo, il più grande Papa della storia. Il dovere morale, capisci, di liberare Emanuela. Se potessi parlare, magari venire in Vaticano a parlare con Giovanni Battista Re, sarebbe molto meglio. Però dovrei parlare anche con Papa Ratzinger, ma anche lui dovrà aver sentito qualcosa, lui era lontano da questa storia, però...
P: C'era in quel periodo, però.
A: Sì, sì, era il quarto uomo del Vaticano, avrà sentito qualcosa. Basta un ordine. Un ordine del Papa è un ordine e basta. E si deve eseguire.

(22 giugno 2011)
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