La presidente del Brasile Dilma Rousseff ha posto il veto contro l’utilizzo di materiale di spiegazione, video e brochure, sull’omosessualità nelle scuole pubbliche, che ha lo scopo di contrastare l’omofobia. La presidente socialista reputa il kit anti omofobia come inappropriato, secondo la definizione del portavoce del Capo di Stato brasiliano. “La presidente non apprezza i video e ha fatto sospendere la produzione”.
sabato 28 maggio 2011
“I VIDEO ANTI OMOFOBIA? FANNO DIVENTARE GAY GLI STUDENTI”
La presidente del Brasile Dilma Rousseff ha posto il veto contro l’utilizzo di materiale di spiegazione, video e brochure, sull’omosessualità nelle scuole pubbliche, che ha lo scopo di contrastare l’omofobia. La presidente socialista reputa il kit anti omofobia come inappropriato, secondo la definizione del portavoce del Capo di Stato brasiliano. “La presidente non apprezza i video e ha fatto sospendere la produzione”.
Il piano originario stoppato poi dal veto presidenziale prevedeva l’invio del kit a sei mila scuole pubbliche brasiliane. I parlamentari conservatori e i gruppi ecclesiastici hanno fatto pressione sul governo perchè il materiale non venisse consegnato alle scuole. Secondo loro la visione di questi video avrebbe potuto far diventare omosessuali i minorenni, essendo impreparati ad affrontare temi gay o lesbici. La pressione è stata tale che alcuni gruppi parlamentari hanno minacciato di rompere la collaborazione con il governo, promettendo di fare ostruzione alle leggi inviate alle Camere in futuro se il materiale anti omofobia non fosse stato ritirato. “Con questa decisione è stato impedito che le scuole siano ricoperte di video che non combattono l’omofobia ma stimolano invece l’omosessualità”, ha dichiarato il parlamentare conservatore Jair Bolsonaro del Partito del Progresso, formazione di centro destra.
GAY INDIGNATI – Gli attivisti LGBT hanno invece spiegato come il governo abbia condannato a morte e sofferenze molti giovani gay, lesbiche e trans. Secondo le stime delle associazioni omosessuali negli ultimi decenni migliaia di persone sono state uccise a cause del loro orientamento sessuale. Il governo brasiliano però non ha mai rilasciato statistiche sui crimini generati dall’odio. Due anni fa fu lanciato un appello contro l’”Homocaust”, e gli stessi Stati Uniti concedono asilo politico agli omosessuali brasiliani che non sono sicuri nel loro Paese. La pesantissima reazione degli omofobi deriva anche dall’ultima sentenza in materia di diritti civili del massimo tribunale brasiliano. Il Supremo Tribunal Federal ha stabilito che il governo dovrà riconoscere le unioni omosessuali in modo paritetico, perché la loro discriminazione infrange la clausola costituzione dell’uguaglianza. Con questa sentenza le coppie gay si potranno unire e ricevere gli stessi diritti e doveri delle unioni etero. I conservatori si sono scagliati contro questa decisione, che è stata commentata in modo tiepido dalla presidente brasiliana. Dilma Rouseff si è dichiarata favorevole alle parntership civili, ma ha rimarcato il suo ferreo no al matrimonio omosessuale, perché andrebbe in contrasto con la tradizione religiosa di questa istituzione.
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