La visita di Benedetto XVI al Bundestag genera polemiche tra i partiti tedeschi.Nel settembre del 2011 il Papa tedesco ritornerà in Germania, e nella sua visita nella capitale è previsto anche un intervento in Parlamento. Un discorso di saluto alla camera legislativa del suo Paese, un evento che però ha generato nuove polemiche nel rapporto tra Stato e Chiesa.
NIENTE PAPA SENZA PARITA’ – Il responsabile organizzativo del gruppo parlamentare dei Verdi, Volker Beck, ha evidenziato come il Bundestag tedesco debba essere attento quando invita un’autorità di uno Stato straniero, e il Papa è innanzitutto la figura guida di una comunità religiosa. Beck, politico che proviene dal cattolico Baden- Württemberg è stato portavoce per molti anni della più grande associazione gay della Germania, ha rimarcato come se il Papa interverrà davanti al Parlamento bisognerà porsi quali altri religioni invitare al Bundestag, rispettando la pluralità delle fedi che è un principio cardine della democrazia. L’invito al Papa è stato deciso dal presidente del Parlamento tedesco,
Norbert Lammert, esponente dei cristiano conservatori della Cdu, teoricamente in accordo con gli altri gruppi parlamentari. Il parlamentare dei Verdi ribadisce però che il suo gruppo non è stato consultato sul tema, rimarcando le sue perplessità sulla visita del vertice della religione cattolica.
CONSERVATORI ALL’ATTACCO – I partiti del centrodestra tedesco, Cdu e la bavarese Csu, si sono scatenati contro le dichiarazioni di Beck, rimarcando come i Verdi, il partito del No, sarebbe diventato ora il partito degli anti Papa. Un’esponente della Csu, Dorothee Bär, ha dichiarato che la visita del Papa costituisce un evento eccezionale, che dovrebbe provocare gioia e non sentimenti di contrapposizione. Dorothee Bär ha rimarcato come proprio i Verdi, in ragione della tolleranza che spesso invocano, dovrebbero ascoltare molto attentamente il discorso di Benedetto XVI. La sinistra tedesca si è mostrata più aperta rispetto ai loro colleghi ecologisti. Dai socialdemocratici non è arrivato nessun segnale di contrarietà, mentre i post comunisti della Linke, partito erede dell’ateismo di Stato della DDR, si sono dichiarati favorevoli in quanto il Papa rappresenta un Capo di Stato, e quindi avrebbe diritto di intervenire in Parlamento.
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