mercoledì 20 aprile 2011

TRA FESTINI GAY E VIOLENZE ALLE SUORE, IL SESSO IN VATICANO È DI CASA


Preti16 aprile 2011 - Su Libero il nuovo libro dal giornalista di Panorama che rivela altarini mai abbastanza segreti.
Chi si stupisce alzi la mano. Nessuno? Strano – anzi no. Il sesso è di casa in Vaticano: magari prima o poi la Chiesa se ne accorgerà e modificherà le sue politiche restrittive in materia: anche perchè parliamo di sesso fra sacerdoti, omosessuale o eterosessuale che sia. Storie da parrocchia, segreti di Pulcinella che nessuno racconta e che un giornalista di Panorama ha iniziato a seguire in maniera continuativa per capire qualcosa in più su quegli strani movimenti in sacrestia.

SESSO IN SACRESTIA – Ciò che si trova, nella sola Roma, basta a scrivere un libro: e le storie, viste alla luce dell’attuale morale cattolica sul sesso, sono niente più che peccaminose. Fuori da quella luce di analisi, che propone la vita come progetto e l’amore come vocazione, sono semplicemente storie ordinarie con nulla di particolarmente strano,
 se non la particolarità dell’evento in sé. Ad esempio, magari qualcuno potrà non condividere, ma non risulta che siano proibiti i festini gay: il fatto che partecipino praticamente solo sacerdoti, è qualcosa che la Chiesa dovrebbe prima o poi affrontare.
In un locale del Testaccio c’è un party privato interamente maschile. Sul palco, due cubisti. In jeans tagliati cortissimi, formato perizoma, con le cerniere aperte. Ballano. Poi trascinano sotto i riflettori uno del pubblico. Dirty dancing a tre in variante omo, con lui che fa la parte dell’hot dog. Tutto normale? appena celebrato la messa del mattino presto nella basilica di San Pietro e per un anno ha cantato per Benedetto XVI. Ed è lì con vari colleghi, nascosti negli angoli bui a darsi da fare, un italiano, un tedesco, un brasiliano… Sembra una barzelletta sconcia. Invece è routine. Come scopre presto, infiltrandosi nel mondo delle chat per omosessuali, delle saune piene di dark room, del Gay Village e delle basiliche dove ogni tanto i marchettari «passano a fare il bancomat», il giornalista di Panorama Carmelo Abbate.
Insomma, i preti se la divertono, alla faccia del Papa, verrebbe da dire, e della sua morale restrittiva.
AMPIA CASISTICA – Il problema è che da parte della gerarchia tale morale sessuale viene proposta – se non imposta al mondo – mentre i rappresentanti di Cristo in terra sono i primi ad infrangerla. Anche con atti blasfemi per la stessa liturgia cattolica.
Incontri sadomaso, blasfeme messe con tanto di comunione post coitum, fellationes in sacrestia e usi impropri del calice, che fa il giro dei media di tutto il pianeta, costringendo il vicario del papa a diffondere una nota ufficiale in cui si ammette l’esistenza di comportamenti indegni. E che adesso la amplia ad altre città italiane e ad altri Paesi, alle suore lesbiche e alle doppie vite a sfondo eterosessuale, ma non ai casi di pedofilia su cui ormai la bibliografia è in drammatica crescita, nel libro Sex and the Vatican
La casistica è ampia, le percentuali impressionano: secondo uno studioso, se si andasse bene a contare le teste, si capirebbe che praticamente il 50% dei preti americani è gay, e oltre il 20% di quelli austriaci, per fare l’esempio di un paese europeo, ha una relazione con una donna, la stessa percentuale in Spagna rappresenta i sacerdoti regolarmente sposati.
UNA POLITICA RESTRITTIVA – Storie di vita quotidiana, insomma, ma clandestina. E proprio questa morbosa clandestinità, forse, spinge gli uomini di Chiesa a comportamenti appunto morbosi e problematici che sfociano nella violenza sessuale a danno, talvolta, anche di donne di Chiesa.
Tra parroci con una passione per gli extracomunitari, risse per i favori di una neovedova, molestie telefoniche a bambine e squallidi ricatti, missionari in Africa che abusano delle suore e poi le fanno abortire, fa quasi tenerezza don Contraddizione (così, dato il contesto ingenerosamente, lo chiama Abbate), che, all’in – segna del si non caste, tamen caute, rimorchia in discoteca e ha una decina di rapporti occasionali all’anno, talvolta con prostitute. Non mancano poi scene boccaccesche. Basti citare i poliziotti che scoprono in un’auto ferma sull’auto – strada Napoli-Caserta una coppia che fa sesso anale. Solo che lui è un sacerdote, lei una parrocchiana che deve sposarsi dopo pochi giorni e arrivare vergine al matrimonio e l’auto è intestata al futuro marito… O quella che vede scoperti nel 2003, a causa di una rapina subita, padre Dominique Wamugunda e Martha Karua, ex ministro della Giustizia del Kenya e candidata alle presidenziali…
Probabilmente sarebbe più semplice per tutti rivedere in maniera radicale l’approccio della Chiesa alla sessualità. Il Vaticano non sembra interessato, ma la situazione rimane questa: per quanto tempo ancora?
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