«Lo stesso non si può dire della Chiesa cattolica – nota Raffaele Càrcano – segretario nazionale della Uaar – viste le pressioni che sta mettendo in atto su tutti i fronti». Il ricorso del Governo alla Grande Chambre, infatti, oltre che dalle Acli, adesso è sostenuto anche da dieci stati: Armenia, Bulgaria, Cipro, Grecia, Lituania, Malta, Principato di Monaco, Romania, Russia e San Marino. Lo annuncia con soddisfazione il sito cattolico Zenit, precisando che si tratta «di un’alleanza tra cattolici e ortodossi». Mentre è stata respinta la richiesta della Federazione umanista europea (di cui l’Uaar fa parte) di costituirsi come terza parte a favore dei ricorrenti.
«In pratica, i ricorrenti si trovano contro al Presidente della repubblica, al Governo, all’opposizione (il Partito democratico si è così espresso tre mesi fa), alla Chiesa cattolica, a quella ortodossa e ad altri dieci stati europei. – continua Càrcano – Ma non ci scoraggiamo, perché si tratta di un ricorso presentato in nome delle buone ragioni laiche, contro un paese che ha nella laicità dello Stato un supremo principio costituzionale. Ma solo a parole».
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