Abusi sessuali nelle scuole cattoliche, sale il numero delle vittime. I casi di molestie emersi prima in America, poi in Irlanda e Germania, sconvolgono la Chiesa. Il papa incontra i vescovi tedeschi travolge il clero 350 le denunce per violenze subite negli anni '50-'70«Il direttore, non riusciva a tenere ferme le mani, quando mi voleva consolare, premeva il suo ginocchio sul mio cavallo». Ogni notte Rijk Storm, ora 58enne, rivive l'incubo diario della sua infanzia al collegio Don Rua, retto dai salesiani a 's-Hereenberg, Olanda orientale. «La notte ogni cosa ritorna fuori - racconta al quotidiano Nrc Handelsblad - e mi confonde terribilmente. Un prete - aggiunge - si strofinava su di me... tutto ciò ha rovinato la mia fiducia negli adulti». Adri Van Dal, che oggi ha 52 anni, ricorda quando, 40 anni fa, subiva abusi da diversi preti, nei loro uffici, letti o auto. I violentatori o sono morti, o hanno sugli 80, uno di loro è tra i tre più potenti salesiani d'Olanda.
domenica 5 dicembre 2010
Scandalo Vaticano: Olanda, la pedofilia travolge il clero
Abusi sessuali nelle scuole cattoliche, sale il numero delle vittime. I casi di molestie emersi prima in America, poi in Irlanda e Germania, sconvolgono la Chiesa. Il papa incontra i vescovi tedeschi travolge il clero 350 le denunce per violenze subite negli anni '50-'70«Il direttore, non riusciva a tenere ferme le mani, quando mi voleva consolare, premeva il suo ginocchio sul mio cavallo». Ogni notte Rijk Storm, ora 58enne, rivive l'incubo diario della sua infanzia al collegio Don Rua, retto dai salesiani a 's-Hereenberg, Olanda orientale. «La notte ogni cosa ritorna fuori - racconta al quotidiano Nrc Handelsblad - e mi confonde terribilmente. Un prete - aggiunge - si strofinava su di me... tutto ciò ha rovinato la mia fiducia negli adulti». Adri Van Dal, che oggi ha 52 anni, ricorda quando, 40 anni fa, subiva abusi da diversi preti, nei loro uffici, letti o auto. I violentatori o sono morti, o hanno sugli 80, uno di loro è tra i tre più potenti salesiani d'Olanda.
André Lubbers vive a Eindhoven, ora ha 58 anni, e dalla sua bocca arrivano le accuse più dure: violentato a ripetizione tra il 1959 ed il 1963 da diversi religiosi. È stato in terapia, ora è psicologo e aiuta le vittime di abusi sessuali. «Anni fa ho parlato con uno dei miei violentatori, non l'ho fatto per soldi o per ricevere delle scuse, ma perché riconoscesse l'accaduto». I racconti si susseguono diversi, ma con dei tratti comuni, nella memoria di questi uomini che avevano, all'epoca dei fatti, poco più di 10 anni. Uno di loro, che mantiene l'anonimato, ricorda di essere stato violentato più volte da un prete che si presentava alla sua famiglia come un amico, interessato al futuro scolastico e spirituale del figlio. Le testimonianze disegnano i contorni di abusi non accidentali a cui avrebbero partecipato almeno 10 preti e due novizi. E non solo.
Partita a fine febbraio con la denuncia degli alunni di questo istituto, lo scandalo degli abusi sessuali nei collegi cattolici olandesi si espande giorno dopo giorno come una macchia nera su tutti i Paesi bassi. Ieri la locale Chiesa cattolica ha ammesso di aver ricevuto 350 denunce, anche grazie al numero di assistenza telefonico ad hoc approntato nel 1995. «Dalla fine del mese abbiamo avuto circa 350 denunce - ha affermato all'agenzia Afp il portavoce Pieter Kohnen - per casi avvenuti tra gli anni 50 e 70». Violenze non solo dai salesiani di 's-Hereenberg, ma in diversi centri, collegi e refettori di tutta l'Olanda. «Io sono riuscito a venire a capo della questione - ha affermato ancora Lubbers - ma molte della altre vittime no, per questo è necessaria un'inchiesta nazionale».
Scossi dalla marea di accuse, i vescovi cattolici hanno annunciato proprio l'avvio di un'inchiesta indipendente su quanto accaduto decadi fa. «Siamo profondamente colpiti dalla dimensione presa dai casi di abusi sessuali segnalati negli ultimi giorni - hanno scritto i vescovi martedì in una nota - Qualsiasi forma di abusi sessuali merita di essere condannata». A guidare l'inchiesta è stato chiamato Wim Deetman, un politico protestante, ex ministro dell'educazione ed ex sindaco de l'Aja. Con questa decisione si prova a rasserenare un ambiente che si ritrova anche in Olanda a dover fare i conti con le stigmate della violenza sessuale, taciuta per decenni e riemersa recentemente dal passato, proprio come negli Stati uniti, in Irlanda, Germania e Austria. E assieme alle stigmate e alle denunce potrebbero arrivare presto anche dei lauti risarcimenti da pagare, evenienza a cui la Chiesa cattolica olandese sembra più previdente di quella statunitense, che rischia il fallimento. Per 45 anni, dal 1961 al 2006, è stato in vigore un accordo tra le diocesi del paese e l'assicuratrice Aegon secondo cui la compagnia privata avrebbe coperto gli incidenti accorsi ai religiosi e i danni reclamati da terzi alla stessa Chiesa. Secondo quest'ultima si trattava di tutti i danni, compresi quelli determinati da casi di abusi sessuali perpetrati dai suoi membri, per l'assicuratrice no. Una discordanza di vedute che scoppia nel 2006, quando la curia viene condannata al pagamento di 43.378 euro per danni a una ragazza violentata da un prete.
Aegon si rifiuta a più riprese di pagare, mettendo infine una pietra sopra al rapporto con la Chiesa olandese. Ma per uscire dal contratto le parti, scopre un'inchiesta di Nrc Handelsblat e Radio Netherlands Worldwide, si accordano per creare un fondo di un milione di euro da usare in caso di risarcimenti determinati da abusi sessuali commessi da religiosi prima del 2000. Oltre quella cifra, le spese sono a carico della Chiesa cattolica. Con le 350 denunce arrivate, il fondo dell'assicurazione rischia seriamente di non bastare.
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