Riccione: il sacerdote avrebbe proposto un incontro a luci rosse a due minorenni, ma la vicenda è ancora tutta da verificare. La Diocesi: "E' stato solo un diverbio"
Riccione, 26 agosto 2010 - Un prete avrebbe proposto un incontro a luci rosse a due ragazzini. La vicenda, ancora tutta da verificare, sarebbe accaduta a Riccione sulla pista ciclabile nella serata di martedì. A denunciare l’accaduto in un esposto alla polizia di Riccione sono stati i genitori dei due minorenni, ragazzini sui 13/14 anni. La polizia ora ha affidato le indagini alla squadra mobile. Il riserbo degli investigatori sull’episodio è totale e la Diocesi parla di un possibile diverbio o un equivoco tra il religioso e i ragazzini nel manifestare tuttavia una "totale fiducia nell’azione della magistratura per accertare la veritàdei fatti".
Ad ogni modo rispetto a quanto si è appreso finora la scena in cui si sarebbe consumata la vicenda è la pista ciclabile su cui i ragazzini stavano pedalando durante la serata. Si tratta di ragazzini, figli di professionisti, che sono in vacanza a Riccione con i genitori. Sulla pista ciclabile c’era anche il sacerdote, un giovane straniero, sui trent’anni che presta il suo servizio pastorale come aggregato per l’estate in una parrocchia riccionese. Non si sa come siano venuti in contatto i ragazzi e il religioso. Secondo quanto poi avrebbero dichiarato i minorenni ad un certo punto, dopo qualche avances, il sacerdote si sarebbe sbilanciato fino a proporre di andare tutti insieme il giorno dopo in un casolare per un incontro hard. A quel punto i ragazzini sarebbero fuggiti via e corsi dai genitori. Subito dopo la decisione di andare dai poliziotti per riferire l’episodio. I ragazzini sono stati sentiti subito, separatamente dai poliziotti, ed avrebbero riferito le stesse cose.
Il sacerdote, ascoltato ieri dalla polizia, avrebbe dato una versione dei fatti molto diversa da quella dei ragazzini. L’episodio potrebbe essere da ricondurre ad malinteso tra i prete ed i ragazzi che poi potrebbe essere degenerato in un diverbio. Per ora la polizia procede con i piedi di piombo tanto che il religioso non è ancora stato denunciato alla magistratura. L’intenzione degli investigatori infatti è quella di capire l’attendibilità dei ragazzi, la possibilità che si sia trattato di un equivoco, insomma nessuna ipotesi per ora viene scartata.
E la Diocesi, appreso che la notizia era trapelata, ha preferito la linea della trasparenza con un breve comunicato.
"In merito alle notizie diffuse circa l’esposto nei confronti di un sacerdote - si legge nella nota - che svolge aiuto pastorale nel periodo estivo in una parrocchia riccionese, la Diocesi di Rimini esprime totale fiducia nell’azione della magistratura per accertare la verità dei fatti, e il massimo rispetto e grande solidarietà per tutte le persone coinvolte nella vicenda. Le prime informazioni raccolte dalla Diocesi, in seguito alla diffusione della notizia, parlano però di un equivoco e di un diverbio tra il sacerdote e i ragazzi coinvolti, e non di altro. La Diocesi assicura comunque la piena e totale collaborazione alle forze inquirenti per accertare la verità dei fatti".
http://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/cronaca/2010/08/26/375188-rivolge_avance_ragazzini.shtml
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