venerdì 10 dicembre 2010
Porno al clero: un prete ruba le offerte in Chiesa per comprare film hard
per pagare on line, porno e film pay-per-view per adulti. I film sarebbero stati visionati proprio nella canonica di San Giovanni. Secondo un rapporto del Dipartimento di Polizia di Haverhill, Don LeBlanc ha confessato ad un avvocato della sua stessa arcidiocesi che egli soffre di “una dipendenza dal porno ed ha bisogno di aiuto”. Le indagini fatte dagli investigatori sono riuscite a risalire a come LeBlanc abbia utilizzato una carta di credito per acquisti on line di materiale a contenuto pornografico. La carta veniva caricata con le ruberie fatte in canonica. Secondo gli inquirenti sono stati spesi almeno 25.000 dollari per questo genere poco virtuoso di acquisti. Una successiva revisione delle bollette di Comcast (un noto gestore telefonico ed internet americano) ha rivelato che più di 4.000 dollari sono stati spesi per scaricare film ed immagini porno da siti a pagamento. L’aumento dei costi delle bollette è coinciso, guarda caso, proprio con l’arrivo di LeBlanc in parrocchia.
NON RUBARE, NON COMMETTERE ATTI IMPURI… – Complessivamente tra il 2004 ed il 2010, gli ammanchi alle casse della chiesa di Boston sarebbero stati di ben 83.149 dollari. Circa 50.000 dollari erano il frutto dei fondi raccolti attraverso le donazioni all’offertorio, alle candele, la vendita dei fiori e il bazar natalizio e pasquale. LeBlanc è stato accusato la scorsa settimana da un giudice per la falsificazione degli atti in cui venivano registrate le offerte dei fedeli e – ovviamente – per furto ed appropriazione indebita dei fondi della chiesa. Il giudizio di merito comincerà a breve presso la Haverhill District Court. Sempre secondo il verbale redatto dalla polizia, si è poi saputo che Don LeBlanc, ha presentato le sue dimissioni all’arcidiocesi, e che le autorità religiose, anziché sporgere regolare denuncia, l’avevano solo trasferito al San Giovanni Vianney Center, un centro religioso di rieducazione per un “trattamento comportamentale”, promosso dall’Arcidiocesi di Philadelphia. Secondo il suo sito web, il centro è “specializzato nel trattamento di problemi di salute comportamentale di cui è afflitto il clero cattolico”. Chissà se in questo centro avrà raccontato la sua storia di peccatore a qualche altro collega, magari pedofilo, ugualmente coperto da Santa Romana Chiesa?
FONTE
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