domenica 12 dicembre 2010
Le Sacre Reliquie
Conservarle non è un vezzo cristiano ma è stato tipico di ogni religione e cultura. Ecco quel che ho trovato navigando su Internet. Dal capo di San Giovanni Battista al Prepuzio di Gesù. Armando Torno, sul “Corriere della sera”, si intratteneva non solo sulle reliquie sacre ma anche su quelle laiche, dalla testa di Cartesio al cervello di Gorkij. Quello di conservar reliquie non è, come si crede comunemente, un vezzo cristiano, ma è stato tipico di ogni religione e cultura. Gioca nel culto delle reliquie una sorta di pulsione che definirei mito-materialistica, per cui si può ritrovare qualcosa del potere di un grande o di un santo toccando pezzi del suo corpo, dall'altro un normale gusto antiquario (per cui il collezionista è disposto a spendere capitali non solo per avere la prima copia edita di un libro famoso, ma anche quella appartenuta a una persona importante)
e infine (come accade sempre più spesso nelle aste americane) i “memorabilia” che possono essere sia i guanti (veri) di Jacqueline Kennedy sia quelli (falsi) indossati da Rita Hayworth in “Gilda”. Infine c'è il fattore economico: il possesso di una reliquia famosa era nel Medioevo una preziosa risorsa turistica perché attraeva flussi di pellegrini, così come oggi una discoteca nell'entroterra riminese attrae turiste tedesche e russe. D'altra parte ho visto molti turisti a Nashville, Tennessee, venuti per ammirare la Cadillac di Elvis Presley. E dire che non era l'unica, perché ne cambiava una ogni sei mesi. Forse preso da quello spirito natalizio di cui dicevo nella scorsa Bustina, all'Epifania, invece di andare (come tutti) su Internet per intercettare filmini porno, essendo di spirito umorale e bizzarro ho deciso di navigarvi alla ricerca di reliquie famose.
Per esempio, ora sappiamo che il capo di San Giovanni Battista è conservato nella Chiesa di San Silvestro in Capite a Roma, ma una tradizione precedente lo voleva nella cattedrale d'Amiens. Comunque il capo custodito a Roma sarebbe senza la mandibola, conservata nella cattedrale di San Lorenzo a Viterbo. Il piatto che ha accolto la testa del Battista è a Genova, nel tesoro della cattedrale di San Lorenzo, assieme alle ceneri del Santo, ma parte di queste ceneri sono anche conservate nella antica Chiesa del Monastero delle Benedettine di Loano, mentre un dito si troverebbe nel Museo dell'Opera del Duomo di Firenze, un braccio nella cattedrale di Siena, la mandibola a San Lorenzo in Viterbo. Dei denti uno sta nella cattedrale di Ragusa e un altro, insieme ad una ciocca di capelli, a Monza. Nessuna notizia degli altri trenta. Un'antica leggenda voleva che in qualche cattedrale fosse conservata la testa del Battista all'età di dodici anni, ma non mi risulta esista alcun documento ufficiale che confermi la diceria.
La Vera Croce è stata trovata a Gerusalemme da Sant'Elena, madre di Costantino. Sottratta dai Persiani nel VII secolo, recuperata dall'imperatore bizantino Eraclio, è stata poi portata dai Crociati sul campo di battaglia contro il Saladino. Malauguratamente ha vinto il Saladino, e della croce si sono perse le tracce per sempre. Tuttavia ne erano già stati prelevati vari frammenti. Dei chiodi, uno sarebbe conservato nella chiesa di Santa Croce in Gerusalemme a Roma. La corona di spine, a lungo conservata a Costantinopoli, è stata suddivisa nell'intento di donare almeno una spina a chiese e santuari diversi. La Sacra Lancia, già appartenuta a Carlo Magno e ai suoi successori, oggi si trova a Vienna. Il Prepuzio di Gesù era esposto a Calcata (Viterbo) fino a che nel 1970 il parroco ne ha comunicato il furto.
Ma hanno rivendicato il possesso della stessa reliquia Roma, Santiago di Compostela, Chartres, Besançon, Metz, Hildesheim, Charroux, Conques, Langres, Anversa, Fécamp, Puy-en-Velay, Auvergne. Il sangue scaturito dalla ferita al costato, raccolto da Longino, sarebbe stato portato a Mantova, ma altro sangue è conservato nella Basilica del Sacro Sangue a Bruges. La Sacra Culla è a Santa Maria Maggiore (Roma), mentre come è noto la Sacra Sindone è a Torino. Le fasce del bambino Gesù sono ad Aquisgrana. La tovaglia usata da Cristo per la lavanda dei piedi degli Apostoli è sia nella chiesa romana di San Giovanni in Laterano sia in Germania, ad Acqs, ma non è escluso che Gesù abbia usato due tovaglie o abbia lavato i piedi due volte. In molte chiese sono conservati i capelli o il latte di Maria, l'anello delle nozze con Giuseppe sarebbe a Perugia, ma quello di fidanzamento è a Notre-Dame di Parigi.
A Milano si conservavano le spoglie dei Re Magi, ma nel XII secolo Federico Barbarossa le ha prese come bottino di guerra e portate a Colonia. Modestamente, ho raccontato questa storia nel mio romanzo 'Baudolino', ma non pretendo di far credere chi non crede. (09 gennaio 2009)
CURIOSITÅ
dal sito A tuttonet
VENERAZIONE DEL SANTISSIMO PREPUZIODi N.S. GESU’ CRISTO
Venerato nella Chiesa Parrocchiale di CalcataDiocesi di Civitacastellana, e Feudodell’Ecc.ma Casa Sinibaldi sin dal 1527.
Dimostrazione di come l’ignoranza (senza offesa per alcuno) possa portare le persone a credere a stupidaggine grossolane e ridicole. L’informazione e la cultura cambia la prospettiva della Verità delle cose e ci illumina su un Mondo altrimenti finto, costruito ad hoc per controllarci.
Il Santo Prepuzio... ovvero, senza offesa per nessuno, la santa membrana del “Divin Pisellino” asportata al Redentore in occasione della sua circoncisione.Chi lo raccolse? Chi lo custodì amorevolmente?Furono gli stessi che raccolsero il latte della Vergine sparso dovunque in una tale quantità da sfamare i bambini di mezzo mondo (a giudicare dalle ampolle ancora oggi conservate presso numerose Chiese) o i pannolini di Gesù (ovviamente si parla delle fasce che si ritiene lo accolsero e non dei Pampers), o le tre vertebre della coda dell'asino cavalcato dal Messia al suo ingresso in Gerusalemme, o il pelo della barba di Giovanni Battista, il piolo della scala vista da Giacobbe in sogno, la cintola di Maria cadutale in terra durante l’ascensione al cielo (a Prato!... e solo in Toscana ci sono addirittura le rampe di lancio per il cielo), ufficializzata tra l’altro dalla Chiesa solo nel 1950, o le sue ciocche di capelli, anch’esse in una tale quantità e varietà di colori da poter fare la fortuna di molti negozi di parrucche!
Ma chi erano costoro?Erano gli angeli, i Re, i santi uomini e le pie donne che, più degli uomini, con la reliquia in questione sembrava avessero... un rapporto di fervente adorazione …!«Era il Santo Prepuzio denso, e crespo in figura d'un cece rosso, la fragranza, che trasfuse, durò due giorni nelle mani di Clarice, e della Madre…» (Del santissimo prepuzio di N. S. Gesù Cristo, Roma, 1802, capo VI pg. 15).Come spiegare, poi, il grande miracolo che portò la divin membrana a riprodursi in 13 esemplari (al pari della proliferazione delle schegge di legno della croce con le quali se ne possono costruire una trentina)?Sì, avete capito bene: esistono al mondo le tracce di 13 prepuzi ciascuno dei quali conservato ed adorato come unico e autentico.Se per ogni prepuzio c’è un pisellino… accidenti…..
Ecco i luoghi nei quali il prezioso reperto fu custodito: il Laterano, Charroux presso Poitiers, Anversa, Parigi, Brugge, Boulogne, Besançon, Nancy, Metz, Le Puy, Conques, Hildesheim e Calcata vicino Roma.Pare, poi, che uno di essi giunse a Roma tramite Carlo Magno che l’ebbe, a sua volta … da un angelo«Volendo però Iddio misericordiosissimo ricompensare la pietà di Carlo Magno, Lui prescelse per fortunato possessore di questa insigne Reliquia. Ma siccome la calamità de’ tempi l’avea fatte rimaner sepolte nell'oscurità, un 'Angelo fu spedito apposta dal Cielo per portare a quel degno Principe un sì bel dono». ( Del Santissimo prepuzio, cit. pg. 10)!
Nel 1427 fu creata la Confraternita del Santo prepuzio, presso Charroux.Sembra che in pellegrinaggio per adorare la sacra reliquia si recassero soprattutto le donne incinte (e non siate maligni), mentre ad Anversa fu costituito un servizio speciale di … cappellani detti… del prepuzio!Fu ad Anversa che ogni settimana veniva celebrato un ufficio solenne in onore del sacro prepuzio che una volta all’anno veniva recato in processione attraverso le strade, mentre quello di Calcata, fino ai recenti anni 80, veniva esposto alla pubblica adorazione nel giorno di Capodanno (ricorrenza della circoncisione).
Concludiamo la nostra dissertazione sul sacro (o i sacri) reperto, accennando alla diatriba teologica nella quale, in epoca medievale e prima che i prepuzi fioccassero come la neve, furono coinvolti alcuni vescovi-filosofi: possibile che Cristo, dopo la resurrezione fosse asceso in corpo e spirito al cielo privo del prepuzio che al tempo si riteneva disperso in terra 33 anni prima?La questione fu brillantemente risolta dalla Chiesa intorno al 1100: il prepuzio ascese per proprio conto in cielo ed andò a formare gli anelli di Saturno!!!
Beh, allora non c’erano ancora i telescopi per controbattere una tale assurdità.
Riporto ora lo stralcio delle dichiarazioni raccolte da Paolo D’Arpini del Circolo Vegetariano di Calcata e apparse sul giornale L’Etruria dell’ 8 maggio 2007.
Son trascorsi oltre 20 anni allorché il parroco di Calcata denunciava ai Carabinieri la scomparsa del sacro Prepuzio di Gesù, conservato a Calcata dal 1527. La sacra pellicina era sicuramente diventato un reperto scomodo, infatti se negli anni precedenti veniva portato in processione ed attirava centinaia di devoti provenienti da tutto il Lazio, già alla fine degli anni ‘70 era stato rimosso dal Sancta Sanctorum della chiesa parrocchiale e al momento della scomparsa - come dichiarato dal parroco - «veniva conservato sopra un vecchio armadio della sua camera da letto». Ma veniamo al dunque, di quel Prepuzio di Cristo - volatilizzato nel nulla - se ne parla con dovizia di particolari nel n. 0 di Bullettin*Quaderni, esperimento informativo sincretico. Ecco alcuni stralci: «Va sottolineato che oltre alla ipotetica scomparsa del Prepuzio dovremmo preoccuparci di dove sia finito l’intero corpo di Gesù... che secondo la tradizione Cristiana è asceso al cielo... ma, secondo la storia susseguente, privato di una piccola parte... E qui si parla della scomparsa della reliquia, ma quale reliquia? Sembra tutto un racconto horror e blasfemo».«Eppure la storia parla chiaro, la presenza del Prepuzio è stata annotata in secoli di cronache ecclesiastiche che ne decantarono le virtù mistiche e la capacità di operare miracoli - continua il redattore - al momento della sua scomparsa ne seguì un grande clamore. Il Prepuzio è stato oggetto della ricerca anche da parte di Riccardo Ferlazzo Ciano, uno studioso dell’occulto, e persino l’agenzia investigativa Tom Ponzi si offrì di compiere delle ricerche per scovarlo, si dubitava che potesse essere finito in mano a satanisti che officiavano sul Monte Soratte oppure che fosse, non si sa come, ritornato nella sua sede originaria (dalla quale fu trafugato durante il sacco di Roma dai Lanzichenecchi) ovvero San Giovanni in Laterano».«Se il Prepuzio è veramente rintracciabile - affermano alcuni cittadini di Calcata intervistati - o nelle grotte del Soratte o nei sotterranei del vaticano, noi ne chiediamo l’immediata restituzione, giacché (indipendentemente dall’originalità del reperto) quella reliquia fa parte della nostra storia, per mezzo suo parecchi paesani ottennero benefici ed in questi tempi grami ve ne sarebbe ancora di bisogno». «Infatti non son pochi coloro che chiedono la verità ed una chiara risposta sulla sparizione della reliquia».
FONTE
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