lunedì 20 dicembre 2010

L' Opus Dei e l' Europa: dal riciclaggio dei fascisti al controllo delle democrazie

di Thierry Meyssan*. 

L’Opus Dei svolge un ruolo di primo piano nella costruzione europea. Dopo la seconda Guerra Mondiale, vecchi responsabili fascisti si insediano in seno alle nuove istituzioni europee, collocativi dai membri dell' Opera divina.
Durante la Seconda Guerra mondiale, pur condannando l' ideologia nazista, i principali responsabili della Chiesa cattolica sostennero notevolmente i regimi fascisti per il fatto che costituivano un baluardo alla sovversione bolscevica.

Il crollo dell' III Reich, sotto i colpi congiunti degli Inglesi, degli Americani e dei Sovietici, avrebbe dovuto tradursi non soltanto con l'epurazione della classe politica europea, ma anche con quella della Chiesa romana. Non se ne fece nulla.

Gli ecclesiastici collaboratori manipolarono l'illusione religiosa al punto che ogni obiezione della loro responsabilità in crimini contro l'umanità apparve come una blasfemia. Utilizzando l'immunità che agli occhi dei credenti è loro conferita dalle loro sacre funzioni da essi esercitate, essi si dedicarono ad "esfiltrare" verso l'America latina i capi fascisti per sottrarli alla giustizia ed impedire che i processi non giungessero a rivelare le loro colpe. In questo contesto, l'Opus Dei dedicò tutte le sue forze nel cancellare le tracce della Storia favorendo la riconciliazione europea.

Questa politica fu favorita a malincuore dal generale de Gaulle. I francesi avevano sostenuto massicciamente e sino all'ultimo momento il regime fascista dell'ex-maresciallo Pétain e, attraverso lui, avevano attivamente partecipato allo sforzo di guerra del Reich. Alla conferenza di Yalta, gli Alleati avevano deciso di occupare la Francia non appena avessero vinto, di fucilare i suoi ufficiali e di colpire di incapacità civica tutti gli uomini di più di quaranta anni. Il genio di de Gaulle fu dunque di presentare lo Stato francese come un usurpatore ed il governo della Francia libera, durante la sua avventura londinese, come il solo legittimo. Perfettamente cosciente che la Resistenza che era effettivamente esistita sul suolo francese era in maggioranza comunista e temendo un'insurrezione marxista, Churcill diede il suo appoggio a questa menzogna storica e si presentò la disfatta dello Stato francese come la liberazione da un territorio occupato da un nemico.

Trascinato da questa logica revisionista, de Gaulle fu costretto ad accettare ilmmantenimento dei vescovi fascisti e difare amnistiare, cioè presentare come resistenti diversi responsabili petainisti. Questo riciclaggio di cattolici fascisti fu favorito da due membri dell'Opus Dei vicini al generale: Maurice Schumann ("La vois de la France Libre") e la contessa Thérése, sposa del maresciallo Leclerc de Hautecloque. De Gaulle pensava di evitare così una guerra civile. Comunque sia, questa tattica ha permesso a dei politici e funzionari di estrema destra di integrarsi nelle nuove istituzioni democratiche, di farvi carriera di nascosto ed infine di farvi trionfare di nuovo le loro idee.


Un caso sorprendente è quello di Robert Schuman (con una sola "n", con nessun legame di parentela con il precedente appena citato). Nel settembre del 1944, questo politico cristiano democratico, allora di 58 anni, appariva come l'effimero consigliere del maresciallo de Lattre de Tassigni durante la liberazione dell'Alsazia Lorena. È eletto deputato nel 1945, nominato ministro delle Finanze nel 1946, presidente del Consiglio nel 1947, ministro degli Affari esteri nel 1948. Nel 1949, installa la sede della NATO a Parigi. Lancia l'idea dell'Europa comunitaria nel 1950 (CECA e CED), partecipa attivamente al governo di Antoine Pinay. Tenuto ai margini degli affari francesi al ritorno di de Gaulle, fu il primo presidente del Parlamento europeo. Colpito da senilità, morì nel 1963 e rimane nella memoria come il "padre dell'Europa".

Lo si conosceva come profondamente religioso, come uno che assisteva alla messa ogni mattina, che si dedicava a dolorose mortificazioni, si sa oggi in occasione della sua beatificazione che era membro dell'Opus Dei.

Avremmo dovuto ricordarci del decreto Poinso-Chapuis. Questo testo che egli firmò in quanto presidente del Consiglio (del 22 maggio 1948) permetteva alla Chiesa di sviare delle sovvenzioni pubbliche attraverso l'espediente delle associazioni familiari. Fu ritirato dopo una potente mobilitazione nazionale.

Ma prima che Robert Schuman venisse proclamato beato, poi santo da Giovanni Paolo II, conviene chiedersi come hanno potuto dimenticarsi che era stato fascista, sottosegretario di Stato di Philippe Pétain. Colpito da indegnità nazionale alla Liberazione, al momento stesso in cui aveva tentato di porsi presso il maresciallo de Lattre, era stato sollevato dalla sua ineleggibilità per intervento di Charles de Gaulle nell'agosto del 1945. Per camuffare questa riabilitazione si era evidenziato il fatto che egli era stato posto agli arresti domiciliari dai nazisti sin dal 1941. In realtà, Robert Schuman era sempre stato sostenuto la "rivoluzione nazionale" fascista e si era unicamente opposto all'annessione dell'Alsazia-Mosella da parte del Grande Reich.



Robert Schuman non poté edificare le prime istituzioni europee che con l'aiuto di un altro membro dell'Opus Dei, Alcide De Gasperi, il cui processo di beatificazione è anch'esso in corso alla Sacra congregazione per la causa dei santi. De Gasperi si oppose all'accesso di Mussolini al potere e fu imprigionato dalle Camicie nere nel 1926. Ma fu liberato e si ritirò dall'opposizione dopo la firma degli accordi del Laterano tra la Santa Sede e l'Italia. Visse allora nella Città del Vaticano dove lavorò agli archivi segreti sino alla caduta del Duce. Segretario generale della Democrazia cristiana, entrò al governo sin dal giugno del 1945 e fu diverse volte presidente del Consiglio. Sospese immediatamente l'epurazione e vegliò personalmente al ricollocamento dei quadri del fascismo che avevano saputo essere così generosi con il papato. Morì nel 1954.



Robert Schuman e Alcide De Gasperi poterono appoggiarsi su Konrad Adenauer per costruire l'Europa dell'amnesia. Il cancelliere tedesco, presidente della Democrazia cristiana (CDU), non sembra essere stato membro della santa setta, ma fu, almeno sino al 1958, il suo alleato indefettibile. Pur sostenendo il nazismo, non svolse un grande ruolo nel regime hitleriano. Sindaco di Colonia, era stato accusato di incapacità dagli Alleati e rimosso dalle sue funzioni. Konrad Adenauer partecipò attivamente alla protezione di quelli sospetti di crimini contro l'umanità ed al riciclaggio dei fascisti, non soltanto per ambizione politica ma per occultare il proprio passato.

I primi vagiti dell'Europa comunitaria si concretizzarono nel 1950 con l'instaurazione della Comunità economica del carbole e dell'acciaio (CECA). Riuniva come per caso gli interessi dei grandi industriali cattolici produttori di materie prime degli armamenti pesanti. Nel 1957, la Comunità europea vide la luce grazie al trattato di... Roma. I testi fondatori impiegano una fraseologia improntata alle encicliche sociali: "comunità", "comunione" "sussidiarità", ecc. La sede della Comissione fu stabilita a Bruxelles, capitale del molto pio membro dell'Opus Dei Baldovino I. Il cardinale Danneels ha richiesto d'altronde la beatificazione del re cristiano che si era opposto all'aborto, confermando che l'Opus Dei è un vivaio di piccoli santi.

Per garantire l'aiuto reciproco dei fascisti reinseriti in seno alle nuove istituzioni europee, l'erede del trono d'Austria-Ungheria, l'arciduca Otto von Asburgo-Lorena, fondò allora il Centro europeo di documentazione e di informazione (CEDI). Questa lobby fu del tutto naturalmente installata dall'Opus Dei al riparo dalla madre patria sotto la protezione del caudillo, il generalissimo Franco. Cattolico di grande umiltà, Sua Altezza Imperiale Otto von Asburgo si è fatto eleggere semplice deputato europeo per continuare a Strasburgo la sua lotta per la riconciliazione europea. Grazie a lui, al Parlamento europeo, i democratici cristiani (PPE, Parito Popolare Europeo) non sono più a destra ed i socialisti (PSE, Partito Socialista Europeo) non sono più a sinistra.

I confronti ideologici sono riservati alla galleria, in occasione delle elezioni. Una volta eletti, i deputati dei due grandi gruppi. Una volta eletti, i deputati dei due grandi gruppi abbandonano i loro programmi e votano insieme la maggior parte dei testi. A strasburgo la buona educazione di "monsignore" si è imposta, non ci sono conflitti politici. Non vi sono che interessi condivisi. Il consenso dei privilegiati permette anche di spartirsi la presidenza del Parlamento e di organizzare un sistema a turno PPE/PSE. I gruppi che rifiutano di entrare nella combinazione (comunisti, ecologisti, radicali) sono esiliati insieme alle loro convinzioni.

Con la progressione della sua espansione, l'Opus Dei ha ampliato i suoi obiettivi in Europa. Al riciclaggio dei fascisti, alla difesa delle monarchie cattoliche, al controllo dell enuove istituzioni democratiche si è aggiunta la difesa dei grandi interessi economici. Lo strumento più notevole fu creato nel 1983 sotto l'impulso del visconte dell'Opus Dei Etienne Davignon (allora comissario europeo incaricato dell'Industria e successivamente presidente della Società generale del Belgio): La Tavola rotonda degli industriali europei (ERT). Raccoglie oggi una quarantina di dirigenti d'impresa di cui più della metà sono membri della santa setta. L'adesione si fa unicamente per cooptazione, a titolo individuale, e non impegna ufficialmente le loro imprese. Tuttavia l'ERT è finanziata da queste imprese e pone a suo servizio alcuni dei loro quadri. L'ERT rivolge regolarmente le sue raccomandazioni alla Commissione europea. Essa non manca mai di ricordare che è la lobby economica più potente in Europa: i suoi quarantadue membri impiegano tre milioni di persone. Realizzano 3.500 miliardi di franchi annui (del 1995) di cifra d'affari. Un argomento che permette all'ERT di imporre le sue esigenze. Il "social cristiano" Jacques Delors, che non gli rifiutava nessun appuntamento, diceva dell'ERT: "È una delle forze maggiori dietro il mercato unico". È "risolutamente pronunciata per uno sviluppo di reti europee di infrastrutture" e ha fatto inscrivere questi obiettivi nel trattato di Maastricht.

L'Opus Dei non si accontenta di piazzare i suoi membri e di difendere la loro comunità di interessi. Persegue sempre il suo obiettivo di restaurazione della cristianità. È per questo protesa sia sul controllo dell'evoluzione istituzionale e sul controllo dei media. Così ha esatto ed ottenuto che uno dei suoi membri sia nominato alla Commissione europea. Marcellino Oreja-Aguirre si è così visto stranamente affidare allo stesso tempo il portafoglio delle "Problemi audiovisivi" e quello della rinegoziazione del trattato di Maastricht. Per quel che riguarda i Problemi audiovisivi, l'Opus Dei è favorevole al libero scambio. Cioè si augurano di abolire "l'eccezione culturale" con riserva di una deontologia euro-americana della moralità nei media. Essi auspicano che un ordine di giornalisti e produttori sia incaricato del suo rispetto.

Per quel che riguarda l'evoluzione istituzionale sono favorevoli ad uno sviluppo della sovranazionalità a condizione cje il potere sia affidato dai politici a dei tecnici. Su questo principio, hanno ottenuto il trasferimento del potere monetario ad un consiglio non politico sul modello della Bundesbank. Un sistema che incanta il presidente dell'Opus Dei della banca centrale tedesca, Hans Tiettmeyer, oltretutto accademico pontificio. Essi si sono pronunciati per un allargamento dell'Europa sul criterio della cultura cristiana e non su quello della democrazia. È in base a questo principio che il democratico cristiano Helmut Kohl si è opposto al sostegno europeo alla repubblica laica della Bosnia Erzegovina, la cui popolaione è a maggioranza musulmana.


Thierry Meyssan



Analista politico francese, presidente fondatore di Réseau Voltaire [Rete Voltaire] e della conferenza Axis for Peace. Pubblica ogni settimana cronache di politica estera sulla stampa araba e russa. Ultima opera pubblicata: L’Effroyable imposture 2, [L'orribile impostura 2], éd. JP Bertand (2007)

fonte

http://storiasoppressa.over-blog.it/

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