domenica 5 dicembre 2010
Il vescovo che si è dedicato la statua
Salerno L' ha inaugurata nel giardino del seminario per il suo settantacinquesimo compleanno
Il monumento Monsignor Pierro, dal processo per truffa all' autocelebrazione La scritta C' è scritto: «Con viva gratitudine l' arcidiocesi eresse». Ma è lui che guida la curia
SALERNO,28/5/2010 - La statua è alta circa quattro metri e campeggia poco oltre l' ingresso del seminario metropolitano di Pontecagnano Faiano, al centro di una aiuola ben curata, circondata da alberi, e sullo sfondo un campetto di calcio, una fontana e qualche panchina sparsa qua e là. È tutta in marmo bianco e raffigura un vescovo che a vederlo così, scolpito e imponente, ci si immagina sia stato uno dei grandi della chiesa, magari non un santo o un beato, ma sicuramente qualcuno passato alla storia. Per saperlo basta leggere la targa incisa alla base del monumento: «A mons. Gerardo Pierro, arciv. primate metropolita di Salerno Campagna Acerno, al compiersi del suo 75°anno di età (1935 - 26 aprile 2010) con viva gratitudine l' arcidiocesi eresse». «L' arcidiocesi eresse», dunque. Ma da chi è guidata l' arcidiocesi che eresse il monumento a mons. Gerardo Pierro, arciv. primate ecettera eccetera? Da mons. Gerardo Pierro, archiv. primate eccetera eccetera. Insomma, monsignor Pierro ha deciso di farsi un regalo speciale per il suo settantacinquesimo compleanno. A Napoli, quando si vuol fare un regalo speciale c' è chi va dagli artigiani pastorai di San Gregorio Armeno e fa fare una statuetta in terracotta con le fattezze del festeggiato. Robetta rispetto alla pensata di sua eminenza, che con quel blocco di marmo a sua immagine e somiglianza si regala l' esclusiva di un monumento pre mortem (gli altri che ce l' hanno sono quelli con le copie esposte al museo delle cere, ma è un' altra cosa), e si mette al riparo dal rischio che quando (tra cent' anni) non ci sarà più, gli altri possano dimenticarsi di lui e magari non celebrarlo come ritiene di meritare. E poi, vuoi mettere, far parte degli invitati alla scoperta della propria statua? E con che parterre: i sacerdoti salernitani al gran completo o quasi, il sindaco di Salerno De Luca, l' assessore regionale Sica. Tra l' altro in quel seminario - intitolato a Giovanni Paolo II - monsignor Pierro desidera trascorrere la vecchiaia, ora che, compiuti i 75 anni, dovrà lasciare la Curia e andarsene in pensione. Se il Vaticano accoglierà la sua richiesta, avrà l' opportunità di incontrarsi ogni giorno con se stesso, non solo spiritualmente, come di certo accadrà, ma anche in maniera molto più materiale. Dovrà restargli il tempo per occuparsi anche d' altro, però. Innanzitutto del processo a suo carico per truffa allo Stato, falso e abuso edilizio che comincerà il prossimo 5 luglio. Perché il monsignore è accusato di aver utilizzato i finanziamenti della Regione destinati alla ristrutturazione di una casa di accoglienza per giovani in difficoltà, per trasformare quella struttura in un albergo di lusso. Lui non ha mai dato spiegazioni pubbliche su come e perché avvenne quella «riconversione», ma del resto l' arcivescovo è fatto così. Anche su questa storia della statua, raccontata già due giorni fa dal Corriere del Mezzogiorno, se n' è stato zitto. Affidando soltanto ieri una ricostruzione dei fatti a un comunicato di Tele Diocesi Salerno, in cui si sostiene che lui era all' oscuro di tutto (la statua l' avrebbe fatta un marmista di propria iniziativa) e che quando lo hanno informato avrebbe anche dissentito, dicendo che queste «sono cose che si fanno post mortem se se ne ravvisa la necessità».
FONTE
Ti è piaciuto l’articolo? Offrici un caffé! Sostieni Tutti Gli Scandali Del Vaticano! (È sufficiente essere iscritti a Paypal o avere una carta di credito, anche Postepay)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento