di Teresa Scherillo - giornalettismo
mercoledì 15 dicembre 2010
IL PAPA PUNTELLA I LEGIONARI DI CRISTO E NOMINA VELASIO DE PAOLIS
PURIFICARE L’ORDINE - Secondo un rapporto del Vaticano, l’inchiesta ha mostrato che l’ordine dei Legionari ha bisogno di essere profondamente rivalutato e purificato per poter sopravvivere, data l’ enorme influenza che aveva il suo fondatore, il reverendo Marcial Maciel. In esso viene riportato che Maciel, morto nel 2008 e sostenuto dal compianto Papa Giovanni Paolo II, aveva creato un “sistema di potere” costruito sull’ obbedienza e sull’inganno che gli ha permesso di vivere una doppia vita con abusi che non erano controllati.
PROTEGGERE LA CHIESA NON LE VITTIME - Il Vaticano, intanto, continua a cimentarsi con le accuse di abusi sessuali, che, partite dall’America del Nord, si sono poi diffuse in tutta Europa. Secondo L’Associated Press, presto saranno rilasciate le linee guida da adottare per i casi di preti pedofili. Si prevede anche che preti che approfittano di adulti handicappati mentali, verranno puniti con la stessa serie di pene inflitte ai chierici che stuprano e molestano i bambini. Il sistema di giustizia interno della Chiesa per far fronte alle accuse di abusi è stato duramente attaccato dalle vittime le quali affermano che le loro accuse sono state a lungo ignorate dai vescovi, più preoccupati di proteggere la Chiesa e la Congregazione, che è stata presieduta dal cardinale Joseph Ratzinger dal 1981 fino alla sua elezione a Papa nel 2005.
A PROPOSITO DI BUSINESS - Mons. De Paolis, 74 anni, è un esperto in diritto canonico e non è un caso che il Papa abbia scelto qualcuno con un forte background sia giuridico che finanziario per gestire e difendere l’ingente patrimonio accumulato dall’ordine. Di lui si ricorda soprattutto il boicottaggio del film Angeli e demoni, tratto dal romanzo di Dan Brown, e l’opposizione affinché non venisse girato nelle chiese di Roma.”Dan Brown ha stravolto il Vangelo per inquinare la fede. Era inaccettabile che ora, in nome del business e in offesa a Dio, i film menzogneri tratti dai suoi romanzi blasfemi trasformassero le chiese in set cinematografici“, stigmatizzò il vescovo canonista all’epoca. E lui di business se ne intende.
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