mercoledì 15 dicembre 2010
IL DIAVOLO VESTE PRADA? NO, IL PAPA
Il papa non stava raccontando una barzelletta mescolando fede, Dio e posto fisso. Una chiesa che parli di Dio senza lottare per il diritto al lavoro non ha credibilità. Ma il papa, va notato, parlava con serietà. Il fatto è che lui, uomo che non sa cosa siano la miseria e la precarietà, parla del lavoro e di tutti i problemi connessi come uno che vive in un altro mondo, "nel palazzo". Lo vedo con molti miei confratelli anche sinceri e generosi. Di certi problemi non ti rendi conto finché non paghi le bollette dell'affitto, della luce, del gas, dei rifiuti urbani, del riscaldamento, della pulizia delle scale, dell'ascensore, del telefono, del cellulari, di internet… Mi accorgo che la stragrande maggioranza dei preti e dei frati vive in un altro mondo e, quindi, dice sciocchezze
perché parla di cose di cui non ha la più pallida idea. Loro sono garantiti da una multinazionale del sacro, se sono obbedienti. Se penso che ogni mese ho da pagare € 1140 di spese fisse (e la mia pensione non raggiunge la metà) solo per la casa e annessi ora ricordati, non faccio gli sproloqui del papa.
Vivere la vita materiale concreta ti conferisce un modo diverso di parlare di Dio, della fede. Ora, se non hai un lavoro, se un giovane non ha un futuro prossimo, una base per vivere, il suo rapporto con Dio può essere cancellato dalla disperazione. Chi vive nella ricchezza non può capire la nostra vita. Con un equivoco spaventoso: loro sono gli uomini "spirituali" che si occupano delle cose alte, sublimi e angeliche. Noi, gente comune che entro il 5 di ogni mese deve pagare l'affitto, occuparsi di luce, gas… (e poi di mangiare e pagare o i medicinali o il ticket…) siamo considerati esseri attraversati dalle contraddizioni materiali… Che strana chiesa è la nostra e poi vedi il papa vestire Prada e simili.
Pubblicato da don Franco Barbero
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