lunedì 20 dicembre 2010
“Il condom? Una mossa pubblicitaria per un Papa in trappola”
Il teologo svizzero Küng critica pesantemente la parziale apertura del Vaticano sui preservativi
VELINA PUBBLICITARIA – Il teologo svizzero è rimasto stupito dalla bassa mossa di marketing organizzata dal Vaticano. Una simile revisione della dottrina cattolica in tema di prevenzione sessuale avrebbe dovuto essere espressa in una predica o in un discorso morale, non certo in un’intervista concessa ad un giornalista noto per scrivere da anni le veline di Ratzinger. SecondoKüng l’intera faccenda, anticipazioni controverso pubblicate dall’Osservatore romano comprese, è stato un fiacco tentativo per rilanciare l’immagine del Papa dopo la nomina dei nuovi cardinali. Dopo l’ordinazione dei nuovi vertici della Chiesa c’era bisogno di unbestseller in libreria.
BENEDETTO IN TRAPPOLA –Hans Küng rimarca come nella Bibbia o in altri testi sacri non esiste alcuna indicazione che vieterebbe i metodi anti concepimento. “Si tratte di una falsa derivazione dalla dottrina del giusnaturalismo, come se ogni rapporto sessuale dovesse essere indirizzato alla riproduzione”, e per questo la Chiesa ritiene l’utilizzo del condom immorale, anche non c’è alcuna giustificazione teologica per la sua posizione, evidenzia il teologo svizzero che insegna da decenni a Tubinga. Benedetto XVI si trova bloccato dalla dottrina dell’infallibilità papale, uno dei dogmimaggiormente contestati da Küng, che presuppone che il Papa non sbagli mai nell’enunciazione della dottrina cattolica quando la esercita ex cathedra. Siccome Paolo VI aveva condannato i metodi anticoncezionali nella Humanae Vitae, Papa Ratzinger continua ripetere questo dogma della morale cattolica.
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