lunedì 6 dicembre 2010

Il Caso Elisa Claps

Elisa Claps è stata una studentessa italiana, scomparsa a Potenza nel 1993, il cui cadavere è stato ritrovato diciassette anni dopo all'interno della chiesa della Santissima Trinità.



La scomparsa 

Uscita di casa la mattina del 12 settembre 1993 per recarsi alla messa, di lei si perde ogni traccia; secondo le testimonianze, la giovane aveva detto ad un'amica di dover incontrare una persona nellachiesa della Santissima Trinità, in via Pretoria, nel centro storico di Potenza.
Fu scoperto in seguito che la persona incontrata da Elisa è Danilo Restivo, l'ultimo ad aver visto la ragazza: il giovane viene sospettato dagli inquirenti di avere un ruolo importante nella scomparsa della ragazza per l'incapacità di ricostruire i suoi spostamenti dopo l'incontro.

L'inchiesta sul caso Claps è tutt'ora in corso.
Del caso si è più volte occupata la trasmissione Rai Chi l'ha visto?. Il fratello di Elisa, in accordo con tutta la famiglia, ha avuto l'idea della prima associazione dei familiari delle persone scomparse,Penelope.
Il 17 marzo 2010, i resti di Elisa Claps vengono ritrovati occultati in fondo al sottotetto della chiesa potentina della Santissima Trinità (la stessa dove Elisa si era recata il giorno della scomparsa), sembrerebbe scoperti per caso da alcuni operai durante lavori di ristrutturazione per infiltrazioni d'acqua; oltre ai resti umani, vengono trovati anche un orologio, i vestiti e i resti di un paio di occhiali. Il ritrovamento verrà giudicato dai familiari una messa in scena, ritenendo che fosse avvenuto in precedenza e che fosse stato tenuto nascosto dal parroco, don Sabia: la madre di Elisa ha dichiarato di sospettare del religioso, poi deceduto, perché non le avrebbe mai permesso di «vedere l'interno della chiesa», e il fratello della scomparsa ha chiesto al vescovo di Potenza di «dire finalmente la verità su quanto accaduto»
Il 19 maggio 2010, Danilo Restivo, già coinvolto a suo tempo nel caso sulla sparizione della studentessa, viene fermato dalla polizia inglese con l'accusa di omicidio volontario con riferimento al brutale assassinio del 2002 ai danni dell'allora sua vicina di casa, la sarta Heather Barnett.
Alla data del 28 maggio 2010 i risultati dell'autopsia sui resti del corpo sono ancora secretati. Gli inquirenti hanno comunque comunicato che Elisa Claps è stata uccisa con 13 colpi di un'arma da taglio e a punta..
Il 29 giugno 2010 alcune foto contenute nella perizia medico legale filtrano alla stampa.
Il 6 luglio 2010 il professor Vincenzo Pascali, direttore dell'Istituto di medicina legale dell'Università Cattolica di Roma, riferisce ai consulenti delle parti che dalle tracce di sperma trovate sul materasso posto vicino al cadavere sono stati estratti due codici genetici - diversi tra loro - e su uno strofinaccio sequestrato nei locali del centro culturale Newman (che ha sede nei locali della canonica sottostanti al sottotetto) si è riusciti a estrarre un terzo codice genetico sovrapponibile a uno di quelli estratto dal materasso. Pertanto sarebbe così possibile risalire a due individui di sesso maschile che hanno utilizzato tale materasso come alcova.
Il 12 settembre 2010 a Potenza si tiene una manifestazione a ricordo di Elisa Claps, da parte dell'associazione "Libera", con centinaia di cittadini che scendono in piazza chiedere giustizia. Il fratello Gildo ricorda che nel 1996 nel sottotetto della Chiesa della Trinità - per la durata di circa un anno - si tennero dei lavori durante i quali l'impresa appaltatrice "incernierò dei cassettoni proprio in corrispondenza del cadavere di mia sorella. Ridicolo pensare che nessuno abbia mai visto niente"; e sostiene che nel 2008 qualcuno deve aver rimosso del materiale che copriva il corpo. Pertanto chiede conto di ciò al vescovo ritenendo che o sapesse, oppure non fosse capace di controllare gli uomini della sua Diocesi. Concludendo con l'opinione: "Il ritrovamento è stato solo una messinscena". Al contempo Don Marcello Cozzi, che è il referente locale di Libera, ha avanzato richiesta di intervento al presidente della Repubblica al fine di "chiedere conto al Csm, da lui presieduto, dell'operato di Felicia Genovese, il pm che coordinò le indagini sulla scomparsa di Elisa"
L'8 ottobre 2010 il GIP di Salerno, dott. Attilio Franco Orio, in accoglimento della richiesta dei PM titolari dell'inchiesta che domandano una seconda perizia sui resti di Elisa, dott.ssa Rosa Volpe e dott. Luigi D'Alessio, fissa per il 18 ottobre un secondo incidente probatorio per il conferimento del quesito al CTU, il comandante del Ris di Parma, tenente colonnello Giampietro Lago.
Il 25 ottobre 2010 vengono rese note alcune risultanze aggiuntive: i clasti (sassolini) provenienti dal sottotetto e presenti nel solco del tacco di Elisa Claps dimostrano che Elisa arrivò viva, camminando, nel sottotetto e che poi vi fu uccisa; Elisa sarebbe stata colpita colpita con una forbice di medie dimensioni e da una lama tagliente; l'aggressore si accanì tagliando, probabilmente rivoltandone anche il corpo, per un tempo relativamente lungo dopo l'aggressione, con Elisa moribonda o già morta; il bottone rosso trovato vicino al suo cadavere potrebbe essere appartenuto con molta probabilità a un abito cardinalizio; i fori presenti nel tavolato posto sotto alle tegole, in corrispondenza del luogo di ritrovamento del cadavere, risultano praticati con un cacciavite spaccato, di piccole dimensioni, e fanno pensare a operazioni condotte senza metodo per creare frettolosamente una feritoia nel sottotetto allo scopo di far disperdere i miasmi. Si attende a giorni il deposito della perizia dattiloscopica effettuata sui dodici reperti prelevati nel sottotetto della chiesa Santissima Trinità, per comparare le impronte digitali trovate sugli oggetti repertati con quelle di Danilo Restivo.

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