sabato 11 dicembre 2010

DIACONO SUICIDA: IL VESCOVO SCANAVINO: PER ME ERA PRONTO A DIVENTARE PRETE. NO COMMENT DEL VATICANO


ORVIETO (1 dicembre) - Un giovane diacono, Luca Seidita, è stato trovato morto ieri sera ai piedi della rupe di Orvieto. La prima ipotesi, confermata poi dal ritrovamento di una lettera, è quella del suicidio. La diocesi orvietana aveva reso noto che la sua ordinazione sacerdotale era stata fermata «per diretto intervento della Santa Sede». Sulla morte del giovane sono in corso accertamenti da parte dei carabinieri che mantengono il massimo riserbo sulla vicenda. Il diacono era tra l'altro segretario vescovile. La vicenda relativa alla mancata ordinazione sacerdotale del diacono era stata oggetto ieri di un comunicato diffuso dalla diocesi.
«Sua Eccellenza Monsignor Giovanni Scanavino, vescovo di Orvieto-Todi - informava l'ufficio stampa - ha comunicato che l'ordinazione sacerdotale del diacono Luca Seidita, prevista per il 7 dicembre prossimo, è stata sospesa e rimandata per diretto intervento della Santa Sede.
 Le ragioni saranno presto oggetto di chiarificazione e discernimento ecclesiale. Preghiamo perchè don Luca si possa presto riprendere da questa grande prova». La lettera del suicida. Luca Seidita ha spiegato di essersi suicidato per il diniego a diventare sacerdote e lo ha scritto lui stesso in una lettera lasciata nella sua camera presso la curia orvietana. A renderlo noto è stato il procuratore di Orvieto Francesco Novarese. La lettera è stata scritta al computer, ma secondo gli inquirenti non ci sono dubbi che l'autore sia stato il diacono. Nessuna incertezza - ha confermato il procuratore - anche sul fatto che Seidita si sia suicidato. «Volevo diventare sacerdote e tutta la mia vita è stata dedicata a questo, ma mi è stato negato», così il diacono ha sintetizzato il motivo che lo ha indotto a togliersi la vita. Secondo la Santa Sede il diacono «non era maturo» per diventare sacerdote, ha detto stamani il vescovo di Orvieto, parlando di «divergenze di valutazione» con i dicasteri romani. «Per me era pronto a diventare prete», ha sottolineato monsignor Scanavino. Interpellata sul caso, la Sala Stampa vaticana non ha rilasciato ulteriori commenti. I motivi per cui non viene impartito un sacramento, spiegano, non possono essere resi pubblici. «Ci sono state divergenze di valutazione - ha spiegato monsignor Scanavino - come è logico sia in una comunità plurima. Io ho sempre cercato di dargli la possibilità di dimostrare la propria convinzione di poter diventare sacerdote. Ci sono state valutazioni sul grado di maturità del diacono». Il vescovo ha ricordato che Seidita era originario della Puglia. Dopo un primo periodo nel seminario di Molfetta, dal quale venne mandato via, passò in quello di Fermo per poi concludere i suoi studi teologici all'Università Lateranense. Monsignor Scanavino ha quindi spiegato che tra i motivi per i quali Seidita venne allontanato dalle strutture di formazione religiosa c'erano il suo scarso amore per lo studio - «poi superati proprio per la sua grande voglia di diventare sacerdote», e problemi di carattere. Seidita era giunto ad Orvieto nel 2005 quando stava per completare gli studi all'Università Lateranense. Aveva quindi passato due anni nella parrocchia di San Venanzo e tre in quella di Ficulle. Nell'ultimo anno aveva ricoperto il ruolo di segretario del vescovo di Orvieto. Anche nel passaggio a diacono Seidita aveva subito uno stop dalla Santa Sede ma il problema era stato superato. Il vescovo: per Luca il rinvio era diventato un dramma assoluto. Il vescovo di Orvieto ha raccontato che per Luca Seidita la notizia che la sua ordinazione sacerdotale prevista per il 7 dicembre era stata rinviata per intervento della Santa Sede è stata un dramma assoluto. «Cosa ho fatto? Ditemi che cosa ho fatto...» sono state le parole con le quali Seidita ha accolto la prima notizia della sospensione della sua nomina a sacerdote. Monsignor Scanavino ha parlato del diacono come di un «ragazzo gioviale, aperto ed estremamente sensibile. Voleva fare il prete a tutti i costi perché è l'ideale che aveva sempre perseguito». Seidita, che ha altri tre fratelli, due settimane fa aveva perso il padre, morto al termine di una lunga malattia. Stamani a Orvieto si è recata quindi la madre insieme ad alcuni familiari.
Il feretro dovrebbe lasciare Orvieto per la Puglia giovedì dopo una breve cerimonia religiosa. Saranno celebrati domani nel Duomo di Orvieto i funerali del diacono Luca Seidita, morto suicida ieri sera. A presiedere il rito sarà il vescovo monsignor Giovanni Scanavino. Lo ha annunciato questa sera la diocesi orvietana. La camera ardente sarà allestita nella chiesa di San Giuseppe a partire dalle 9 di domani. La chiesa orvietana - in una nota - si dice «unita» ai familiari del diacono e «partecipa alla dolorosa notizia della tragica morte di Luca Seidita» invitando alla preghiera «quanti lo hanno conosciuto ed amato». Il diacono aveva chiesto di essere sepolto nel paese di Matino, nel leccese, di dove era originario.

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