mercoledì 22 dicembre 2010

CAVA: GESÙ LACRIMA SANGUE


Gesù BambinoLa statuetta del Bambin Gesù appena riportata da un pellegrinaggio in Terrasanta da un frate della Basilica di San Francesco ha lacrimato sangue nella notte fra giovedì e venerdì. La stanza ora è sigillata dai carabinieri, l'arcive scovo impone il silenzio e avvia le indagini.
MARCO TOSATTI
Cava dei Tirreni come Civitavecchia: ma nella città campana non è una statuetta della Madonna di Medjugorje a piangere lacrime di sangue, bensì una statua del Bambinello, che un frate della basilica di San Francesco, nel pieno centro della città dei Portici, ha riportato da un recentissimo viaggio in Terrasanta. La statuetta è ora custodita in una stanza del complesso edilizio annesso alla basilica, e i carabinieri hanno sigillato porte e finestre della stanza, in attesa che la magistratura e le autorità della Chiesa si pronuncino.
Qualcuno però ha potuto vedere la scultura. In riferimento a quanto accaduto presso il Santuario di San Francesco, dove sembrerebbe che una statuetta raffigurante un “bambinello” abbia lacrimato sangue, il sindaco di Cava de’ Tirreni, l’avvocato Marco Galdi, tiene a precisare quanto segue:“Non ho assistito personalmente alla lacrimazione della statua.
Nel momento in cui sono entrato nella stanza dove è custodita la piccola scultura, ho notato che su di essa erano presenti dei rivoli di sangue coagulati ed una goccia di sangue visibilmente ancora non coagulata, presumibilmente versata da poco tempo. In ogni caso, da credente, ho grande rispetto per tutte le manifestazioni soprannaturali che si ammettono come possibili”. Tutta la città non parla d’altro da giorni. Questa, in breve la storia. Uno dei frati della basilica, Luigi Petrone, è stato in pellegrinaggio in Terrasanta, e ne è tornato giovedì scorso. Al rientro dal pellegrinaggio, padre Luigi racconta di essere stato tormentato nella notte tra giovedì e venerdì scorso da un sogno particolarmente inquietante.
Sentiva in sonno il Bambinello che gridava perché si sentiva soffocare. Il mattino successivo, insieme ad alcuni fedeli, ha aperto il borsone dove era custodita la statuetta benedetta in Terra Santa. Con grande stupore hanno tirato fuori la statuetta, che aveva gocce di color rosso sulle guance. Padre Luigi è corso ad avvertire il Priore del Santuario, che, a sua volta, ha chiamato l’arcivescovo di Amalfi-Cava, monsignor Soricelli, che per caso si trovava in città, per un convegno dell'Arcidiocesi Amalfi-Cava sul tema “Educare alla condivisione e alla solidarietà”. L’arcivescovo si è subito recato alla Basilica. Insieme a padre Anacleto, a padre Luigi Petrone e a don Angelo hanno effettuato un’ispezione sulla statuetta, durata più di un’ora. Al termine ha imposto il silenzio ed ha invitato tutti alla prudenza. Sarà suo compito ora esprimere il giudizio su quel bambinello e ha effettuato i dovuti controlli sulla sacra effigie ed ha ora avviato tutti gli strumenti al fine di dare le risposte, sia scientifiche che religiose, al caso.

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