Inchiesta della Finanza sull’acquisto di un palazzo a Taggia: contestate le accuse di associazione a delinquere, appropriazione indebita e malversazione.
g. ciolina – c. donzella –
albenga –
C’è anche il vescovo di Sanremo e Ventimiglia, Tonino Suetta, tra gli indagati nell’inchiesta della procura di Savona sui finanziamenti di due milioni di euro ottenuti dalla cooperativa Il Cammino per l’acquisto e la ristrutturazione del palazzo Curlo-Spinola di Taggia. Fu lui nel 1994 a fondare la struttura e fu monsignor Suetta ad amministrarla all’epoca dei finanziamenti. La clamorosa svolta nella vicenda è arrivata oggi a conclusione della raffica di perquisizioni effettuate dalla guardia di finanza a Torino (in casa di Sergio Oderda già indagato),nella sede del Cammino in valle Armea, negli uffici di altri amministratori estranei all’inchiesta, oltre all’acquisizione di documenti nel comune di Taggia, in Regione Liguria e al Ministero dei beni culturali. Secondo il castello accusatorio, Oderda e altri indagati, avrebbero ottenuto proprio dal dicastero romano due milioni di euro per l’acquisto e la ristrutturazione della storica dimora taggese. «Ma la ristrutturazione non è stata possibile perché sono venuti a mancare alcuni enti che ci avevano garantito la sponsorizzazione – ha spiegato Oderda – anche perché abbiamo dovuto subire ritardi a fronte di intoppi burocratici e ottenimento di permessi». Una tesi che sarebbe stata in parte smontata dalla documentazione in mano al pm Chiara Venturi e che avrebbe fatto ipotizzare al magistrato una situazione assai differente.
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