martedì 8 novembre 2011

SAN FRANCESCO E IL MISTERO DELLE STIGMATI (ARTICOLO+DOCUMENTARIO)

San Francesco d'Assisi, nato Giovanni di Pietro Bernardone (Assisi, 1181 o 1182 – Assisi, 3 ottobre 1226), è stato un religioso italiano.Fondatore dell'ordine mendicante che da lui poi prese il nome, è venerato come santo dalla Chiesa cattolica. Il 4 ottobre ne viene celebrata la memoria liturgica in tutta la Chiesa cattolica (festa in Italia; solennità per la Famiglia francescana).È stato proclamato patrono principale d'Italia il 18 giugno 1939 da papa Pio XII, che lo definì: "Il più italiano dei Santi, il più Santo degli Italiani".



Conosciuto anche come "il poverello d'Assisi", la sua tomba è meta di pellegrinaggio per decine di migliaia di devoti ogni anno.


SAN FRANCESCO - Fratello Sole,Sorella Luna (Documentario) from Paul Humbert Brennan on Vimeo.

Oltre all'opera spirituale, Francesco, grazie al Cantico delle creature, è riconosciuto come l'iniziatore della tradizione letteraria italiana.
« Alto e Glorioso Dio,
illumina le tenebre del cuore mio... »
(Preghiera di san Francesco davanti al Crocifisso di san Damiano)

Francesco d'Assisi e la sua vita sono state continuamente oggetto di interesse, ispirazione, imitazione, studio, confronto. Questo ha fatto sì che la narrazione biografica della sua vita sia stata connotata — fin dalle prime espressioni all'indomani della sua morte — da una grande varietà di significati e intenzioni, che inevitabilmente hanno indirizzato e influenzato la redazione della sua Vita.

Nel XVI secolo con Fra Luca Wadding si mossero i primi tentativi di raccogliere documentazione storica su Francesco d'Assisi, cercando di distinguere tra storia e veneranda tradizione. Un momento di svolta in questo processo arrivò nel corso del XIX secolo, quando lo storico francese Paul Sabatier avanzò la teoria che tutte le biografie francescane "ufficiali" (quelle di Tommaso da Celano e, in modo particolare, quella di Bonaventura da Bagnoregio) sarebbero irrimediabilmente compromesse dall'intenzione "politica" degli autori, mentre più fedeli al "vero Francesco" sarebbero le biografie "ufficiose".In particolare nello Speculum perfectionis, da lui riscoperto, si potrebbe rintracciare la narrazione più affidabile sul santo di Assisi.Tale posizione ha scatenato nel tempo accesi dibattiti, stimolando nel contempo un approfondimento straordinario della ricerca storica su san Francesco.

CONFRONTO CON IL CATARISMO
Ben viva era all'epoca la vicenda dei catari, eretici che predicavano un dualismo Bene/Male portato alle estreme conseguenze. Essi avevano avuto numerosi focolai nella vicina Toscana e si erano ridotti alla clandestinità dopo la sanguinosa crociata albigese del 1209.Francesco avrebbe potuto essere scambiato per un cataro per la sua povertà e la predicazione ai ceti subalterni.Ma Francesco e i suoi seguaci si distinguevano in molteplici aspetti: innanzitutto essi non mettevano in dubbio la gerarchia della Chiesa. Francesco stesso infatti insisteva sulla necessità che si amassero e si rispettassero i sacerdoti.Portato una volta davanti a un prete che viveva notoriamente in peccato, forse affinché cadesse in contraddizione (se egli non lo avesse denunziato si sarebbe potuto dire che era suo complice, se egli lo avesse fatto si sarebbe detto che Francesco non rispettava la gerarchia), Francesco si limitò a baciare le mani di quel sacerdote, "che toccano il corpo di Gesù Cristo".Inoltre Francesco non si rifiutava di mangiare alcuni cibi rifiutati dai catari (come carni, latte, uova), anzi accettava tutto quello che gli veniva offerto. Infine la differenza tra l'avversione al "mondo della Materia" (il creato) dei catari e l'amore per tutte le manifestazioni di vita di Francesco non poteva essere più stridente.Lo stesso Cantico delle creature può essere letto come un perfetto trattato di teologia anti-catara. Il suo amore per la natura e gli animali (come la leggendaria predica agli uccelli a Bevagna) erano superati solo dall'amore verso gli esseri umani:la pace interiore per Francesco non era una semplice serenità, ma non poteva prescindere dalla capacità di amore, di perdono e la gioia di vivere.


LE CROCIATE E L'EGITTO
Col tempo la fama di Francesco crebbe enormemente e crebbe notevolmente anche la schiera dei frati. Nel 1217 Francesco presiedette il primo dei capitoli generali dell'Ordine, che si tenne alla Porziuncola: questi sorsero con l'esigenza di impostare la vita comunitaria, di organizzare l'attività di preghiera, di rinsaldare l'unità interna ed esterna, di decidere nuove missioni, e si tenevano ogni due anni.Con il primo fu organizzata la grande espansione dell'ordine in Italia e furono inviate missioni in Germania, Francia e Spagna.Nel 1219, si recò ad Ancona per imbarcarsi per l'Egitto e la Palestina: in occasione della quinta crociata voleva portare un messaggio cristiano di pace incontrandosi anche con i musulmani. Durante questo viaggio ottenne dal legato pontificio di poter incontrare lo stesso sultano ayyubide al-Malik al-Kāmil, nipote di Saladino, per potergli proclamare la Buona Novella e metter fine alle guerra fra cristiani e musulmani.Egli non riuscì tuttavia nel suo intento, ma suscitò profonda ammirazione nel sultano che lo vide come un sant'uomo e lo trattò con rispetto: dopo aver offerto invano a Francesco numerose ricchezze, lo lasciò tornare incolume all'accampamento dei crociati.


IL MONTE DELLE STIGMATE








LE STIGMATE MIRACOLO O IMBROGLIO ?














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