Aperto un canale online per parlare ai fedeli cinesi.
CITTÀ DEL VATICANO — «Being catholics in China», un blog del Vaticano per parlare direttamente ai fedeli cinesi. E questo alla vigilia di un’altra ordinazione episcopale illegittima, cioè senza il mandato del Papa, e quindi di un’altra scomunica ad un vescovo a Shantou, nella regione del Guangdong. È importante e significativa, l’iniziativa dell’agenzia Fides, ovvero di uno dei media della Santa Sede, espressione di Propaganda Fide: la potente Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli che si occupa delle terre di missione, Africa e Asia in testa, e governa 1.077 delle 2.883 circoscrizioni ecclesiastiche del mondo.
Il blog, in cinese e inglese, è nato «per avere uno scambio di idee con i fratelli e le sorelle della Chiesa in Cina», si legge. Il primo post, non a caso, è dedicato alla vicenda dell’ultima ordinazione episcopale voluta dalla «Associazione patriottica», il 29 giugno nella diocesi di Leshan, e attraverso dodici domande e risposte spiega perché il vescovo sia illegittimo, la scomunica automatica, e insomma le ragioni della Chiesa cattolica.
L'ATTENZIONE DELLA CHIESA - Tra alti e bassi, il rapporto fra due realtà plurimillenarie come la Chiesa cattolica e la Cina è insieme arduo e strategico. Sull’esempio del padre gesuita Matteo Ricci - Li Madou, il «Saggio d’Occidente» che tra la fine del Cinquecento e l’inizio dei Seicento fu pioniere delle missioni cattoliche nel «Regno di Mezzo» — prosegue con fatica e talvolta sottotraccia la linea diplomatica che Benedetto XVI ha aperto il 27 maggio 2007 con la sua storica lettera ai cattolici cinesi, verso una non facile ricomposizione tra i fedeli della Chiesa clandestina e di quella «patriottica» controllata dalla «Associazione» del regime. La Santa Sede, del resto, vi dedica da tempo un’attenzione particolare. Sono decenni che la Radio Vaticana trasmette ogni giorno un programma in cinese di tre quarti d’ora e da oltre dieci anni il sito in cinese dell’emittente ha accumulato migliaia di pagine sia nella lingua tradizionale sia in quella semplificata. Dal 2009 è in cinese lo stesso sito del Vaticano e in cinese si sta traducendo perfino l’ultimo libro di Joseph Ratzinger su Gesù. In questo senso, la nascita del blog rappresenta l’ultima frontiera.
L'ULTIMA ORDINAZIONE - Per giovedì 15 luglio è prevista un’altra ordinazione episcopale illecita. Dalla Cina è giunta notizia che alcuni vescovi in comunione con Roma avrebbero subito «forti pressioni» per partecipare alla cerimonia. L’agenzia Asianews è arrivata a parlare di quattro vescovi «sequestrati» dalla polizia. Il candidato vescovo dell’«Associazione patriottica» si chiama Giuseppe Huang Bingzhang e, come Paolo Lei Shiyin il 29 giugno e Giuseppe Guo Jincai il 20 novembre 2010, andrà incontro alla scomunica «latae sententiae», cioè automatica, prevista dal diritto canonico quando non c’è il «mandato pontificio». Il cardinale cinese Joseph Zen, arcivescovo emerito di Hong Kong e capofila della linea «antagonista» nella Chiesa — quella che guarda con sospetto alla via diplomatica — ha pubblicato su un quotidiano locale un «appello urgente» indirizzato al presidente cinese Hu Jintao e al premier Wen Jiabao, firmandosi «un anziano cittadino di Hong Kong»: e ha chiesto loro, senza giri di parole, di fermare i «funzionari canaglia» che «usano violenza facendo emergere la feccia della Chiesa».
Gian Guido Vecchi
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