Vogliamo ora approfondire alcuni aspetti, per lo meno curiosi se non addirittura sinistri, di questo simbolo, nella cultura giapponese ed in particolare nei manga e negli anime, ossia fumetti e cartoni animati.
Il tomoe o tomoye è infatti molto ricorrente in Giappone, nei loghi delle compagnie o negli emblemi familiari. Prende il nome di mitsue tomoe quando rappresentato come triscele.
Dopo aver mangiato il frutto del diavolo ed acquisito i relativi poteri, Enel si convinse infatti di essere un dio e di poter giudicare a piacimento gli esseri viventi. In seguito distrusse la sua isola natia e nominò i suoi quattro seguaci sacerdoti. Raggiunsero poi l’isola celeste Skypiea, dove usurparono il trono del dio Gan Forr, stabilendo negli anni un regno di terrore e paura sul popolo. Enel ed i suoi sacerdoti depredarono inoltre l’antica città di Shandora di tutto l’oro, costringendo i soldati di Gan Forr a costruire l’Arca Maxim, con la quale raggiunse il Fairy Warth, ossia la Luna, diventando poi capo di un esercito di piccoli robot.
Tutto questo vi ricorda qualcosa? Ci sarebbero altri particolari interessanti che vi invitiamo a scoprire.
In un prossimo articolo parleremo anche di un altro manga dove compare il mitsue tomoe, la particolarissima goccia, generalmente di color rosso sangue e a forma di 6, ripetuta tre volte. 666 ilnumero della bestia?
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