1.200 giornalisti,25 emittenti televisive accreditate e ingenti misure di sicurezza. Anche la Croazia per la visit papale ha fatto le cose in grande. Con una stima dei costi pari a 12-14 milioni di Kune,circa 1 milione e mezzo di euro
Di Alessio Cresci
All'indomani della visita pastorale di due giorni del pontefice Benedetto XVI a Zagabria, la stampa croata ha dedicato ampio spazio all'avvenimento. Secondo i dati diffusi oggi, circa
500 operatori hanno lavorato alle trasmissioni in diretta durante i due giorni della visita papale per conto dell'emittente pubblica "Htv“, per un costo di un milione di kune, circa
134 mila euro. La principale emittente privata, "Nova tv" , ha invece impiegato
120 persone, 12 telecamere e 5 veicoli attrezzati. Inoltre quasi mille giornalisti internazionali, soprattutto italiani, tedeschi ed austriaci, hanno seguito l'avvenimento per conto delle rispettive testate.
Il messaggio del Pontefice sul valore della famiglia, sottolineato anche dalla concomitanza della visita con la prima Giornata della famiglia in Croazia, è stato commentato e analizzato dai media locali con maggiore attenzione anche rispetto al discorso papale sull'ingresso del paese nell'Unione europea.
La Croazia l’ha accolto calorosamente. Prevedibile in un Paese dove l’89% dei cittadini si dichiara cattolico.Ma non è stato tutte rose e fiori. Il viaggio, infatti, ha scatenato anche aspre polemiche interne sui costi della visita,eccessivi per un Paese,come la Croazia, martoriato dalla crisi.
Nella conferenza stampa del 27 maggio il presidente dei vescovi croati, mons. Marin Srakic, il vice-presidente, card. Josip Bozanic, e il ministro per gli Affari esteri croato, Gordan Jandrokovic, hanno fatto il punto sulla preparazione dell'evento.
Riguardo ai costi, il ministro ha sottolineato come la visita del Papa è costata dai 12 ai 14 milioni di Kune croate (pari a circa 1,5 milioni di euro) che sono stati divisi tra lo Stato e la Chiesa.
Ed è quest'ingente cifra che ha scatenato le polemiche nell'opinione pubblica. Dobbiamo ricordare,infatti,che il salario medio netto di un croato si aggira sui 734 euro (dati Istat croato). Per una piccola nazione come quella croata, che vanta poco più di 4 milioni di abitanti, 1 milione e mezzo di euro,quindi non sono affatto pochi. Specie se l'opinione pubblica e l'opposizione sospetta che il governo si sia servito del Papa a fini elettorali. Si spiega così la quasi totale assenza agli incontri con Benedetto XVI dei capofila dell’opposizione e sul forfait dell’ex presidente Mesic, il convitato di pietra che ha definito il mancato invito «una porcheria», frutto di «giochi politici scorretti». «Il problema è che questa visita non è solo di Stato e pastorale, ma è stata usata dalla Conferenza episcopale croata per fare una cernita dei politici che stanno simpatici da quelli che non lo sono», spiega l’autorevole analista politico Damir Grubisa. «Il problema non è il Papa, ma la Conferenza, un sodalizio prevalentemente conservatore, fermo su posizioni nazionalistiche», aggiunge. «Credo che ci sia una strumentalizzazione del viaggio del Pontefice, ed è normale, perché la tempistica segnala il proposito di dare un supporto al governo per l’entrata nell’Ue.»,spiega l’autorevole analista politico croato Damir Grubisa.
La grande attenzione papale al futuro europeo di Zagabria è invece spiegabile con l’appartenenza del Paese «al blocco cattolico occidentale, mediterraneo e centroeuropeo. Il Vaticano vuole che il processo d’ingresso nell’Ue si compia al più presto», afferma Hrvoje Spehar, ricercatore del Centro per gli studi europei dell’università di Zagabria. Ma i sondaggi registrano un calo drammatico dei sì all’Europa (ora al 40%), mentre Zagabria attende la fine del mese per sapere se il 2013 sarà l’anno dell’ingresso nell’Unione.
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