In questi ultimi anni, specialmente su internet, siti e blog di vario genere discutono su quale sia il nome di Dio, sull'origine del nome, la sua pronuncia e la sua traduzione nelle varie lingue. Tutti partono, giustamente, dal Tetragramma
tradotto in 4 consonanti YHWH. E su questo non ci sono dubbi.
tradotto in 4 consonanti YHWH. E su questo non ci sono dubbi.
Da qui in poi però, studiosi di tutto il mondo sono divisi, specialmente nel cercare di stabilire la pronuncia corretta originale del nome proprio di Dio.
Vediamo innanzitutto il significato, le varie ipotesi di pronuncia e soprattutto, perché il sottoscritto, insieme a milioni di persone in tutto il mondo, usa la forma Geova (Yehowah[YHWH]/Jehowah[JHWH]) per indicare il nome di Dio.
Vediamo innanzitutto il significato, le varie ipotesi di pronuncia e soprattutto, perché il sottoscritto, insieme a milioni di persone in tutto il mondo, usa la forma Geova (Yehowah[YHWH]/Jehowah[JHWH]) per indicare il nome di Dio.
Significato e pronuncia del nome di Dio
UNO degli scrittori biblici chiese: “Chi ha raccolto il vento nel cavo di entrambe le mani? Chi ha avvolto le acque in un mantello? Chi ha fatto sorgere tutte le estremità della terra? Qual è il suo nome e qual è il nome di suo figlio, nel caso che tu lo conosca?” (Proverbi 30:4) Come si fa a sapere qual è il nome di Dio? Questa è una domanda importante. La creazione è una vigorosa prova dell’esistenza di Dio, ma non ce ne rivela il nome. (Romani 1:20) In effetti non potremmo mai conoscere il nome di Dio a meno che ilCreatore stesso non ce lo rivelasse. E questo è proprio ciò che ha fatto nel suo Libro, la Sacra Bibbia.
In una famosa occasione, Dio pronunciò il proprio nome, ripetendolo in modo udibile agli orecchi di Mosè. Mosè mise per iscritto il racconto di quell’avvenimento che è stato conservato nella Bibbia fino ai nostri giorni. (Esodo 34:5) Dio perfino scrisse il suo nome col proprio “dito”. Dopo aver dato a Mosè quelli che oggi chiamiamo i Dieci Comandamenti, Dio li mise miracolosamente per iscritto. Il racconto dice: “E appena ebbe finito di parlare con lui sul monte Sinai, [Dio] dava a Mosè le due tavolette della Testimonianza, tavolette di pietra scritte col dito di Dio”. (Esodo 31:18) Nei Dieci Comandamenti originali il nome di Dio ricorre otto volte. (Esodo 20:1-17) Dio stesso ha quindi rivelato il suo nome all’uomo, sia a voce che per iscritto. Qual è dunque questo nome?
In ebraico si scrive יהוה. Queste quattro lettere, chiamate Tetragramma, in ebraico si leggono da destra a sinistra e in molte lingue moderne si possono rappresentare con YHWH o JHVH. Il nome di Dio, rappresentato da queste quattro consonanti, ricorre quasi 7.000 volte nell’originale “Antico Testamento”, o Scritture Ebraiche.
Questo nome è una forma del verbo ebraico hawàh (הוה), che significa “divenire”, e in effetti significa “Egli fa divenire”. Perciò il nome di Dio lo identifica come Colui che adempie progressivamente le sue promesse e realizza immancabilmente i suoi propositi. Solo il vero Dio potrebbe portare un nome così significativo.
Ricordate i vari modi in cui è reso il nome di Dio in Salmo 83:18 ? Due di quelle versioni usano semplici titoli (“Signore”, “l’Eterno”) come sostituti del nome di Dio. Ma le altre due hanno rispettivamente Jahveh e Jehova, forme in cui si notano le quattro lettere del nome di Dio. La pronuncia è però diversa. Perché?
Come si pronuncia il nome di Dio?
A dir la verità nessuno sa con certezza come si pronunciasse in origine il nome di Dio. Perché? Perché la prima lingua usata per scrivere la Bibbia fu l’ebraico, lingua in cui si scrivevano solo le consonanti, senza vocali. Perciò, quando gli scrittori ispirati scrivevano il nome di Dio, facevano ovviamente la stessa cosa, scrivendo soltanto le consonanti.
Finché l’ebraico antico continuò a essere una lingua d’uso quotidiano, non ci fu nessun problema. La pronuncia di questo nome era nota agli israeliti, per cui quando lo vedevano scritto vi aggiungevano automaticamente le vocali (così come per il lettore italiano, ad esempio, l’abbreviazione “cfr” sta per “confronta”, e “btg” per “battaglione”).
Ma accaddero due fatti che modificarono la situazione. Primo, fra gli ebrei nacque una superstizione secondo cui non si doveva pronunciare udibilmente il nome di Dio; così quando lo incontravano nella lettura della Bibbia pronunciavano al suo posto la parola ebraica ’Adhonày (“Sovrano Signore”). Secondo, col passar del tempo l’ebraico antico cessò di essere una lingua d’uso quotidiano, e così l’originale pronuncia ebraica del nome di Dio fu infine dimenticata.
Per far sì che la pronuncia della lingua ebraica nell’insieme non andasse perduta, studiosi ebrei della seconda metà del primo millennio E.V. escogitarono un sistema di punti per rappresentare le vocali mancanti, e li collocarono vicino alle consonanti nella Bibbia ebraica. Così vennero scritte sia le vocali che le consonanti, preservando la pronuncia comune a quell’epoca.
YAH”u”WEH / YEH”o”WAH
Da dove hanno origine invece le pronunce “Jahveh”, “Yahweh”, e simili? Si tratta di forme suggerite da studiosi moderni nel tentativo di ricostruire la pronuncia originale del nome di Dio. Alcuni — ma non tutti — pensano che prima del tempo di Gesù gli israeliti probabilmente pronunciavano il nome di Dio “Yahweh”. Ma nessuno può esserne certo. Forse lo pronunciavano così, forse no.
Nondimeno, molti preferiscono la pronuncia “Geova”(Yehowah). Perché? Perché, a differenza di “Yahweh”, è nota e comune. Ma non sarebbe meglio usare la forma che potrebbe avvicinarsi di più alla pronuncia originale? Non necessariamente, perché questo non è ciò che di solito si fa con i nomi biblici.
Come esempio principale, prendiamo il nome di Gesù. Sapreste dire come lo chiamavano nel parlare quotidiano i suoi familiari e amici mentre cresceva a Nazaret? In effetti nessun uomo lo sa con certezza, anche se forse lo chiamavano Yeshua (o forse Yehoshua). Una cosa è certa: non lo chiamavano Gesù.
Comunque, quando i racconti della sua vita furono scritti in greco, gli scrittori ispirati non cercarono di preservare quell’originale pronuncia ebraica. Resero quel nome in greco,Iesoùs. Oggi viene reso in modi diversi secondo la lingua dei lettori a cui è diretta quella data versione della Bibbia. I lettori spagnoli trovano nella loro Bibbia Jesús (si pronunciaHesùs). Gli inglesi dicono Jesus (si pronuncia Gìsus). Anche i tedeschi scrivono Jesus(ma lo pronunciano Ièsus).
Dovremmo smettere di usare il nome Gesù perché la maggioranza di noi, se non addirittura tutti, non conosce in effetti la sua pronuncia originale? Finora a nessun traduttore è venuta un’idea del genere. Siamo lieti di usare questo nome, perché identifica l’amato Figlio di Dio, Gesù Cristo, che ha dato il suo sangue per noi. Togliere dalla Bibbia qualsiasi menzione del nome di Gesù per sostituirlo con un semplice titolo come “Maestro” o “Mediatore” significherebbe onorarlo? Ovviamente no! Quando si usa il nome di Gesù, così com’è comunemente pronunciato nella nostra lingua, capiamo subito di chi si parla.
Osservazioni analoghe si potrebbero fare su tutti i nomi che leggiamo nella Bibbia. Li pronunciamo nella nostra lingua e non cerchiamo di imitare la pronuncia originale. Così diciamo “Geremia”, non Yirmeyàhu. Similmente diciamo Isaia, anche se ai suoi tempi questo profeta era probabilmente chiamato Yesha῾yàhu. Perfino gli studiosi che conoscono la pronuncia originale di questi nomi, quando li menzionano usano la pronuncia moderna, non quella antica.
E lo stesso può dirsi del nome Geova. Anche se la pronuncia moderna, Geova (Yehowah), potrebbe non essere esattamente identica a quella originale, l’importanza del nome rimane inalterata. Esso identifica il Creatore, l’Iddio vivente, l’Altissimo al quale Gesù disse: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome”. — Matteo 6:9.
Semplicemente è più probabile che la forma Geova sia compresa subito dal lettore in quanto è quella “naturalizzata” nella maggioranza delle lingue. La cosa importante è che usiamo il nome e lo dichiariamo ad altri. “Rendete grazie a Geova! Invocate il suo nome. Fate conoscere fra i popoli le sue gesta. Menzionate che il suo nome dev’essere innalzato”. — Isaia 12:4.
Pertanto l'obiezione che non dovremmo usare il nome divino nella forma GEOVA perché non è la pronuncia originaria o addirittura che sia uno "sgorbio filologico" (alcuni critici addirittura bestemmiano il nome divino nelle loro confutazioni) è strumentale e infondata.
È vero che di solito gli studiosi di ebraico preferiscono la forma YAHWEH considerandola, con molta probabilità, la pronuncia originaria.
In realtà la forma YAHWEH si ritiene sia derivata dalla pronuncia samaritana del nome divino. Infatti Teodoreto, nel trattato "Quaestiones in Exodus", riferendosi al modo di pronunciare il nome da parte dei samaritani, lo scrisse JABE. Questi passaggi hanno indotto gli studiosi ad inserire le vocali del samaritano JABE nelle originali consonanti ebraiche YHWH pronunciando così YAHWEH.
È vero che di solito gli studiosi di ebraico preferiscono la forma YAHWEH considerandola, con molta probabilità, la pronuncia originaria.
In realtà la forma YAHWEH si ritiene sia derivata dalla pronuncia samaritana del nome divino. Infatti Teodoreto, nel trattato "Quaestiones in Exodus", riferendosi al modo di pronunciare il nome da parte dei samaritani, lo scrisse JABE. Questi passaggi hanno indotto gli studiosi ad inserire le vocali del samaritano JABE nelle originali consonanti ebraiche YHWH pronunciando così YAHWEH.
Gli studiosi non sono concordi nel dire che la pronuncia samaritana del nome divino fosse corretta. Per fare qualche esempio Andrè Chouraqui ha scritto:
"IHWH sarebbe, secondo Esodo 3:13-15, il nome proprio del Dio d’Israele…In epoca più recente , si è rischiato di leggerlo Yahvè o Yahweh. Questa lettura si è rapidamente diffusa senza comunque essere solidamente fondata." - La Saint Bible, Parigi 1989,pag.2415Nel libro The Mysterious Name of Y.H.W.H., pagina 74, il dott. M. Reisel dice:
"la vocalizzazione del Tetragramma dovette essere in origine YeH_uàH o YaH_uàH".D. D. Williams, canonico di Cambridge, sostiene:
"l'evidenza indica, anzi praticamente dimostra, che Jahwéh non era la vera pronuncia del Tetragramma ... Il Nome stesso era probabilmente JAHÔH." — Zeitschrift für die alttestamentliche Wissenschaft(Periodico per la conoscenza dell’Antico Testamento), 1936, volume LIV, pagina 269.NNel glossario della versione riveduta francese di Segond, a pagina 9, troviamo il seguente commento:
"La pronuncia Yahvé usata in alcune traduzioni recenti si basa su poche testimonianze antiche, che non sono però conclusive. Se si considerano i nomi propri contenenti il nome divino, come il nome ebraico del profeta Elia (Eliyahou), la pronuncia potrebbe anche essere Yaho o Yahou".Gesenius nel suo lessico di ebraico veterotestamentario:
"Coloro che considerano [Ye-ho-wah] come la vera pronuncia [del nome di Dio] non sono del tutto senza una base per difendere la loro opinione. In questo modo le sillabe abbreviate [Ye-ho] e [Yo], con cui iniziano molti nomi propri, possono essere spiegate in maniera più soddisfacente". — Hebrew and Chaldee Lexicon to the Old Testament Scriptures.
CONCLUSIONI
O che usiamo la forma Yahweh o la forma Yehowah (Geova in italiano) stiamo indicando IL SOLO VERO DIO descritto nella Sua Parola LA BIBBIA.
Non ci sono pertanto valide ragioni per abbandonare la forma Geova a favore di un’altra né per considerarlo "uno sgorbio filologico". Questa affermazione invece di essere il risultato di un'attenta analisi è più una bestemmia verso l'Iddio che ha creato l’Universo.
Non ci sono pertanto valide ragioni per abbandonare la forma Geova a favore di un’altra né per considerarlo "uno sgorbio filologico". Questa affermazione invece di essere il risultato di un'attenta analisi è più una bestemmia verso l'Iddio che ha creato l’Universo.
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