E sebbene nello stesso sito della Bkä, in una pagina precedente, l’omosessualità venga esplicitamente non classificata come una malattia, Winkelmann non ha esitato a fornire ai giornalisti del magazine un lungo elenco di presunte fonti alle quali attingere per sostenere l’efficacia terapeutica dei trattamenti medici agli omosessuali: «testi di letteratura filosofica, teologica e medico-psicoterapeutica, opinioni minoritarie di terapeuti della psiche, l’insegnamento della chiesa cattolica, le sacre scritture e gli studi omeopatici di Samuel Hahnemann, il medico tedesco vissuto a cavallo fra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo che fondò la medicina alternativa passata poi sotto il nome di omeopatia». Una cosa, però, Winkelmann ha tenuto a precisare: «Quella pagina online non è stata più aggiornata da tempo, perché oggi il tema non è più di attualità».
TERAPIE INUTILI. La polemica tuttavia è scoppiata lo stesso, tanto più che già l’omeopatia e la sua efficacia medica è stata al centro di un acceso dibattito tra gli scienziati. Ma ai dirigenti dell’ Associazione che tutela i diritti di gay e lesbiche non è andata proprio giù «l’idea che terapie e medicamenti senza effetto vengano spacciati come efficaci contro sofferenze inesistenti». «È inaccettabile», ha tuonato Renate Ramp, «che vengano utilizzate le insicurezze dei giovani omosessuali o, peggio, quelle dei loro genitori, per proporre soluzioni molto pericolose. Lo stesso fatto che si tratti di terapie ridicole è deleterio e può avere effetti ancor più negativi dal momento che sono assolutamente prive di alcuna efficacia».
Tutte le più serie indagini scientifiche concordano ormai unanimemente che l’ orientamento sessuale di uomini e donne si manifesti già nella prima infanzia, ha proseguito la Ramp, mentre lo Spiegel ha ricordato che l’ organizzazione mondiale della sanità ha ufficialmente cancellato l’ omosessualità dal catalogo delle malattie nel 1993: «Allora le associazioni gay salutarono ironicamente l’evento evidenziando come per omosessuali e lesbiche il Novecento finisse con un secolo di ritardo», ha ricordato il magazine, «ma forse avevano festeggiato con troppa fretta».
«PUNTI DI VISTA». Winkelmann, d’altronde, non sembra avere alcuna intenzione di rettificare l’impostazione del sito dei medici cattolici, solo di giustificarla: «Noi non vogliamo ferire nessuno, né spingerlo in un ghetto per malati o metterlo sotto tutela, più semplicemente intendiamo offrire punti di vista e opinioni di medici, poi chi vuol leggerli e seguirli è libero di farlo».
I RISCHI DEL RADICALISMO. Tuttavia, posizioni di questo tipo rischiano di fare sponda a tendenze ben più minacciose che agitano il mondo del radicalismo religioso. «Soprattutto negli Stati Uniti», ha concluso lo Spiegel, «gruppi estremisti propagano le cosiddette teorie della terapia di conversione per la cura di gay e lesbiche, nelle quali accanto a prescrizioni apparentemente innocenti come l’assunzione di cubetti di zucchero vengono anche proposte medicine ed elettroshock». (di Pierluigi Mennitti)
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