domenica 29 maggio 2011
Toscana: polemiche per i costi del «conforto religioso» negli ospedali
SENZA CONCORSO - Romanelli, dopo aver interpellato l’assessore alla Sanità, Daniela Scaramuccia, ha scoperto che la convenzione stipulata tra Regione Toscana e Conferenza episcopale italiana non solo è costata alle casse regionale nel 2009 due milioni di euro, ma che i religiosi assunti sono stati collocati a tempo indeterminato nella fascia D. «È questa una fascia di reddito medio-alta e dunque onerosa per il servizio pubblico», denuncia Romanelli. «Preti e suore, oltretutto, vengono assunti a tempo indeterminato, senza concorso e su indicazione del vescovo cattolico. E questo non è accettabile anche in considerazione dei precari presenti numerosi nel mondo della sanità».
VOLONTARIATO - I Verdi sottolineano che, purtroppo, non solo il Pdl ma anche il Pd non è contrario alla convenzione che ultimamente, con una mozione, è stata rilanciata in consiglio regionale. «In quell'occasione, esprimendoci assolutamente a favore del fatto che fosse garantito a tutti i cittadini il conforto religioso, e il libero accesso dei religiosi negli ospedali», continua Romanelli, «chiedemmo di eliminare qualsiasi elemento di assunzione e retribuzione e di allargare invece la presenza, volontaria (magari con facilitazioni, buoni pasto, rimborsi spese, messa a disposizione di locali), di assistenti spirituali cattolici ma anche di altre fedi religiose, o anche afferenti a sensibilità laiche, agnostiche e atee».
DIBATTITO - Durante l’iniziativa che sarà organizzata da Verdi e probabilmente da Sel e da altre forze laiche toscane entro giugno, si parlerà anche dell’articolo della Costituzione che obbliga, negli enti pubblici, a fare assunzioni per concorso. «Inviteremo anche rappresentanti della Chiesa cattolica e di tutte le altre confessioni», annuncia Romanelli, «per avviare un dibattito serio, onesto, senza ipocrisie e nel rispetto delle libertà individuali».
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