2 maggio 2011 - Fedeli in lacrime fuori dalle chiese australiane.
William Morris, vescovo di Toowoomba, è stato “cacciato” dalle autorità ecclesiastiche centrali, ovvero, in sintesi, il Papa. La notizia gira sui media australiani fin da questa mattina, insieme al testo della lettera che Papa Ratzinger avrebbe recapitato al vescovo della cittadina del Queensland: secondo lo stesso Morris, che ha recapitato una lettera ai suoi fedeli – “atto abbastanza inconsueto”, raccontano i media – si tratta di una vera e propria cacciata.
ANTICONFORMISTA – Motivo del pre-pensionamento del prelato, da quel che si sa, sarebbe un documento che il vescovo aveva scritto addirittura nel 2006, invocando apertura e riforma della chiesa, con l’ ordinazione di donne e di uomini sposati, con l’ apertura delle porte per il rientro dei protestanti e degli anglicani,dunque delle altre confessioni cattoliche.
Nella sua lettera, il vescovo Morris dice che la decisione del Vaticano è stata causata da una lettera d’Avvento scritta nel 2006. Nella lettera, sosteneva che con un clero che invecchiava la Chiesa dovesse essere aperta a tutte le eventualità, inclusa l’ordinazione delle donne, degli uomini sposati, della ri-accoglienza degli ex-preti e per il riconoscimento della validità degli ordini anglicani, luterani ed unionisti.
Insomma, una Chiesa per come la disegnano i gruppi cattolici del dissenso, una chiesa riformata e che, secondo queste correnti di pensiero, riporterebbe la confessione cattolica alla purezza delle sue origini, non contaminata da interventi repressivi da parte della gerarchia.
FEDELI IN LACRIME – Nelle parrocchie amministrate dal vescovo si diffonde lo sconcerto. Persino i sacerdoti si stanno attrezzando per trovare una maniera di protestare. “Il vescovo è benvoluto in tutta la diocesi”, dice qualche fedele.
Alcuni cattolici hanno lasciato la chiesa in lacrime ieri, e i preti hanno convocato un incontro in Cattedrale per capire quali azioni si possano prendere, inclusa la possibilità di una dimissione di massa da parte del clero. Ma un sacerdote veterano che ha seguito la carriera controversa di Morris ha parlato di un provvedimento in parte cercato visto che “non si può continuare a chiedere a Roma di tacere”. Molti parrocchiani che arrivavano alla messa la notte scorsa sono rimasti scioccati dalla lettera.
La missiva di cui si parla è quella di cui accennavamo, quella che Morris ha scritto ai suoi fedeli per raccontare la storia ed attaccare senza mezzi termini il Vaticano che ne ha preteso la rimozione. Ora arriverà un vescovo ausiliare della vicina diocesi di Brisbane in attesa del titolare definitivo.
Nella lettera letta alla congregazione nella diocesi nelle messe festive, preannunciando una decisione ufficiale da parte del Vaticano, il vescovo Morris ha detto che il suo pre-pensionamento è stato determinato “da Papa Bendetto che ha sostenuto come la diocesi sarebbe meglio servita da un nuovo vescovo”. (…) I vescovi di rado si ritirano prima dei 75 anni, e Morris ne ha 67.
Insomma, tutto sembra narrare di un vero e proprio episodio di intolleranza all’interno della Chiesa di Papa Ratzinger, dove le idee di riforma non hanno mai la cittadinanza che meriterebbero.
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