E' OVVIO CHE LA CHIESA NON PUÒ CAMBIARE IL VANGELO, MA...
Nella rubrica lettere de Il Giornale del 10 maggio, a proposito dell' atteggiamento intransigente di Giovanni Paolo II nei riguardi dell' aborto, delle unioni omosessuali, dei divorziati risposati, del sacerdozio femminile, dei contraccettivi artificiali, ecc., leggo: "Nessun papa potrà mai cambiare i comandamenti e gli insegnamenti del Vangelo". Sin troppo ovvio! Ma come già è avvenuto, la Chiesa può cambiarne l' errata interpretazione. Se essa, per sua stessa ammissione, ha fatto degli errori nel passato, non si vede perché non possa farne oggi.
Pochi sanno che l' interpretazione sbagliata di un passo del Vangelo (Lc 14, 15 -24) da parte di Sant'Agostino, costituì la base dell' Inquisizione.
Del resto, lo stesso Giovanni Paolo II ebbe a scrivere: "Siamo purtroppo eredi di una storia di enormi condizionamenti che...hanno reso difficile il cammino della donna, misconosciuta nella sua dignità, travisata nelle sue prerogative...Ma se in questo non sono mancate...responsabilità oggettive in non pochi figli della Chiesa, me ne dispiaccio sinceramente" (Lettera alle donne 29 giugno 1995).
Si può escludere che qualche condizionamento non perduri, e che qualche papa in futuro non chiederà scusa alle donne, agli omosessuali, ai divorziati, e via di seguito?
Elisa Merlo
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