domenica 5 dicembre 2010

Quel dossier sul "Mostro di Marcinelle" nell'ufficio del cardinale Danneels

Il pugno del Papa contro i preti pedofili in Belgio. Dieci ore d'interrogatorio per il porporato. Per i colpevoli niente prescrizione, riduzione allo stato laicale e denuncia alle autorità civili

CITTÀ DEL VATICANO - Abolizione della prescrizione per i reati di pedofilia; accelerazione delle pratiche per la riduzione allo stato laicale e per la denuncia alle autorità civili; controlli più severi; prevenzione; ma norme più rigide anche per chi viene scoperto in possesso di materiale pornografico. Come preannunciato nei mesi scorsi da Benedetto XVI, sono in dirittura d'arrivo in Vaticano le nuove norme antipedofilia. Dovrebbero essere pubblicate dalla Congregazione per la Dottrina della Fede la prossima settimana, stando a quanto trapelato da fonti vaticane ieri, il giorno in cui lo scandalo della pedofilia nella Chiesa è tornato alla ribalta con l'interrogatorio dell'ex primate del Belgio, il cardinale Godfried Danneels.

Gli inquirenti che stanno indagando sulle violenze sessuali commesse da prelati belgi negli anni passati, hanno sottoposto il porporato ad un teso e lungo interrogatorio durato oltre dieci ore, mentre un quotidiano belga ha diffuso la notizia che durante la perquisizione che la polizia ha fatto il 24 giugno scorso all'arcivescovado di Mechelen, sarebbe stato trovato un inquietante dossier (in prevalenza ritagli di giornali e documenti) su Marc Dutroux, il "mostro di Marcinelle" condannato all'ergastolo per aver violentato e sequestrato 6 ragazzine, uccidendone 4. Non sarebbe quindi da escludere che gli inquirenti abbiano chiesto all'ex capo dei vescovi belgi come mai un dossier tanto scottante era custodito in curia. Fonti ufficiali della Chiesa belga avrebbero, però, smentito che tra i documenti sequestrati a Mechelen ci fossero anche carte relative al caso Dutroux.

Il Vaticano sta cercando di accelerare i tempi per porre definitivamente rimedio allo scandalo della pedofilia, come dimostra l'imminente pubblicazione delle nuove norme che, sostanzialmente, andrebbero a riformare il documento sui Delicta graviora del 2001. Con quel testo, su proposta dell'allora cardinale Joseph Ratzinger, Giovanni Paolo II tentò di combattere, tra l'altro, lo scandalo degli abusi sui minori da parte di sacerdoti, avocando per la prima volta alla Santa Sede il diritto di intervento diretto su una materia tanto delicata. La nuova normativa sarà firmata dall'attuale prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il cardinale americano Joseph Levada.

Nei Delicta Graviora non vi era nessun riferimento alla collaborazione con le autorità civili, cosa che invece apparirà nel nuovo testo, come già preannunciato nelle linee guida pubblicate sul sito Internet della Santa Sede lo scorso aprile. Il documento del 2001 avocava alla Congregazione per la Dottrina delle Fede le denunce per delitti di pedofilia, che fino ad allora erano state di competenza dei tribunali diocesani e dei vescovi locali, con tutti i problemi di coperture e insabbiamenti che ne erano derivati. Le nuove regole dovrebbero affermare in maniera esplicita che nei casi di abusi su minori da parte dei preti "si deve sempre seguire la legge civile per quanto riguarda la denuncia dei crimini alle appropriate autorità".

http://www.repubblica.it/esteri/2010/07/07/news/pedofilia_cardinale_belgio-5440354/index.html?ref=search

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