domenica 5 dicembre 2010

La Chiesa Irlandese batte cassa alle scuole

Tempi duri per la Chiesa Irlandese: travolta dallo scandalo pedofilia, sull’orlo della bancarotta, chiede soldi agli istituti scolastici.

Lo riporta l’Irish Independent: l’Associazione Dirigenti delle Scuole Primarie Cattoliche (CPSMA), l’organizzazione che fornisce managementagli istituti scolastici elementari cattolici irlandesi, per il prossimo anno scolastico ha richiesto un incremento nella tassa di iscrizione che richiede annualmente alle scuole. Parliamo di un incremento complessivo, sommando le nuove tasse introdotte, nell’ordine dei 2 milioni di euro all’anno: ed è bufera fra gli istituti, le comunità di credenti e la gerarchia.
SCUOLE (POCO) PUBBLICHE – Le scuole, racconta il quotidiano irlandese, sono già vessate dal taglio dei trasferimenti pubblici necessari per affrontare la crisi economica, che sta colpendo l’Irlanda in maniera molto dura, essendo l’isola uno dei soggetti europei più a rischio; con questa nuova vessazione si rischia il collasso del sistema.
Una prospettiva davvero dura se consideriamo che, in Irlanda, laChiesa Cattolica gestisce il 92% delle scuole nazionali, in presenza di un sistema scolastico molto privatizzato. Le scuole, che già da tempo sono costrette a chiedere il sostegno delle famiglie, dovranno ora pagare una gabella di cinque euro ad alunno all’anno – una sorta di accisa sullo studente; fondi che finiranno direttamente nelle casse della Chiesa Irlandese. Il CPSMA infatti fornisce dirigenza scolastica agli istituti cattolici; ma nel consiglio di amministrazione solitamente siede anche il parroco locale, in qualità di presidente:  in questo modo l’andamento dell’istituto è controllato dal vescovo. Fino a dieci anni fa le parrocchie, sedendo nel consiglio, provvedevano anche al sostentamento economico dell’istituto: pratica che, sostiene ancora l’Independent, si è successivamente arrestata, lasciando le scuole in balia di loro stesse.
MILIARDI IN RISARCIMENTI – La Chiesa irlandese dunque si vede ora costretta a raggranellare fondi ovunque sia possibile, anche attraverso le scuole da essa controllate; scossa dagli scandali della pedofilia nel clero, è sotto la mannaia dei mostruosi risarcimenti dovuti alle vittime: e le casse si svuotanorapidamente, quando, soccombente in giudizio, devi risarcire le parti lese per somme complessive che già l’anno scorso superavano il miliardo di euro. Il provvedimento unilaterale di aumento delle rette sta ovviamente causando pesanti discussioni fra le comunità locali, che lamentano la scarsa considerazione delle loro opinioni e la mancanza di possibilità di essere considerate: e il dibattito monta.
SI, IL DIBATTITO SI – Per il Partito Laburista Irlandese, all’opposizione, parla il portavoce, sostenendo che la colpa è prima di tutto del governo, che preferisce che le scuole operino “in rosso” piuttosto che finanziarle, e chiedendo un incremento del finanziamento pubblico scolastico di almeno tre punti di PIL; e sostenendo inoltre come questo sia il momento di affrontare seriamente lariforma del sistema scolastico, prevedendo forme di consultazione che diano la possibilità alle famiglie di essere sentite per decidere “chi debba gestire le scuole in cui iscrivono i figli e come questa gestione debba essere finanziata”. Per il Fine Gael, partito cristiano-conservatore anch’esso all’opposizione del Fianna Fail, i repubblicani-centristi attualmente al governo, c’è bisogno che la Chiesa in primis riveda le modalità di finanziamento degli istituti che gestisce. Sulla stessa linea l’organizzazione dei Présidi di Irlanda, che richiede il ritorno alle vecchie buone pratiche, in cui le parrocchie contribuivano al finanziamento. Ma per il CPSMA, le cose stanno diversamente. In un comunicato, l’organizzazione sostiene di essere composta da volontari che non hanno nessuna altra forma di finanziamento, pur essendo direttamente responsabile delle scuole che gestisce, dovendo dunque affrontare una vasta gamma di problemi, di gestione, organizzativi e anche legali; sostiene inoltre che non un euro dei finanziamenti alle scuole finisce nelle casse del gestore effettivo, ovvero la Chiesa Cattolica, e che l’incremento dellamembership è dovuta ai maggiori servizi che l’organizzazione ha intenzione di offrire alle scuole dall’anno prossimo.

FONTE


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