CITTA' DEL VATICANO - Lo Ior dovrà attenersi rigidamente alle normative antiriciclaggio dell'Unione Europea. Lo stabilisce il Papa con un 'motu proprio' che sarà pubblicato domani, in tempo per la scadenza prevista, e che prevede l'applicazione delle norme della Convenzione monetaria firmata il 17 dicembre dell'anno scorso a Bruxelles dall'Unione Europea e dallo Stato della Città del Vaticano. La decisione arriva a poco più di due mesi dalla sentenza 1 del Tribunale del Riesame di Roma con cui si stabilisce il sequestro di 23 milioni di euro all'istituto vaticano, responsabile di aver ignorato gli obblighi di trasparenza e tracciabilità, e dopo che il gip ha respinto l'istanza 2 dei legali dell'istituto, confermando il sequestro.
Le norme entreranno immediatamente in vigore e saranno applicate a tutte le istituzioni della Santa Sede.
Sarà inoltre istituita una speciale autorità di controllo, chiamata a vigilare sull'applicazione delle normative. In questo modo lo Stato della Città del Vaticano dovrebbe potresi iscrivere nella cosidetta "white list" dei Paesi che rispettano gli standard antiriciclaggio fissati dall'Ocse. Saranno inoltre normalizzati i rapporti tra lo Ior e gli istituti di credito italiani.
Il 'motu proprio' (così in Vaticano vengono promulgate le leggi) contiene il dispositivo "concernente la prevenzione e il contrasto del riciclaggio dei proventi di attività criminose e del finanziamento del terrorismo". Contemporanemanete sarà pubblicato anche lo statuto dell'AIF, l'Autorità di informazione finanziaria che recepirà le norme internazionali in materia di controllo preventivo. Si colma così una lacuna nella legislazione vaticana e si crea un organismo che in un certo senso ricalca quelle che sono le prerogative in Italia dell'Uif, l'Ufficio di informazione finanziaria controllato dalla Banca d'Italia.
La legge interesserà tutte le attività economiche della Città del Vaticano, non soltanto l'Apsa (l'Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica), ma le tutte amministrazioni, anche i Musei Vaticani.
Diverso il discorso relativo all'Istituto Opere di Religione, che, come ha ricordato più volte il suo presidente Ettore Gotti Tedeschi, "non è una banca", ma realizza un "servizio che offre a diocesi, congregazioni ed enti religiosi". Al centro del contenzioso con l'Italia per 23 milioni di euro aperto a inizio settembre, anche lo Ior rientrerà nel dispositivo della nuova legge pur non essendo propriamente un organismo dello Stato della Città del Vaticano. Ma, a quanto si è appreso, la commissione cardinalizia che sovrintende le sue attività ha dato espressa delega ad adeguarsi alle nuove norme contenute nel 'motu proprio'.
Quanto alle persone che si dovranno occupare dell'operazione trasparenza, già da tempo al centro della vigilanza finanziaria vaticana è stato messo il cardinale Attilio Nicora, presidente dell'Apsa, nominato dal segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone.
La scadenza di fine anno per avere la nuova legge dell'antiriciclaggio è stata fissata dopo che le autorità europee in materia di monetazione avevano fatto dei rilievi al Vaticano per la coniazione delle famose a ambite serie d'oro, che pur essendo soltanto monete commemorative dell'anno sono sempre emesse in euro (25 e 50 euro). E' stata la nunziatura presso la Comunità Europea a siglare l'accordo di adeguamento entro un anno delle legislazione vaticana: se non fosse stato rispettato con il 'motu proprio' atteso per domani, il rischio sarebbe stato, tra l'altro, il blocco delle emissioni di monete, tanto ricercate dai collezionisti di tutto il mondo. Ma sopratutto, la nuova legge è un segnale preciso della volontà vaticana di proseguire sulla strada della trasparenza economica e finanziaria che la Santa Sede ha iniziato a seguire con vigore su indicazione di papa Ratzinger e del cardinal Bertone.
http://www.repubblica.it/esteri/2010/12/29/news/ior_291147_dic_10_nnnn-10676156/
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