Il primo impianto fotovoltaico in Vaticano è in funzione: sul tetto della sala delle Udienze di Papa Benedetto XVI. I 2400 moduli fotovoltaici forniranno abbastanza energia per il fabbisogno di energia elettrica di circa 100 famiglie. Già presto l’impianto di origine tedesca potrebbe essere esteso a larga scala.
Papa Benedetto XVI. ha tenuto la sua prima “Udienza ecologista”. Per la prima volta infatti la sua voce è stata amplificata, attraverso tutto il Vaticano, con l’energia elettrica prodotta dal Vaticano stesso. “Il Vaticano apre le porte all’energia solare”, dicono.
Non è un miracolo, poiché una società tedesca ha donato al Vaticano un impianto fotovoltaico, montato sul tetto della sala delle udienze. Il capo della società “Solarworld” Frank Asbeck è orgoglioso. In una giornata poco soleggiata, si è prodotta più energia di quanta ne consumasse il papa.
Il portavoce dell’azienda Milan Nitzschke si entusiasma: “L’impianto qui sopra la sala delle Udienze del Vaticano è in assoluto il più bel sistema fotovoltaico in tutto il mondo.”
Moduli fotovoltaici adattati al tetto ondulato
E probabilmente ha ragione. La sala delle Udienze, che si trova direttamente accanto a San Pietro infatti è un edificio piuttosto moderno per il Vaticano, ma dotato del fascino di un palazzetto degli anni settanta. Il tetto della sala è molto grande ed ondulato. Ora ci sono installati circa 2400 moduli fotovoltaici, i quali forniranno, ogni anno, circa 300 Megawatt-ora. Questo apporto equivale grosso modo alle esigenze di cento famiglie.
200 watt di potenza per ogni abitante del Vaticano
L’ingegnere dirigente, Livio de Santoli, dell’Università La Sapienza di Roma, ha fatto il seguente calcolo durante l’inaugurazione: Mentre in Germania ogni abitante produce 50 watt di energia solare, in Italia vi sono circa quattro o cinque watt per persona. Nello stato Vaticano si producono ora 200 watt pro capite, cioé una quarantina di volte tanto quanto in Italia.
Tra i combustibili fossili necessari per il Vaticano, ogni anno vi saranno circa 80 tonnellate di olio combustibile in meno. In altre parole, si emetterà circa 250 tonnellate di biossido di carbonio in meno (nell’aria che respiriamo).
Energia solare – “Un dono del Signore”
Il cardinale Giovanni Laiolo, presidente del governo del Vaticano, ha inviato un saluto di ringraziamento dal cielo: “Se c’è questa possibilità, dataci dal Signore, per produrre l’energia, dobbiamo utilizzarla, a fin di proteggere la natura.” E non solo Laiolo era pieno di complimenti per il lavoro dei tedeschi: un alto prelato del Vaticano ha lodato il rapido, armonioso e serio lavoro svolto come mai visto in precedenza.
Energia solare tra le antenne del Vaticano?
Il lavori di assemblaggio sono durati circa due mesi e mezzo. E si considerano già delle estensioni. Secondo il capo della Solarworld è previsto che i campi delle antenne del Papa nel territorio italiano saranno ispezionati. I trasmettitori della Radio Vaticana si trovano circa 20 km a nord di Roma.
In teoria, il terreno permetterebbe l’installazione di una centrale elettrica solare molto più grande. Un impianto fotovoltaico di circa 300 ettari, afferma il Cardinale Laiolo, potrebbe però essere realizzato solo con la provvidenza di Dio e con i generosi donatori che vogliono essere strumento di Dio.
Perché tutto sommato, l’installazione non costa poco. L’installazione grande come un campo di calcio posta sopra alla sala delle Udienze avrà da sola un costo oltre un milione di Euro. Un paio di sponsor individuali non basteranno per i campi di antenne del vaticano, spiega Olaf Giacobbe, capo-tecnico di Solarworld. “Se lo costruissimo ora, sarebbe però l’impianto più grande del mondo”. “Questo sarebbe, se vogliamo costruire adesso qualcosa, di gran lunga il più grande impianto al mondo”.
Ma sembra che il Vaticano abbia scoperto la sua vena per le energie rinnovabili. Un segnale importante, soprattutto nella realtà molto cattolica, ma non particolarmente ecologica dell’Italia
FONTI
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