domenica 12 dicembre 2010
Contrasti tra l'Acea e lo Stato del Vaticano
La diatriba è sorta nel 1999, quando l'azienda municipalizzata ACEA richiese pubblicamente alla Città del Vaticano il risarcimento per 20 anni di servizi, circa 50 miliardi di vecchie lire, approssimativamente 25 milioni di euro,riguardanti le bollette per le forniture idriche accessorie legate non direttamente all'acqua consumata, ma più in generale all'allacciamento idrico, come ad esempio la manutenzione della rete fognaria o la gestione delle acque di scarico. Secondo il Vaticano esse sono di competenza dello Stato a norma dei Patti lateranensi; l'ACEA, invece, interpretando l'articolo dei Patti in maniera molto più ristretta, dopo vent'anni ha ritenuto che sia il Vaticano anziché lo Stato italiano a dover pagare.
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